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Dichiarazioni con il Presidente della Repubblica del Congo, l'intervento del Presidente Meloni

Venerdì, 13 Ottobre 2023

Buonasera a tutti. Voglio ringraziare il Presidente della Repubblica per questo lungo confronto, colloquio che abbiamo avuto, che testimonia certamente un'amicizia che arriva da lontano tra le nostre due Nazioni e testimonia anche l'interesse che si ha a parlare con una persona di grande esperienza.

Abbiamo parlato delle nostre relazioni bilaterali, della nostra cooperazione, e dello scenario internazionale ed è stato sicuramente uno degli incontri più interessanti che mi sia capitato di avere nell'ultimo anno di governo. 

Per quello che riguarda la cooperazione tra Italia e Congo, chiaramente la nostra è una cooperazione molto forte. L’Italia è il secondo partner commerciale europeo del Congo, la presenza imprenditoriale italiana in Congo è strutturata e di lungo corso. Ma io e il Presidente della Repubblica siamo d'accordo su cosa sia la reale cooperazione tra due Nazioni: la cooperazione nulla ha a che fare con un approccio paternalistico, nulla ha a che fare con un approccio predatorio che a volte abbiamo visto mascherato da cooperazione. 

Io credo che il modello di cooperazione che l'Italia sta cercando di raccontare e che sta cercando di allargare sia esattamente il tipo di cooperazione che abbiamo fatto con il Congo, attraverso aziende italiane che qui hanno investito, ponendosi il problema certamente del lavoro che loro facevano, ma anche di mettere al centro la crescita della terra nella quale operavano. 

Noi qui abbiamo di recente portato avanti accordi commerciali con l'Eni per l'importazione di gas naturale liquefatto nel prossimo inverno, ma parliamo di esportazioni verso l'Italia che riguardano il solo esubero di gas non necessario alla popolazione locale.

Quindi il primo obiettivo è garantire la crescita delle popolazioni nelle quali si investe perché l'Africa è un continente ricco che ha bisogno di sostegno per tirare fuori e valorizzare le tante risorse delle quali dispone. 

E poi sempre l’Eni, per citare un esempio, ma potrei citare l'esempio di altre aziende italiane, contemporaneamente porta avanti attività sociali a Hinda, penso particolarmente sul tema dello sviluppo dei centri rurali nei settori della salute, dell'educazione, dell'accesso all'acqua, dell'agricoltura, o penso alla scuola Enrico Mattei a Pointe-Noire che si concentra sull'educazione e la formazione. È esattamente il modello di partenariato che vogliamo rafforzare, che dal nostro punto di vista si può aprire a molti altri settori. Stasera abbiamo parlato di molti di quei settori che vorremmo tentare di esportare anche nelle altre Nazioni africane e un po' nell'Unione europea: raccontare un modello di cooperazione da pari a pari, un modello di cooperazione nel quale si riesce a legare i propri destini a crescere insieme. 

L'energia è un elemento fondamentale di questa cooperazione, mette insieme oggi due interessi, la necessità dell'Europa che si trova in difficoltà sulle risorse energetiche e la possibilità per l'Africa di produrre quelle risorse energetiche. Non è più una cooperazione che si fa in modo transitorio, vuol dire legare i propri destini in un legame lungo e reciprocamente vantaggioso.

Chiaramente questa cooperazione, al netto del nostro lavoro bilaterale, riguarda anche le grandi crisi che stiamo affrontando.

Abbiamo parlato con il Presidente della Repubblica di ambiente, il Presidente ci raccontava del prossimo Vertice dei tre bacini degli ecosistemi di biodiversità e delle foreste tropicali, che è in programma a Brazzaville alla fine di questo mese. 

Ho garantito una presenza molto qualificata del Governo italiano su un'iniziativa che considero molto intelligente. 

Il tema dei cambiamenti climatici se affrontato con serietà, non con un approccio ideologico, ma con la serietà di difendere l'ambiente con l'uomo dentro, quindi garantire sostenibilità sociale ed economica insieme alla sostenibilità ambientale, è una delle sfide principali che noi abbiamo di fronte. Non è un caso che l'Italia abbia scelto di destinare il 70% del suo Fondo per il Clima, circa 3 miliardi di euro, proprio al continente africano e che abbia deciso di legare questo investimento a quello che noi chiamiamo Piano Mattei per l'Africa. Enrico Mattei era appunto il fondatore di Eni, per disegnare questo rapporto di cooperazione che il Congo ha saputo rappresentare tanto bene nel rapporto con l'Italia e che vorremmo allargare il più possibile. 

Abbiamo parlato della crisi internazionale, abbiamo parlato della lotta al terrorismo, un tema che tocca tutti noi trasversalmente e spero di poter avere presto l'occasione di confrontarmi di nuovo con il Presidente della Repubblica. 

Spero a Roma, quando celebreremo il vertice di Roma sull'Africa per presentare il nostro progetto di cooperazione con il continente africano. 

Vi ringrazio.