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a seguire la traduzione di cortesia in italiano

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Dear Yoon, Dear Rishi,
First of all, thanks for organising this Summit, which advances the work we initiated together last November at Bletchley Park. 
Artificial Intelligence is a momentous challenge for the whole of society. We are facing a new frontier of progress, which poses the unprecedented threat of challenging the very principle of human beings’ centrality. 
Compared to any other revolution in history, generative AI prefigures a world in which progress no longer optimises human capabilities, but rather replaces them. And while in the past such replacement mainly concerned physical work – so that people could devote themselves to intellectual and organisational activities – now it is exactly our intellect that risks being replaced.
If left unmanaged, the resulting impact is inevitable even on the most highly skilled professionals. More and more workers could then become useless; wealth would risk becoming increasingly more concentrated and verticalised than it currently is; and middle classes, the backbone of our societies, could disappear. 
Geopolitical scenarios and current balances are also bound to be affected by Artificial Intelligence, as it can ensure a competitive advantage to those who manage and use it. 
History has taught us that tensions and even conflicts can arise both from races aimed at gaining such competitive advantage and from the gaps between those who have gained such advantage and those who instead lag behind. It is therefore necessary to build – together – global governance mechanisms, while respecting the various approaches implemented in single national realities. 
This is a challenge for everyone. For governments, called upon to identify and agree on a common approach within multilateral frameworks; but also and above all for businesses and the private sector, which must focus on risk management, accountability and transparency. 
It is crucial that governments and businesses – hence, both the public sector and the private sector – work together and jointly develop an alliance to ensure that AI development is human-scale, human-controlled and human-centred; that its ultimate goal is the “human being”. 
This is also why the Italian G7 Presidency has recognised Artificial Intelligence as one of its priorities. At the G7 Leaders' Summit in Apulia we will be honoured to host Pope Francis in the “outreach” session dedicated to Artificial Intelligence. For the very first time in history a Pontiff will take part in the G7 works, and I am certain that his presence will make a decisive contribution to the definition of a regulatory, ethical and cultural framework on the topic. 
However, we are also committed to launching, always within the G7 context, an action plan on AI use in the labour market, because such technology will involve – sooner or later and with different focuses – the entire world of work, enterprise and production, and will not be limited to technological excellence profiles. Innovation, regulation and safety must go hand in hand. 
At Bletchley Park, we delivered great work, notably with the definition of agreed safety tests for enterprises; and I am convinced that this Summit will enable us to take important steps forward.
AI language is adaptable and evolves rapidly, therefore we must perform the same adaptability and fast pace of change, so that the risks that can arise from AI development will not prevent us from grasping its great opportunities. 
It is not an easy challenge, but we are ready – as ever – to play our part, with no hesitation. 
Thank you Yoon, thank you Rishi, and good work everyone!

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Caro Yoon, caro Rishi,
prima di tutto grazie per aver organizzato questo summit, che prosegue il lavoro avviato insieme lo scorso novembre a Bletchley Park.
L’intelligenza artificiale è una sfida epocale per l’intera società. Siamo di fronte a una nuova frontiera del progresso, che per la prima volta nella storia rischia di mettere in discussione il principio stesso della centralità dell’uomo. 
Infatti, rispetto ad ogni altra rivoluzione del passato, l’intelligenza artificiale generativa prefigura un mondo nel quale il progresso non ottimizza più le capacità umane, ma le sostituisce. E se in passato questa sostituzione riguardava soprattutto il lavoro fisico, in modo che le persone potessero dedicarsi ai lavori intellettuali e di organizzazione, ora è l'intelletto che rischia di essere sostituito. 
Con un impatto, se non gestito, inevitabile anche sui lavoratori a più alta specializzazione. Sempre più lavoratori potrebbero diventare inutili; la ricchezza rischierebbe di concentrarsi e verticalizzarsi più di quanto non lo è già ora; e la classe media, spina dorsale delle nostre società, potrebbe sparire. 
L’intelligenza artificiale è destinata ad incidere anche sugli scenari geopolitici e sugli equilibri attuali, perché può garantire a chi la gestisce e la utilizza un vantaggio competitivo. 
La storia ci ha insegnato che dalla competizione per procurarsi quel vantaggio competitivo e dalle differenze tra chi ha raggiunto quel vantaggio e chi resta indietro possono nascere tensioni, se non addirittura conflitti. Per questo, è necessario costruire insieme, nel rispetto della differenza di approcci tra le diverse realtà nazionali, dei meccanismi di governance globali. 
È una sfida per tutti. Per i Governi, chiamati a concordare nei contesti multilaterali un approccio comune; ma anche e soprattutto per le imprese e il settore privato, che devono concentrarsi sulla gestione del rischio, sulla responsabilità e sulla trasparenza. 
È fondamentale che Governi e imprese, pubblico e privato, lavorino insieme e sappiano creare un’alleanza per garantire che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sia a misura d’uomo, controllata dall’uomo e che abbia l’uomo come suo fine. 
Anche per questo, la Presidenza italiana del G7 ha messo l’intelligenza artificiale tra le sue priorità. E al Vertice dei Leader in Puglia saremo onorati di ospitare, nella sessione ‘outreach’ dedicata a questo tema, Papa Francesco. È la prima volta nella storia che un Pontefice parteciperà ai lavori del Gruppo dei Sette e io sono convinta che la sua presenza darà un contributo decisivo alla definizione di un quadro regolatorio, etico e culturale all'intelligenza artificiale. 
Ma siamo impegnati per lanciare, sempre in ambito G7, anche un piano di azione sull’uso dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, perché è una tecnologia che investirà, prima o poi e con accenti diversi, tutto il mondo del lavoro, dell’impresa e della produzione, e non sarà limitato ai profili di eccellenza tecnologica. Innovazione, regolamentazione e sicurezza devono camminare di pari passo. 
A Bletchley Park abbiamo lavorato molto bene, in particolare con la definizione dei test di sicurezza concordati per le aziende, e sono convinta che questo Summit ci permetterà di fare importanti passi avanti. 
Il linguaggio dell'intelligenza artificiale è adattabile e cambia rapidamente, e noi dobbiamo garantire la stessa adattabilità e rapidità di cambiamento, se non vogliamo che i rischi che possono derivare dallo sviluppo di questa tecnologia impediscano di coglierne le grandi opportunità. 
Non è una sfida facile, ma siamo pronti come sempre a fare la nostra parte, senza esitazioni. 
Grazie Yoon, grazie Rishi, e buon lavoro a tutti!