Consiglio europeo del 21 e 22 marzo, punto stampa del Presidente Meloni
Venerdì, 22 Marzo 2024
Solo pochissimi minuti perché dovevo essere già agli Stati Generali. Allora, molta soddisfazione da parte italiana per lo svolgimento di questo Consiglio europeo, partendo dal tema che noi avevamo chiesto venisse inserito nella discussione del Consiglio che era particolarmente il tema relativo all'agricoltura.
Siamo partiti con un testo di conclusioni che aveva già la nostra approvazione, con riferimenti a misure concrete, oltre al lavoro che già la Commissione sta portando avanti, particolarmente in tema di semplificazione della politica agricola comune, particolarmente in tema di sostegno alle filiere, di lotta alla concorrenza sleale.
Per noi la partita importante era che ci fosse nelle conclusioni del Consiglio anche un riferimento alla proroga degli aiuti di Stato in campo agricolo e questo riferimento è entrato nelle conclusioni del Consiglio.
Era una delle principali rivendicazioni che venivano poste anche dalle associazioni di categoria che abbiamo incontrato, come ricorderete, qualche settimana fa. Lo considero un importantissimo passo in avanti. Nel prossimo Consiglio europeo la Commissione europea dovrà fare stato
di quali sono ulteriori iniziative, ulteriori forme di sostegno per il comparto agricolo, che oggi è in estrema difficoltà in tutta Europa e quindi un lavoro molto concreto che si deve soprattutto grazie al lavoro italiano.
Così come sulla migrazione il testo delle conclusioni è perfettamente soddisfacente, si continua a fare stato in tutte le riunioni del Consiglio europeo del lavoro che si porta avanti concretamente in tema di lotta all'immigrazione illegale, in tema di lotta ai trafficanti, in tema di dimensione esterna, il Consiglio europeo saluta positivamente l'iniziativa che ci ha visto protagonisti in Egitto la settimana scorsa, viene inserito nelle conclusioni del Consiglio europeo il riferimento all'alleanza globale contro i trafficanti di esseri umani, si spinge la Commissione a continuare a lavorare sulla dimensione esterna, a continuare a lavorare contro il traffico di esseri umani.
Un altro grande passo in avanti anche su impulso Italiano è quello che riguarda il tema che altri definiscono allargamento e che io chiamo riunificazione, particolarmente per quello che riguarda la Bosnia-Erzegovina. Voi sapete che era un dibattito abbastanza complesso quello circa l'inizio delle negoziazioni per l'accesso della Bosnia-Erzegovina. Sarajevo, grazie alle conclusioni di questo Consiglio europeo potrà cominciare questo percorso e anche questo per noi è estremamente importante. Voi conoscete la linea italiana, la posizione italiana sulla adesione dei Balcani occidentali e poi tutti gli altri temi che conoscete.
Si conferma il sostegno all'Ucraina con un accordo anch’ esso delicato e importante per ulteriori 5 miliardi sull'European Peace Facility. Finalmente ci sono delle conclusioni europee in tema di Medio Oriente, che anche sono stati oggetto di lungo lavoro. Si parla di difesa, sicurezza, di un coordinamento maggiore da questo punto di vista, anche se rimane aperto il nodo delle risorse. Io sono molto d'accordo con l'iniziativa della Commissione di rafforzare l'industria della difesa, dopodiché bisogna anche fare i conti con le risorse che sono a disposizione.
La proposta di allargare il mandato della Banca Europea degli investimenti
trova molto consenso, è un passo avanti, secondo me si può fare qualche passo avanti ulteriore, ma è sicuramente un dibattito in divenire. Questo in estrema sintesi.
Domanda: Non è stato un Consiglio di guerra? Perché prima di questo Consiglio si parlava di toni molto molto accesi..
Presidente Meloni: Ho letto questa cosa e la ringrazio, perché secondo me si è fatta, se posso dire, un po' di confusione nel senso che quello che c'era scritto - effettivamente forse messo in una parte delle conclusioni dove poteva essere male interpretato - non è un riferimento a ‘prepariamo i nostri cittadini perché siamo in guerra’, era un riferimento alle crisi intese più in rapporto al tema della protezione civile. Tant'è che, quando noi abbiamo dibattuto di questo tema, io ho segnalato che ci sono nella dinamica europea in tema di protezione civile delle eccellenze che portando tutto, senza considerare queste eccellenze e le diversità, a livello europeo si rischia per paradosso di creare problemi a quelle eccellenze. È stato inserito nelle conclusioni finali del Consiglio un riferimento al tema delle specificità nazionali e della valutazione della sovranità nazionale su questa materia. Quindi secondo me è stato interpretato come ‘prepariamoci alla guerra’ qualcosa che in realtà dice che dobbiamo essere più preparati nel coordinamento ad affrontare le crisi. Ora, per crisi noi intendiamo qualsiasi cosa, tant'è che si fa riferimento all'elemento civile per questo, e noi l'abbiamo visto tante volte in Italia, quante volte abbiamo dato aiuto anche ad altre Nazioni o altre Nazioni hanno dato la loro collaborazione. Un maggiore coordinamento su questo funziona, c'è un riferimento al termine militare perché in alcune Nazioni la protezione civile per esempio è militare e quindi secondo me è stato male interpretato, per come inizialmente era posizionato anche nelle conclusioni, perché effettivamente stava nel capitolo sulla sicurezza e non a caso è stato messo a parte proprio perché in realtà il riferimento non era quello.
Domanda: Presidente, sull'Ucraina il Presidente Zelensky intervenendo ha usato delle parole dure, ha parlato di umiliazioni. Insomma quello che ha fatto questo Consiglio sarà sufficiente? Insufficiente? E poi le volevo chiedere sul clima di questo Consiglio: per dirla alla romana, è stato un clima da ragazzi o da onorevoli?
Presidente Meloni: Da giovani onorevoli, come ho già tentato di sdrammatizzare in aula. È stato un clima abbastanza sereno, poi certi temi sono sempre estremamente complessi.
Sull'Ucraina chiaramente noi continuiamo a fare tutti gli sforzi possibili e anche questo Consiglio europeo delle risposte le dà. Ripeto, l'accordo sull'European Peace Facility non era un accordo facile, però in ogni Consiglio europeo si fanno dei passi in avanti e anche l'Italia sta facendo tutto quello che può. Noi siamo molto molto convinti di quello che stiamo facendo per costruire pace, per difendere il rispetto delle regole senza il quale purtroppo nessuno sarebbe più al sicuro. Chiaramente non è una situazione facile per nessuno e capisco le difficoltà, però mi pare che davvero ce la stiamo mettendo tutta.
Domanda: Ursula von der Leyen è ancora una buona candidata per la Presidenza della Commissione?
Presidente Meloni: Guardi, questo è un dibattito che appassiona voi e non appassiona me. Io sono di quel tipo di politici che aspettano a vedere come votano gli italiani prima di decidere chi debba fare cosa. Ci sono dei candidati, dopodiché gli europei voteranno, dopo il voto si vedrà quali sono i pesi e si vedrà che cosa si può fare. Per cui non è un tema che mi appassiona. A me il tema che appassiona ‘è per fare cosa?’, cioè Ursula von der Leyen o chiunque altro, qual è l'Europa che si vuole realizzare? Allora io penso che l'Europa di domani debba essere molto diversa dall'Europa di oggi, che debba essere diversa dall'Europa di oggi in tema di rapporto con la propria capacità di incidere sulla competitività, approccio molto meno ideologico.
Oggi purtroppo ce ne stiamo rendendo conto e vediamo un'Europa che piano piano torna indietro su tutte le battaglie che ha fatto in questi anni, per esempio sulla capacità di conciliare la sostenibilità ecologica con la sostenibilità economica e sociale.
Oggi purtroppo quando arrivano gli shock è finito il tempo dell'ideologia e devi correre ai ripari. Quindi io vorrei un'Europa molto meno ideologica, vorrei un'Europa capace di difendere i propri confini, vorrei un'Europa capace di lavorare sulle sue catene d'approvvigionamento, tutte cose che negli ultimi mesi si stanno un po’ raddrizzando, ma nei primi anni non sono andate benissimo. Quindi parliamo di questo e poi vi dico chi secondo me lo può interpretare.
Domanda: Le posizioni di Orbán sulla Russia, la lettera che ha mandato ieri per complimentarsi per le elezioni, possono influire in qualche maniera negli eventuali interessi [inaudibile]
Presidente Meloni: Ma guardi, questo adesso non è un dibattito all'ordine del giorno, in ogni caso io, come lei può ben immaginare, la lettera non la condivido, quegli auguri non li condivido, insomma lei conosce la mia posizione su questa materia.
Domanda: [inudibile]
Presidente Meloni: Il clima che ho letto su alcuni organi di stampa non è il clima che ho visto, se questa è la domanda che lei mi sta facendo. Poi è ovvio, siamo in un conflitto e quindi non è che nessuno affronta queste questioni con leggerezza o non chiedendosi quale debba essere il passo successivo o anche non ponendosi il tema di un approccio che deve essere anche di lungo termine. Quando noi abbiamo approvato la revisione di medio termine del Bilancio pluriennale abbiamo cercato di garantire un'ottica di medio termine, parliamo di ricostruzione, cioè ovviamente sono scenari che possono cambiare e che bisogna continuare a tenere monitorati. E' ovvio che nessuno affronti una stagione come questa a cuor leggero, però non ho visto un clima in questo Consiglio europeo diverso da quello che ho visto nei Consigli europei precedenti in tema di preoccupazione di eventuali escalation, o di ‘mettiamoci l’elmetto in testa e andiamo a combattere’ o ‘i nostri cittadini sono in pericolo’. Insomma il
dibattito è stato lo stesso degli altri Consigli europei. A me ha stupito quando ho letto queste ricostruzioni, poi ho capito, leggendo il testo delle conclusioni, da che cosa poteva essere stato generato, ma è stato corretto proprio perché non era quella la volontà di quello che si stava dicendo. Vi ringrazio, arrivederci.