Analisi dell’impatto della regolamentazione (AIR)

Obiettivi dell’AIR

L’analisi dell’impatto della regolamentazione (AIR) è un percorso logico che le amministrazioni devono seguire nel corso dell’istruttoria normativa al fine di valutare l’impatto atteso delle opzioni di intervento considerate.

Essa costituisce un supporto tecnico alle decisioni dell’organo politico di vertice dell’amministrazione e consiste in una analisi ex ante degli effetti di ipotesi di intervento normativo ricadenti sulle attività dei cittadini e delle imprese e sull’organizzazione e sul funzionamento delle pubbliche amministrazioni.

I risultati dell’analisi di impatto sono contenuti in una “Relazione AIR” che, nei casi previsti dalla normativa, accompagna gli schemi di atti normativi del Governo.

La disciplina dell’AIR e l’ambito di applicazione

La disciplina dell’AIR è dettata dall’articolo 14, Legge 28 novembre 2005, n. 246 “Semplificazione e riassetto normativo per l’anno 2005” e dal DPCM 15 settembre 2017, n. 169 “Regolamento recante disciplina sull’analisi dell’impatto della regolamentazione, la verifica dell’impatto della regolamentazione e la consultazione”.

Ulteriori disposizioni in materia di AIR sono state introdotte dallo Statuto delle imprese (Legge 11 novembre 2011, n. 180) e dal decreto “Semplifica Italia” (decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5 convertito con modificazioni dalla L. 4 aprile 2012, n. 35)

La disciplina dell'AIR si applica agli atti normativi del Governo, compresi gli atti adottati dai singoli Ministri, ai provvedimenti interministeriali, e ai disegni di legge di iniziativa governativa, fatti salvi i casi di esclusione e di esenzione.

Di seguito sono disponibili la Guida AIR, il modello per le relazioni AIR e quello per le relazioni AIR semplificate dei decreti-legge:

Le fasi dell’AIR

Nel corso dell’AIR l’amministrazione svolge una analisi delle motivazioni che richiedono un intervento normativo, identifica gli obiettivi che intende perseguire, elabora e valuta una serie di opzioni (inclusa l’opzione di non intervento), con particolare attenzione agli effetti attesi su cittadini ed imprese, e motiva la scelta finale.

Nel corso dell’AIR l’amministrazione svolge consultazioni con i vari stakeholders al fine di raccogliere dati, opinioni e suggerimenti.

I risultati dell’analisi e la descrizione del percorso logico seguito dall’amministrazione proponente sono riassunti nella “Relazione AIR”, i cui contenuti sono definiti dal DPCM 15 settembre 2017, n. 169”.

Per gli schemi di regolamenti adottati ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, le amministrazioni sono tenute a richiedere la verifica della Relazione AIR al Dipartimento per gli affari legislativi (DAGL) prima di procedere alla richiesta di parere al Consiglio di Stato, ai sensi dell’articolo 9, comma 5, del DPCM 169/2017. Tale procedura risulta innovativa rispetto alla normativa previgente.

La figura seguente rappresenta le fasi di cui si compone l'Air.


 
L’AIR è condotta dall’amministrazione competente all’iniziativa normativa; la stessa amministrazione è responsabile dell’elaborazione della Relazione AIR. Le proposte di atti normativi da sottoporre all'esame del Consiglio dei Ministri sono corredate da una Relazione AIR.

Il DAGL verifica l'adeguatezza e la completezza delle attività svolte per l'AIR, e può richiedere integrazioni e chiarimenti alle amministrazioni proponenti. Inoltre, il DAGL esprime, ai fini dell'iscrizione all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri, le proprie valutazioni sulla Relazione AIR.

Le relazioni AIR una volta verificate dal DAGL sono poi pubblicate sul sito del Governo – sezione provvedimenti