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Consiglio europeo straordinario del 17 e 18 aprile, il punto stampa del Presidente Meloni

Thursday, 18 April 2024

INTRODUZIONE DEL PRESIDENTE MELONI

Buon pomeriggio a tutti.
Faccio un piccolo riassunto delle puntate precedenti. Conoscete i temi all'ordine del giorno del Consiglio europeo. Nella giornata di ieri si è parlato soprattutto di politica estera, con la conferma di posizioni che sono state già espresse nei precedenti Consigli, ma con una novità molto importante, che era stata una richiesta italiana e che riguarda il tema del Libano e del sostegno europeo a un Libano in estrema difficoltà, anche per quello che riguarda la questione dei numerosissimi rifugiati siriani che attualmente si trovano in Libano, che in una situazione già molto complessa per la popolazione rischiano chiaramente di portare ulteriori difficoltà.

Abbiamo chiesto che ci fosse questo riferimento nelle conclusioni del Consiglio. La Commissione europea sta già lavorando su questo tema. Era un'iniziativa italiana che segue anche la visita che abbiamo fatto qualche settimana fa in Libano. Nelle conclusioni l'intento europeo di aiutare in questo senso è molto chiaro. Io ho parlato questa mattina con la Presidente della Commissione von der Leyen della materia migratoria nel suo complesso, mettendo insieme il tema del Libano e quello della Tunisia - siamo stati in Tunisia nella giornata di ieri. L'andamento dei flussi dei migranti irregolari verso l'Italia che diminuiscono in maniera significativa dimostra che il lavoro che abbiamo fatto porta pian piano dei risultati. Chiaramente anche la Tunisia è una Nazione con la quale bisogna continuare a lavorare, non possiamo pensare di risolvere i nostri problemi trasferendoli ad altre Nazioni. Quindi con la Presidente von der Leyen ho parlato anche del tema dei rimpatri verso i Paesi di origine, del coinvolgimento delle Organizzazioni Internazionali sui rimpatri volontari assistiti dalla Tunisia ai Paesi di origine. C'è poi la questione della Libia che pure stiamo affrontando sempre con la Commissione europea, sulla quale spero che ci possano essere degli sviluppi nei prossimi giorni. 

Questo per quello che riguarda a grandi linee la giornata di ieri. 

Nella mattinata di oggi, come sapete, ha presentato Enrico Letta, che era stato incaricato di portare il suo rapporto sul mercato unico dell'Unione europea. È un lavoro che io considero molto interessante - voglio per questo ringraziare Enrico Letta -, ci sono tanti spunti che secondo me prendono spunto - scusate la ripetizione - anche dal lavoro che sta facendo il governo italiano, dall'esempio italiano, ma ci sono sicuramente spunti molto importanti: la necessità di rafforzare l'industria europea tenendo comunque conto anche della nostra vocazione manifatturiera; c'è il riferimento all'autonomia strategica, con particolare attenzione all'energia e alle reti in connessione con i Paesi terzi, che è il lavoro che in qualche modo noi facciamo con il Piano Mattei. 

C'è un riferimento - che io considero molto coraggioso, anche se non dovrebbe esserlo - al tema della natalità, che è stato messo in questo rapporto, che è forse la più grande sfida economica che l'Unione europea ha di fronte se noi vogliamo mantenere il nostro sistema di welfare. Lo abbiamo detto tante volte, ma l'Europa non ha mai affrontato in modo strutturale questa materia. 

Così come condivido il riferimento alla libertà di restare, cioè come fare in modo che i nostri giovani, che le nostre eccellenze migliori, non trovino in altri mercati uno sbocco migliore di quello che riescono a trovare da noi. 

E soprattutto è stato posto il tema delle risorse, perché poi possiamo avere, e lo abbiamo detto tante volte, le strategie migliori da mettere in campo, ma se vogliamo perseguire quelle strategie allora c'è bisogno delle risorse. Si sa quale è il dibattito in seno all'Unione europea sul debito comune, proposta sostenuta dal governo italiano come voi sapete molto bene. Enrico Letta pone la questione, che poi è stata ripresa anche nel dibattito successivo e nelle conclusioni del Consiglio, circa la capacità di riaprire un dibattito per mobilitare i capitali privati su queste sfide, per fare in modo che quei capitali possano rimanere nel mercato europeo, invece di trovare anche qui, spesso, troppo spesso, condizioni migliori in altre realtà. 

Questo, a grandi linee, è stato un dibattito che è durato più di quanto non ci saremmo aspettati, per questo non riuscirò ad andare al Salone del Mobile di Milano. 

Approfitto della vostra presenza per scusarmi con gli organizzatori del Salone del Mobile, avrei voluto esserci perché è uno degli eventi più importanti del nostro Made in Italy, delle nostre eccellenze.

E concludo. Questo era l'ultimo Consiglio europeo di questa legislatura. Quando ci rincontreremo saremo in uno scenario diverso. E quello che posso auspicarmi io, nonostante il lavoro che abbiamo fatto in questi mesi, in questo anno e mezzo in cui abbiamo cercato di cambiare le priorità o il modo di vedere dell'Europa su alcune grandi materie - penso al tema proprio della migrazione, ma non solamente al tema della migrazione, penso al tema della sostenibilità ambientale collegato alla sostenibilità economica e sociale – è che quando ci incontreremo la prossima volta saremo di fronte a un'Europa diversa, di fronte a un'Europa più capace di rispondere a queste grandi sfide, alle grandi sfide di politica estera, alla difesa dei propri confini, all'autonomia strategica, alle catene di approvvigionamento fondamentali e a un approccio meno ideologico e più pragmatico per i problemi dei cittadini.

DOMANDE

Domanda: Lei ha detto che c'è stato un percorso più lungo di quello che prevedevate. Da che cosa è stato determinato? 

Presidente Meloni: Il dibattito sul tema del mercato unico, sul tema del mercato dei capitali, è come sapete un dibattito molto complesso, sul quale alla fine siamo riusciti a trovare un testo, con una proposta che era anche italiana e che spingeva verso la necessità di lavorare sull'unione dei mercati di capitali, quindi  sulla capacità di liberare risorse private che in Europa ci sono e che noi dobbiamo riuscire da una parte a fare in modo che rimangano qui, e dall'altra a utilizzare anche per le sfide che abbiamo. Perché se diciamo di no al debito comune, se diciamo di no al debito degli Stati nazionali, se diciamo di no ai capitali privati, comunico ufficialmente che possiamo continuare a disegnare le strategie più belle che ci vengono in mente, ma banalmente non le realizzeremo, che è esattamente la posizione che ho ottenuto in Consiglio europeo. E alla fine dei passi in avanti sono stati fatti. È molto importante, chiaramente è un dibattito che va ripreso, sarà un dibattito lungo, ma già averlo fissato nelle conclusioni del Consiglio non era scontato. 

Domanda: Che cosa pensa della ipotetica candidatura di Mario Draghi nel [inaudibile] dell'Unione Europea?

Presidente Meloni: Guardi, io sono contenta. Chiaramente Mario Draghi è una persona molto autorevole, sono contenta che si parli di un italiano per un ruolo del genere. Dopodiché, io continuo a dire una cosa banale e cioè che tutto questo dibattito qui è filosofia, buona per i titoli dei giornali - e capisco, perché è interessante - e buona magari per fare campagna elettorale, ma non è così che funziona. Questa tendenza a tentare di decidere chi fa cosa prima che i cittadini votino è una tendenza sulla quale non mi troverete mai, perché funziona che i cittadini votano, che decidono chi ha più peso e chi ha meno peso per fare le proprie proposte, che stabiliscono quali sono le maggioranze possibili e, all'esito di questo ragionamento, si comincia a parlare dei nomi. Per cui a me non interessa questo dibattito e non parteciperò a questo dibattito. Quello che mi interessa invece è che sia Enrico Letta, da quello che abbiamo visto oggi, sia Mario Draghi, dalle dichiarazioni che lui ha fatto di un altro rapporto che è quello sulla competitività, cioè due persone considerate –semplifichiamo – europeiste - voi le definireste così -, in realtà ci dicono che l'Europa va cambiata. E questo è un dibattito molto interessante ed è il dibattito che va fatto, perché altrimenti chi farà qualcosa, se lo farà uno, se lo farà un altro, a me non interessa. Mi interessa sapere se vogliamo cambiare quello che non ha funzionato. E oggi anche quelli che fino a ieri ci dicevano che andava tutto bene, fanno i conti con il fatto che le priorità devono essere altre. Allora vorrei che questa campagna elettorale si svolgesse su queste materie: come facciamo a garantire adeguate catene di approvvigionamento? Visto che l'Unione Europea nasceva come Comunità Economica del Carbone e dell'Acciaio per mettere insieme l'approvvigionamento di materie prime, di energia, e quando sono arrivate la guerra in Ucraina, quando è arrivata la pandemia abbiamo scoperto che non avevamo il controllo delle catene di approvvigionamento, non avevamo capacità energetica sufficiente. Come facciamo a continuare questo lavoro sulla migrazione, che non è semplicemente dire redistribuiamo i migranti in Europa, che non funzionerà mai, ma è costruire una cooperazione diversa con l'Africa? Come facciamo ad affrontare alcune sfide che sono importanti, come la sostenibilità ambientale, senza rischiare la desertificazione industriale? Queste sono le materie che io spero di affrontare e sono contenta di sapere che il dibattito, visto che lo scenario è un po' cambiato intorno a noi, se fino a ieri eravamo in una situazione di tranquillità potevamo permetterci di dare la priorità a certi approcci ideologici, oggi non ce lo possiamo permettere più. E penso che il dibattito debba ruotare intorno a questo. 

Domanda: Scusi, posso fare una domanda? Questo dovrebbe essere l'ultimo vertice di Mark Rutte, gli mancherà?

Presidente Meloni: Mark Rutte? Sì, mi mancherà moltissimo Mark. Ma non credo che sia l'ultimo vertice, i tempi sono così brevi? Sapevo che erano un po' più lunghi, no? Ma io sono sicura che lo ritroveremo in qualche altro importante ruolo. 

Domanda: Si parla di una candidatura di Ilaria Salis [inaudibile]

Presidente Meloni: Allora guardi, per quello che riguarda Ilaria Salis non so se si candiderà perché poi ho visto che girava la voce che si sarebbe candidata e poi è stata smentita. Non credo che cambi nulla rispetto al lavoro che il Governo sta facendo e che penso debba garantire. Io ho già detto che la politicizzazione di questa materia secondo me non so quanto aiuti la risoluzione del caso in sé, ma poi ognuno fa le scelte che vuole fare e particolarmente quelle che riguardano Ilaria Salis in sé, non mi permetto di giudicarle, saranno scelte che avrà valutato e non cambia assolutamente niente. Per quello che riguarda il 25 aprile, sono stata anche lo scorso anno – come ricorderà - a deporre una corona di fiori con il Presidente della Repubblica, come faccio sempre per le Celebrazioni di questa Nazione, e lo faccio con il massimo rispetto del mio ruolo. Quello che avevo da dire sul fascismo l'ho detto cento volte e non ritengo di doverlo ulteriormente ripetere, poi voi potrete così continuare a riempire i titoli dei vostri giornali sostenendo che sono una pericolosa fascista perché vi ringrazio, - che insomma mi aiutate anche -  visto che penso che la gente che da un anno e mezzo vede questo Governo si renda conto che gli estremisti in Italia stanno da un'altra parte e decisamente non stanno al Governo in questo momento.

Domanda: Presidente, scusi, uno degli temi europei, di cui si sta discutendo anche perché c’è un nuovo regolamento, è quello della libertà di stampa in [inaudibile]. Lei non ha mai fatto un commento sul caso dell'Agi, soprattutto se ritiene normale che il Governo che controlla un'azienda che a sua volta controlla l'Agi possa vendere a un deputato del centrodestra la sua [inaudibile].

Presidente Meloni: Allora, guardi, questa è una di quelle vicende sulle quali io invece le rispondo molto volentieri, perché nelle ultime settimane ho letto tante di quelle, come posso dire, falsità sul mio conto che davvero comincio a temere che l'Italia possa diventare la patria delle fake news. E una di quelle falsità è che io avrei dato l'input a un'iniziativa di questo tipo. Allora, le comunico ufficialmente che non so se chi ispira queste letture fosse abituato a utilizzare le partecipate dello Stato italiano per risolvere i problemi privati dei propri amici o magari per stiparci i parenti. È possibile che sia stato così, ma non è la mia lettura di ciò a cui servono le partecipate statali, quindi io non so niente di che cosa stia facendo Leni con l'Agi, se abbia o non abbia intenzione di vendere. Non mi sono mai occupata di questa materia e non mi interessa questa materia proprio perché credo che le partecipate dello Stato italiano debbano fare soprattutto gli interessi delle partecipate, chiaramente cercando di fare del loro meglio anche per quella parte di interesse nazionale che hanno in animo di difendere. Tutto qui, non mi occupo di questa materia e francamente non ho un commento da fare, non conosco se esiste una trattativa, quali sono i termini della trattativa, non mi compete e non ritengo che mi debba competere. Poi lei potrebbe chiedermi se è normale che una partecipata statale che ha un controllo del Governo detenga un'agenzia di stampa. Diciamo che sarebbe una domanda sensata, ma è sempre stato così. Non è che l'ho comprata io l’Agi o l'ha comprata L’Eni l’Agi quando c'ero io al Governo, perché magari qualcun altro potrebbe dire che è normale che una partecipata statale che è controllata dal Governo abbia un’agenzia di stampa? Forse questa è una limitazione che potrebbe essere letta da alcuni, come una possibile limitazione alla libertà di stampa.
In ogni caso non lo sarebbe stato per me, perché non mi occupo di Agi, né se è dell’Eni, né di qualcun altro, perché credo nella libertà di stampa. E approfitto per dirle un'altra cosa che riguarda questo tema della par condicio, che pure mi ha molto divertito. Anche quest'altra grande fake news sulla par condicio mi ha divertito, cioè mi ha divertito che oggi si sostenga che io voglio controllare la stampa e voglio limitare la par condicio perché il regolamento rimane quello che c'era prima. Quindi fatemi capire, se oggi io voglio controllare la stampa perché il regolamento rimane quello che c'era prima, prima controllavano la stampa in campagna elettorale, ok, finalmente mi avete risposto. No, è andata esattamente così, mi perdoni, e lo ha riconosciuto anche l’Agcom. Siccome ogni giorno leggo delle ricostruzioni obiettivamente surreali ‘adesso vogliamo mandare in carcere i giornalisti’, quando la proposta che toglie il carcere ai giornalisti per diffamazione è a prima firma Alberto Balboni di Fratelli d'Italia, perché vi comunico che il carcere per i giornalisti per diffamazione c'è e c'è una legge di Fratelli d'Italia che lo sto togliendo, quindi è tutto un po' surreale. Tutti questi racconti rimbalzano all'estero, raccontano un'Italia nella quale quasi quasi ci sarebbe una qualche deriva. Non credo che ci facciamo complessivamente come Nazione una bella figura, dopodiché quando le cose si fanno male è giusto, è normale che si critichino, ma che si inventino per poterle criticare, francamente non mi sembra un buon servizio. 

Domanda: Sono emendamenti firmati da Fratelli d’Italia quelli [inaudibile]

Presidente Meloni: Quelli della par condicio, sono emendamenti che sono stati votati dagli attuali partiti di opposizione, sa perché? Perché ricalcano la legge.
 No, scusi, parliamo del merito, perché io il merito lo conosco, spero che lo conosca bene anche lei, se no continuiamo a raccontare delle cose false. Siccome io il merito lo conosco bene, l'emendamento è stato votato dai partiti che sono attualmente all'opposizione. Perché? Perché ricalca la legge in vigore da diversi anni, legge sulla quale nessuno ha mai detto nulla, quindi va bene la par condicio come c'era? Poi se vuole discutiamo ‘è giusto o non è giusto’, ma non discutiamo sul fatto che qualcuno vuole impedire a qualcun altro di parlare, perché altrimenti io dovrei dire che a me è stato impedito di parlare tutti gli anni in cui ero all'opposizione ma non lo dico. E potrei parlare su questo perché voglio dire, oggi si parla, Telemeloni, Rai, ma quando l'unico partito di opposizione per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana e della Rai fu cacciato dal Consiglio Amministrazione della Rai e non era rappresentata la Rai non mi pare che nessuno si sia stracciato le vesti. Quindi vi prego di non farmi le lezioni sulla democrazia. 

Domanda: [inaudibile]

Presidente Meloni: Guardi, anche questa mi pare che sia un'altra fake news, mi perdoni come è stata raccontata - poi anche lì rimbalza all'estero e tutti ci danno lezione. L'emendamento che è stato presentato, decreto PNRR, anche qui ricalca esattamente il testo della Legge 194 che lo prevede. Va bene la legge 194 o non va bene? Perché, sai che cosa penso io? Io penso che in realtà quelli che vogliono modificare la Legge 194 siano a sinistra. Perché noi non abbiamo mai proposto di modificarla, ma quando chiedi l'applicazione della Legge 194, in tutto, anche nella prevenzione, perché è una legge di estremo equilibrio, una legge ben fatta, ci si straccia le vesti e allora si deve però anche avere il coraggio di dire le cose come stanno. Si vuole modificare la Legge 194? Non sono io a volerla modificare, gli altri la vogliono modificare? Ce lo dicano e se ne assumano la responsabilità, ma quello che si sta facendo adesso è ribadire i concetti già previsti nella Legge 194. 

Domanda: È difficile?

Presidente Meloni: No, non lo penso. Io penso che dobbiamo garantire una scelta libera. Penso che per garantire una scelta libera si debbano avere tutte le informazioni e le opportunità del caso e questo è quello che prevede la Legge 194 e penso che sia la cosa giusta da fare. Grazie.

Domanda: [inaudibile] se per caso abbiamo avanzato una nuova richiesta e se per caso lei intenda inviare un'altra batteria di quelle che [inaudibile]

Presidente Meloni: Guardi nel caso specifico di cosa inviamo o non inviamo se ne sta occupando il Ministro Crosetto. Sicuramente noi vediamo quello che sta accadendo lì in Ucraina c’è una continua aggressione da parte russa alle infrastrutture civili. Ora colpire le infrastrutture civili è un crimine e tutto quello che noi possiamo fare per impedire che questo accada e per impedire che si possa provare a piegare - cosa che finora fortunatamente non è accaduta - il popolo ucraino con il buio, con il freddo, con la fame, questo ovviamente va fatto. Poi noi, come sa, stiamo facendo ogni sforzo possibile nel merito. Io non sono preparatissima sugli strumenti dei quali disponiamo, ma sicuramente l'indicazione che ha il Ministro è quello di fare il possibile. Vi ringrazio. Arrivederci.
 

 

18 April 2024

Il Presidente Meloni al Consiglio europeo straordinario

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato a Bruxelles al Consiglio europeo straordinario. Al termine dei lavori ha tenuto un punto stampa.

18 April 2024

Approvazione graduatoria finale della selezione pubblica riservata a persone con disabilità per tirocini di 6 mesi, per assunzione a tempo pieno ed indeterminato di n. 9 unità da inquadrare nei ruoli non dirigenziali della PCM Categoria BF1

Approvazione della graduatoria finale della procedura di selezione pubblica, per titoli ed esami, riservata a persone con disabilità, ai sensi dell’articolo 11 della legge 12 marzo 1999, n. 68, per l’attivazione di tirocini formativi e di orientamento della durata di 6 mesi, finalizzati all’assunzione a tempo pieno ed indeterminato di n. 9 unità di personale da inquadrare nei ruoli non dirigenziali della Presidenza del Consiglio dei ministri con profilo professionale di “addetto ai servizi interni”, Categoria “B”, posizione economica “F1”.

18 April 2024

Libano, la soddisfazione del Governo per l’esito della discussione al Consiglio Europeo

Soddisfazione del Governo italiano per l’esito della discussione del Consiglio Europeo sul Libano, tema aggiunto in agenda su impulso italiano per valutare le ulteriori iniziative che l’Unione Europea può mettere in campo a favore della stabilità della nazione mediorientale. I Capi di Stato e di Governo UE si sono infatti impegnati a continuare a sostenere le persone più vulnerabili in Libano, compresi i rifugiati, gli sfollati interni e le comunità ospitanti in difficoltà, nonché a fornire sostegno per combattere la tratta e il traffico di esseri umani.

18 April 2024

Il Presidente Meloni al Consiglio europeo straordinario

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, partecipa a Bruxelles al Consiglio europeo straordinario.

17 April 2024

Incontro del Coordinatore nazionale Angelosanto con l’omologa statunitense Lipstadt a Malta 

Il Coordinatore nazionale Cons. Pasquale Angelosanto ha incontrato l’omologa statunitense Amb. Deborah Lipsta, a margine della “Conference on Addressing Anti-Semitism in the OSCE region”, che si è tenuta a Malta l’8 e il 9 aprile scorsi,

18 April 2024

Il Presidente Meloni al Consiglio europeo straordinario

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato a Bruxelles al Consiglio europeo straordinario. Al termine dei lavori ha tenuto un punto stampa.

17 April 2024

DPCM 10 aprile 2024, celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica dell’anno 2025

DPCM 10 aprile 2024, recante l’approvazione della proposta di piano delle azioni di intervento connesse con le celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica dell’anno 2025, ai sensi dell’articolo 1, comma 422, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 e dell’articolo 1, comma 488, della legge 30 dicembre 2023, n. 213. “Progetto Accoglienza”. 

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Visita in Tunisia, le dichiarazioni alla stampa del Presidente Meloni

Wednesday, 17 April 2024

Sono contenta ancora una volta di essere qui, questa è la mia quarta visita da Presidente del Consiglio italiano in un anno circa, a conferma del nuovo rapporto che con il Presidente Saied - che sono stata molto contenta di incontrare oggi - abbiamo instaurato tra due Nazioni che sono già storicamente molto amiche e molto legate come Italia e Tunisia.

È un rapporto che si è rafforzato anche attraverso la relazione personale tra me e il Presidente Saied ed è anche un rapporto che si basa su un approccio completamente nuovo, un approccio da pari a pari, un approccio che muove dal reciproco interesse delle nostre Nazioni. 

È sulla base di questo approccio che oggi sono qui insieme a una folta delegazione del Governo italiano - al Ministro degli interni Matteo Piantetosi, al Ministro dell'Università Anna Maria Bernini, al Vice Ministro degli esteri Edmondo Cirielli - per siglare con la Tunisia alcuni importanti Accordi. 

Accordi che raccontano come questa relazione bilaterale sia una relazione chiaramente politica, ma anche fatta di passi molto concreti, di mattoni attraverso i quali costruire le nostre idee.

E dimostra ancora una volta quanto la collaborazione con la Tunisia sia per l'Italia assolutamente una priorità da molti punti di vista ed è anche un tassello del lavoro che l'Italia sta portando avanti con il Piano Mattei per costruire con le Nazioni del Continente africano una cooperazione su base paritaria, una cooperazione che sia finalmente vantaggiosa per tutti. 

È un nuovo approccio al quale abbiamo dato vita, sul quale stiamo lavorando anche a livello di Unione europea. 

Oggi abbiamo firmato tre intese molto importanti: un accordo per il sostegno diretto al bilancio tunisino nel settore dell'energia rinnovabile e dell'efficienza energetica - l'energia è una delle materie sulle quali la cooperazione tra Italia e Tunisia deve continuarsi a rafforzare; una nuova linea di credito a favore delle piccole e medie imprese tunisine; una intesa quadro per la cooperazione nel settore dell'università, nel settore dell'alta formazione.

La collaborazione con la Tunisia, anche grazie all'impegno italiano, è diventata anche una priorità per l'Unione europea. E sono molto fiera del lavoro che anche l'Italia ha portato avanti e che ha contribuito alla firma del Memorandum con l'Unione europea, che è stata definita dal Presidente Saied una giornata storica per le relazioni tra la Tunisia e l'Unione europea, e ha gettato le basi per costruire quel modello di cooperazione paritario con i Paesi del Mediterraneo allargato, su cui il Governo italiano aveva investito così tante energie, che oggi è diventato un paradigma di riferimento anche per il Continente europeo nel suo complesso. 

Chiaramente sono molto fiera di questo lavoro, è un lavoro che sta dando ottimi risultati su molti fronti. Molti altri e molte altre intese verranno firmate: nelle prossime settimane saranno presenti qui in Tunisia anche il Ministro della difesa Guido Crosetto, il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, il Ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara. Quindi c'è una presenza costante del Governo italiano.

Questa cooperazione porta molti risultati: penso, ad esempio, al tema della gestione della migrazione, sul quale voglio ancora una volta ringraziare le autorità tunisine e il Presidente Saied per un lavoro che insieme portiamo avanti e cerchiamo di portare avanti contro i trafficanti di esseri umani.

Chiaramente noi sappiamo che la Tunisia non può diventare il Paese di arrivo dei migranti che arrivano dal resto dell’Africa. Su questo va sicuramente rafforzata la cooperazione, vogliamo coinvolgere le organizzazioni internazionali, lavorare sui rimpatri, ma vogliamo lavorare anche e soprattutto sui flussi regolari, così come abbiamo fatto con la Tunisia, con un decreto flussi che consente a circa 12.000 cittadini tunisini formati di poter venire legalmente in Italia. E credo che si possa fare anche sul fronte di una migrazione legale molto di più da parte dell'Italia, ma è fondamentale che insieme lavoriamo per continuare a combattere gli schiavisti del terzo millennio, le organizzazioni della mafia che pensano di poter sfruttare le legittime aspirazioni di chi vorrebbe una vita migliore per fare soldi facili.

È un lavoro che con il Presidente Saied condividiamo, che stiamo portando avanti insieme, ma è anche un lavoro che necessita di sviluppo per i Paesi africani, che necessita di investimenti, che necessita di tutto il lavoro che l'Italia continua a portare avanti soprattutto con questo nuovo approccio di cui si è fatta promotrice anche in ambito europeo. 

Quindi sono molto contenta di questa giornata, molto contenta delle Intese che abbiamo firmato e molto contenta delle prossime visite dei Ministri che porteranno ad altre Intese, a conferma di un rapporto strategico molto importante, al quale l'Italia rivolge una delle sue massime priorità e che ci vede a livello bilaterale, ma anche a livello multilaterale, lavorare insieme a 360 gradi.

17 April 2024

Visita del Presidente Meloni nella Repubblica Tunisina

Al termine della cerimonia di firma di accordi tra Italia e Tunisia, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni rilasciato le dichiarazioni alla stampa.

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