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Videomessaggio del Presidente Meloni alle celebrazioni dei primi 70 anni di ENI

Martedì, 10 Ottobre 2023

Il videomessaggio del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, all’evento per le celebrazioni dei primi 70 anni di Eni che si tiene a Roma, presso il Gazometro.

Buongiorno a tutti.

Sono dispiaciutissima di non aver potuto, alla fine, intervenire in presenza alle celebrazioni per i 70 anni di Eni. Sono giornate molto complesse, però davvero ci tenevo a non far mancare il mio contributo a questa iniziativa, alla quale avrei partecipato molto volentieri.

Voglio salutare e ringraziare il Presidente Zafarana, l’amministratore delegato Descalzi, le Autorità che sono presenti all’iniziativa. Un saluto e un ringraziamento particolare al management e ai dipendenti di Eni, soprattutto a tutti loro. Oggi è la vostra festa: se Eni è la grande azienda che è lo deve a voi, al vostro lavoro e alla vostra professionalità.

Celebrare i primi 70 anni di Eni significa celebrare, di fatto, anche 70 anni della nostra storia nazionale. Nel 1953, anno di nascita dell’Eni, l’Italia era molto diversa da quella di oggi. La guerra era finita da pochi anni e le ferite erano ancora profonde. Eppure, gli italiani si erano già rialzati, stavano ricostruendo e ponendo le basi di quel miracolo economico che ha reso l’Italia una potenza economica globale.

Non è stata una sfida facile, dobbiamo ricordarlo, perché in molti non guardavano di buon occhio l’idea che l’Italia potesse diventare una Nazione forte e con un sistema industriale altrettanto solido. E l’energia è stata tra le partite più difficili. Le industrie del miracolo economico erano dipendenti da fonti energetiche di cui l’Italia era sostanzialmente povera, su tutte il carbone, ed era fondamentale ridimensionare la nostra dipendenza energetica. Enrico Mattei è stato il primo a capirlo e su questa intuizione ha costruito un’azienda di Stato capace di confrontarsi con le grandi compagnie petrolifere mondiali e di dettare anche alcune regole al mondo dell’oil&gas. Nel 1953 Eni è già capace di fornire al triangolo industriale del Nord l’energia di cui ha bisogno. Non più il carbone, ma il metano, di cui è ricca la Pianura Padana. Una fonte “nuova” che l’Italia e l’Europa al tempo non erano abituate ad usare. L’Italia riparte da quel metano e lo Stato, con Eni, fornisce energia a prezzi competitivi. Così questo consente alle nostre aziende e ai nostri produttori di diventare competitivi sul mercato globale. E quello è un passaggio di svolta, che farà dell’Italia la potenza industriale che è.

Oggi, come allora, la questione energetica è strategica e certamente lo sarà sempre di più. La guerra in Ucraina ha innescato una crisi, da molti punti di vista, anche dal punto di vista energetico, ma questa crisi sono convinta che possa anche diventare un’opportunità. Come sempre. E l’opportunità può arrivare dalla nostra posizione geografica e dalla leadership che proprio aziende come Eni hanno saputo costruire. Noi possiamo ambire a diventare l’hub naturale di approvvigionamento energetico dell’intera Europa e possiamo farlo se usiamo l’energia come chiave per costruire, con l’Africa e il Mediterraneo allargato, un partenariato paritario e vantaggioso per tutti. Per questo l’energia è uno dei tasselli di quel “Piano Mattei” con il quale intendiamo conciliare l’interesse nazionale italiano con il diritto dei nostri partner a conoscere una stagione di sviluppo e di progresso.

Ma la questione energetica è cruciale anche per dare una direzione più giusta e più equa alla transizione ecologica, che per noi deve camminare di pari passo con la sostenibilità sociale e con la sostenibilità economica. Per farlo abbiamo bisogno di tutte le tecnologie: di quelle già in uso, di quelle che stiamo sperimentando e di quelle che dobbiamo ancora scoprire. Rinnovabili, gas, biocarburanti, idrogeno, cattura dell’anidride carbonica, ma anche tutte quelle tecnologie che consentono di trasformare sempre di più l’economia da lineare a circolare. E poi la grande sfida dell’energia da fusione: so che i ricercatori di Eni lavorano tutti i giorni per dare concretezza a questa prospettiva incredibile di avere così una fonte di energia pulita e illimitata.

In questi 70 anni l’Eni è sempre stata un punto di riferimento per l’Italia. Lo è stata nei momenti più difficili e nei momenti più felici. Ha accompagnato le trasformazioni economiche e sociali della nostra Nazione, un po’ come quei compagni di viaggio sui quali sai di poter sempre contare. C’è sicuramente ancora tanta strada da fare insieme e l’augurio che posso farvi oggi è di continuare a fare il vostro lavoro con la stessa dedizione e lo stesso valore con i quali siete stati capaci di arrivare sin qui. E voglio dirvi che il Governo italiano lo troverete al vostro fianco, sempre al servizio dell’Italia e del suo interesse nazionale.

Grazie a tutti, buona giornata e auguri!