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30 Settembre 2023

Nota del Dipartimento per le politiche antidroga

Dall’avvio dell’attività di questo governo è iniziato un lavoro di prevenzione, sul fronte delle dipendenze, che punta a far crescere la consapevolezza - ancora scarsa - sui danni, talora irreversibili, derivanti dall’assunzione di droga. Il lavoro viene svolto con le comunità, con i Serd e con le principali strutture di ricerca. Desta perciò sconcerto leggere sentenze come quella del Tribunale di Roma, resa oggi nota dai media, che ha assolto un trentunenne che deteneva una quantità di GBL, la c.d. “droga dello stupro”, sufficiente per ricavarne 2.622 dosi, con la motivazione che l’imputato ne avrebbe fatto uso per affrontare i suoi problemi psichici ...

30 Settembre 2023

Nagorno-Karabakh, nota di Palazzo Chigi

Ieri sera è pervenuta alla Commissione europea la richiesta di assistenza internazionale da parte della Repubblica di Armenia a causa dell'esodo in corso dall'area del Nagorno-Karabakh.
Sono domandati materiali di assistenza alla popolazione sfollata in arrivo sul territorio armeno, in termini di rifugi temporanei e beni medico-sanitari.
L'Italia, che è al lavoro per favorire la stabilizzazione della regione, favorendo il dialogo tra Armenia e Azerbaigian, ha intanto immediatamente attivato il sistema di protezione civile, avviando una ricognizione dei beni di assistenza alla popolazione in disponibilità presso le diverse articolazioni del Servizio Nazionale e rispondenti alle esigenze espresse dal Paese.

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Dichiarazioni alla stampa del Vertice EU MED9, l'intervento del Presidente Meloni

Venerdì, 29 Settembre 2023

Buon pomeriggio a tutti. 

Voglio ovviamente ringraziare il Primo Ministro Abela per la ospitalità straordinaria, per questa cornice straordinaria nella quale ci ha condotto qui a Malta, in una Nazione che è unita all’Italia da legami profondi sul piano culturale, sul piano economico, sul piano storico. E voglio ringraziare i colleghi del Med9 per questa discussione molto proficua che abbiamo avuto oggi su alcune delle questioni principali che sono all'ordine del giorno delle dinamiche europee, a partire dal prossimo Consiglio Europeo informale previsto a Granada.
Per l'Italia, lo avevamo anticipato con una lettera, la priorità era ed è la questione migratoria. Sono contenta per la convergenza che abbiamo trovato in questa mattinata in cui la gran parte del dibattito è stata dedicato alla materia migratoria. È ovviamente tempo per affrontare la questione in modo concreto, strutturale, possibilmente definitivo. 

La nostra discussione è ruotata molto intorno a questo. L'Italia è, insieme a Malta e insieme alle Nazioni di primo approdo, una delle Nazioni che oggi patiscono di più la forte pressione migratoria, ma tutti qui siamo consapevoli del fatto che chi ha ritenuto che, di fronte alla situazione che sta vivendo il continente africano, il problema migratorio potesse essere chiuso dentro i confini di un'unica Nazione europea prende chiaramente un abbaglio, sta facendo un grande errore. Perché la situazione geopolitica, la situazione della crisi che noi stiamo affrontando, racconta bene che noi rischiamo di essere le prime Nazioni a essere travolte ma poi, in assenza di risposte strutturali, tutti quanti verranno travolti da questo problema. 

Nei giorni scorsi io avevo inviato al Primo Ministro Abela una lettera chiedendo di affrontare questa questione: lo devo ringraziare per averlo fatto e devo ringraziare i colleghi perché nella dichiarazione finale vi sono molti elementi concreti, seri che affrontano la questione migratoria, anche molti di quelli che erano stati suggeriti dall'Italia.

Il Vertice ribadisce qual è la strada da seguire, l'ha detto bene Robert prima di me: contrasto all'immigrazione illegale, lotta senza quartiere ai trafficanti, andare alle cause dei fenomeni di immigrazione e offrire altre risposte a un continente africano che è in estrema difficoltà.
In sostanza noi ribadiamo che l'unico modo per affrontare seriamente il problema migratorio, l'unico modo per aiutare i più fragili, a partire da chi ha davvero diritto alla protezione internazionale, è ricondurre la questione migratoria a un fenomeno di legalità. In Europa non si entra illegalmente, non sono i trafficanti a decidere chi può e chi non può entrare in Europa. E dall'altra parte bisogna dare risposte serie a un’Africa che è sempre più in difficoltà.

Per attuare questi principi noi consideriamo che il piano d'azione presentato dal Presidente Ursula von der Leyen a Lampedusa sia un'ottima cornice di partenza, è però ora fondamentale renderlo concreto e operativo. 

Abbiamo, da questo punto di vista, anche col Presidente francese Macron e con Ursula von der Leyen, avuto a margine un confronto sui prossimi passi operativi che si possono fare, che si devono fare, soprattutto in vista del Consiglio Europeo di Granada.

Noi abbiamo come Italia portato il nostro contributo alla discussione. Alcuni dei punti più importanti dal nostro punto di vista sono: il tema degli accordi di riammissione per i rimpatri, che devono essere una questione europea e non gestita dai singoli Stati membri, anche attraverso una lista Europea dei paesi sicuri; bisogna rafforzare la lotta ai trafficanti, puntando soprattutto allo smantellamento delle catene di costruzione dei mezzi utilizzati per gli sbarchi, ai flussi finanziari di organizzazioni criminali che sono sempre più potenti e sempre più lunghe; accordi e sostegno alle autorità del Nord Africa per il controllo del proprio spazio marittimo per bloccare le partenze; immediata attuazione e implementazione del Memorandum con la Tunisia, di una partnership che stiamo cercando di costruire con la Tunisia e con i Paesi del Nord Africa. E poi, dicevo, offrire un'alternativa credibile ai fenomeni di immigrazione illegale. E questo vuol dire soprattutto costruire una nuova partnership con l'Africa: passa da alcune scelte che noi dobbiamo fare. 

Abbiamo parlato della revisione del quadro finanziario pluriennale 2021-2027. Chiaramente l'Italia, ma anche le Nazioni che sono qui, si aspettano che ci siano risorse importanti per aiutare un continente che ha moltissime risorse e che, pur tuttavia, versa in condizioni di povertà e conseguente instabilità; che è purtroppo il continente che sta pagando di più le conseguenze della guerra di aggressione russa verso l'Ucraina. 

Il primo tema sono le risorse per investimenti che devono essere strategici: nella crisi che viviamo ci sono alcune opportunità. Penso al tema dell'energia. L’energia oggi è l'elemento che può far tornare il Mediterraneo centrale, che può tornare a legare il destino del continente europeo e del continente africano. Noi abbiamo un problema di approvvigionamento energetico, l'Africa è potenzialmente un enorme produttore di energia. Con investimenti e risorse adeguate si può cambiare il futuro e affrontare insieme diversi problemi.

La seconda questione è ovviamente il tema della migrazione legale, che deve essere sostenuta dal nostro punto di vista anche da percorsi di formazione nei Paesi di provenienza ma che, a mio avviso, deve essere anche legata alla capacità che le Nazioni hanno di contrastare parallelamente l'immigrazione illegale. Per troppo tempo noi non abbiamo potuto dare risposte adeguate a chi legalmente voleva venire a lavorare in Europa, perché le quote di immigrazione erano tutte coperte da chi entrava illegalmente. Non lo possiamo più consentire.

Ovviamente, a margine di tutto questo, abbiamo discusso di Ucraina. La nostra posizione su questa materia non cambia: continuiamo a garantire il nostro sostegno.

Abbiamo parlato di transizione verde. Chiaramente l'Italia la sostiene, purché venga fatta con intelligenza: non dobbiamo mai dimenticare che la sostenibilità ambientale deve viaggiare di pari passo con quella economica e sociale. Continuiamo a sostenere la neutralità tecnologica per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati.

Così come abbiamo parlato delle nuove regole della governance del Patto di stabilità. La posizione italiana qui è molto chiara. Noi pensiamo che se l'Europa si è data dagli obiettivi strategici - transizione verde, transizione digitale, difesa - poi quegli obiettivi strategici debbono essere riconosciuti e protetti nelle nuove regole sulla governance. Non possiamo tornare alle regole del precedente Patto di stabilità, sarebbe per le nostre economie obiettivamente molto pesante da affrontare, ma dobbiamo anche sapere immaginare nuove regole che sostengano le grandi scelte strategiche che ci siamo date. 

E non voglio dilungarmi ulteriormente, voglio solamente ricordare che i Paesi qui rappresentati, i Paesi del MED9, complessivamente rappresentano il 46% della popolazione europea e il 41,5% di prodotto interno lordo. E quindi forse, anche per convergenza di approccio e per convergenza di priorità, la nostra capacità di lavorare compatti può anche consentire di vedere maggiormente riconosciute e attenzionate le priorità che ci diamo.

Grazie ancora Robert e grazie a tutti i colleghi.
 

29 Settembre 2023

Processo per la strage di Piazza Della Loggia, nota di Palazzo Chigi

La decisione della Cassazione di ammettere la costituzione di parte civile del Governo nel processo per la strage di Piazza della Loggia conferma la correttezza dell'azione di Palazzo Chigi. Ci si augura che tale decisione chiuda le pretestuose polemiche a suo tempo sollevate da alcuni esponenti delle opposizioni.

Vertice EU MED9, il punto stampa del Presidente Meloni

Venerdì, 29 Settembre 2023

Domanda: Presidente come è andato questo trilaterale con il Presidente della Commissione europea von der Leyen e con il Presidente francese Macron?

Presidente Meloni: Guardi mi pare che ci sia volontà di affrontare la questione con serietà, con concretezza, con velocità. Non parlo dell'approccio perché quello ormai lo do per assodato, l'ho visto anche nella discussione di stamattina che come sapete coinvolge nove Paesi, la Commissione, la Presidenza del Consiglio. Io sono stata molto chiara nell’esporre sia la questione come la vedo, sia l'impatto che sta avendo sull'Italia, sia le soluzioni che voi conoscete bene, che vi ho sempre raccontato. La discussione è ruotata tutta intorno a questo con una convergenza che, tra questi Paesi - che chiaramente non sono tutti nel Consiglio europeo, ma sono sicuramente quelli che vivono di più il fenomeno - è totalmente condivisa.
Dopodiché stiamo cercando di fare dei passi concreti in alcune direzioni che vanno dalla politica dei rimpatri, sulla quale io continuo a dire - anche le riammissioni - che quello è un lavoro che deve essere fatto a livello europeo per essere davvero efficace; vuol dire anche avere una lista dei Paesi sicuri europea; vuol dire un lavoro che ha già cominciato a fare il commissario Schinas andando questa settimana in alcuni Paesi europei a trattare proprio questa materia. C'è un lavoro serio che va fatto da quel punto di vista, c'è da riprendere con forza il nostro partenariato con la Tunisia che sta dando segnali di collaborazioni molto importanti, ma chiaramente anche su questo bisogna essere concreti. Mi pare che le risorse finalmente stiano arrivando. Questo può essere un altro segnale molto importante e chiaramente è un modello che va utilizzato in generale per i Paesi del nord Africa. 
Poi c'è la grande materia dell’alternativa alla migrazione illegale che è il lavoro che va fatto con i Paesi africani. Qui si apre un altro capitolo che è quello della revisione del bilancio pluriennale sulla quale la proposta della Commissione è importante in termini di cooperazione positiva con l'Africa, non predatoria, e quello che conoscete, ma qui c'è molta convergenza. Quindi sicuramente i Paesi del Med9, anche a Granada, possono consentire di fare dei passi in avanti. Poi bisogna essere bravi nel quotidiano a far sì che le cose vadano avanti, ma sicuramente io vedo una volontà, almeno sulla carta c'è. Il mio lavoro e la mia responsabilità è far sì che tutte queste belle idee diventino fatti concreti nel minore tempo possibile. 

Domanda: Presidente sulla questione dell’Ong ha avuto modo dopo la lettera che gli ha scritto di sentire direttamente Scholz?

Presidente Meloni: Guardi ho avuto degli scambi con il Cancelliere Scholz nella giornata di ieri dove voi sapete che c'era aperta questa materia del patto di migrazione e asilo. Mezzo passo indietro: per noi la redistribuzione non è mai stata la priorità, come voi sapete non la priorità di questo governo. Per me il problema non si risolverà mai completamente se ogni Paese pensa di scaricarlo su un altro, l'unico modo per risolvere il problema di tutti è il lavoro che noi stiamo facendo sulla dimensione esterna. Dopodiché noi siamo stati molto cooperativi sul tema del patto di migrazione e asilo, l'abbiamo votato anche perché migliorava, per noi, le condizioni rispetto alle regole precedenti. Dopodiché ieri la Germania è arrivata con alcuni emendamenti, uno in particolare per noi rappresenta un passo indietro ed è quello che riguarda il tema delle organizzazioni non governative - a maggior ragione ieri che avevamo diverse navi delle Ong anche tedesche nelle nostre acque internazionali - e abbiamo chiesto di avere tempo perché non si poteva decidere ieri così. Dopodiché io capisco, per carità, la posizione del governo tedesco ma a quel punto se loro vogliono tornare indietro sulle regole e organizzazioni non governative, allora noi proponiamo un altro emendamento in forza del quale diciamo: il Paese responsabile dell'accoglienza dei migranti che vengono trasportati sulla nave di un'organizzazione non governativa è quello della bandiera della nave dell'organizzazione non governativa. Perché capisco la posizione degli altri, però non si può fare la solidarietà con i confini degli altri.
Quindi vediamo poi quale sarà la soluzione di questo problema. Rimaniamo cooperativi però bisogna che ciascuno, ovviamente, si assuma le responsabilità delle scelte politiche che porta avanti. Noi abbiamo una linea e altri ne hanno un’altra, il problema è non scaricare la linea di uno sugli interessi dell’altro.

Domanda: Sulle Ong gli altri Paesi Med sono sulla linea italiana o invece hanno espresso perplessità?

Presidente Meloni: No io ho trovato qui posizioni molto decise, anche su la distinzione che si deve fare sul lavoro alcune Ong e il lavoro che fanno altre Ong.

Domanda: Anche da parte del Presidente Macron?

Presidente Meloni: Non mi pare che Macron ne abbia parlato. Poi questo chiedetelo a loro, non posso fare io l'interprete di quello che dicono gli altri, non è corretto da parte mia.

Domanda: Si è parlato di missione navale europea con Macron e von der Leyen? C’è possibilità di questo?

Presidente Meloni: Lì, come voi sapete, noi partivamo dal tema della terza parte della missione Sophia. Facciamo anche qui un passo indietro: missione navale per me significa, da sempre, in accordo con autorità del Nord Africa, che è, ovviamente, l'elemento che bisogna verificare. 
Poi gli strumenti possono essere: la terza parte la missione Sophia non fu mai attuata perché la prima parte invece era un pull factor e quindi fu annullata la missione di fatto; c'è Irini, che fu immaginata prevalentemente per il traffico di armi, che ha tra i propri obiettivi anche il tema della lotta ai trafficanti e anche quello può essere uno strumento del quale parlare.
Il punto lì è - perché da parte dell'Europa c'è una disponibilità a lavorare su pattugliamenti congiunti piuttosto che, che poi questo è il tema -, il Nord Africa. Insomma, bisogna ragionare bene con le autorità del Nord Africa perché, per farlo in modo efficace, va fatto in modo diverso da come è stato fatto finora. E quindi questo è, secondo me, una delle cose delle quali bisogna parlare soprattutto con le persone interessate. 

Domanda: Presidente ha detto che ci sono dei passi avanti con la Tunisia e con i fondi anche europei che potrebbero arrivare. Ci può dire qualcosa in più?

Presidente Meloni: Quello che so io è che settimana prossima parte la prima tranche. Quindi un fatto concreto di segnale.

Domanda: Quindi vuol dire che i tunisini hanno ottemperato ad alcune richieste?

Presidente Meloni: Evidentemente sì. Queste sono le informazioni che io ho, quindi evidentemente sì. 

Domanda: Per quanto riguarda il FMI?

Presidente Meloni: Guardi il Fondo Monetario Internazionale è una questione che io vedo più difficile. Non è una cosa che io penso che possa risolvere immediatamente. Quello che secondo me bisogna ragionare di fare è capire se le risorse che l'Europa aveva immaginato di utilizzare per sostenere bilancio tunisino - circa 800 milioni, se non vado errata - possano essere scollegate dall'accordo col Fondo Monetario Internazionale: quindi immaginare che l'Europa possa fare una propria iniziativa. Questo è ancora oggetto del dibattito, un dibattito che stiamo iniziando adesso ma che sicuramente sarebbe, in termini temporali, più risolutivo che aspettare la cosa più complessa del Fondo Monetario Internazionale. 

Domanda: Presidente, i mercati sembrano un po' spaventati, gli osservatori… 

Presidente Meloni:: Ho visto: avete già fatto il Governo tecnico. Li ha fatti i Ministri del Governo tecnico lei?

Domanda: Noi siamo giornalisti, ancora non abbiamo questo potere. Nel caso lei è pronta a sostenerlo?

Presidente Meloni: No, come lei sa quelli li sostenete voi, io sono per la democrazia.

Domanda: Le chiedevo: alcuni osservatori legano questo aumento dei rendimenti dei Titoli di Stato ad alcuni numeri della NADEF che sarebbero sovra o sottostimati a seconda dei punti di vista. Le volevo chiedere se appunto c'è questo tipo di preoccupazione rispetto allo spread. Ho visto anche il Presidente di Confindustria Bonomi che oggi vi ha chiesto di agire di più sul debito perché la situazione sembra essere preoccupante da questo punto di vista. Volevo chiederle un parere.

Presidente Meloni: Questa preoccupazione la vedo soprattutto nei desideri di chi, come sempre, immagina che un governo democraticamente eletto, che sta facendo il suo lavoro, che ha una stabilità, che ha una maggioranza forte, debba andare a casa per essere sostituito da un governo che nessuno ha scelto. Adesso lo dico sinceramente: mi diverte molto il dibattito in cui già si fanno i nomi dei Ministri dei Governi tecnici. Temo che questa speranza non si tradurrà in una realtà perché l'Italia rimane una Nazione solida, è una Nazione che ha una previsione di crescita superiore a quella della media Europea anche per il prossimo anno, superiore a quella della Francia e della Germania anche per il prossimo anno. Lo spread come ha visto ha ricominciato a scendere oggi e probabilmente, dopo aver letto alcuni titoli gli investitori hanno letto pure la NADEF. Nel senso che la NADEF racconta dei numeri seri, in previsione di una legge di bilancio estremamente seria. Perché, mi faccia capire, il governo tecnico da chi dovrebbe essere sostenuto? Da quelli del superbonus? Perché è lì che io vedo un problema per i conti pubblici italiani, non in chi le poche risorse che ha le spende per metterle sui redditi più bassi senza lasciare voragini aperte a chi viene dopo, no? Per cui io non vedo questo problema. Vedo questa speranza da parte dei soliti noti. Mi fa sorridere, ma guardi voglio tranquillizzarla: il governo sta bene; la situazione è sicuramente complessa, l'abbiamo maneggiata con serietà lo scorso anno, la maneggeremo con serietà quest'anno. Lo spread, che oggi lanciate come se fosse già la fine del governo Meloni, stava adesso a 192 punti, ottobre scorso stava a 250, nell'anno precedente al nuovo governo è stato più alto e i titoli non li ho visti. Quindi, insomma, so leggere la politica e so leggere la realtà. La sinistra continui a fare la lista dei Ministri del Governo tecnico che noi intanto governiamo. Grazie.
 

29 Settembre 2023

Il Presidente Meloni al Vertice EU MED9

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato a Malta al Vertice EU MED9. Nel pomeriggio, dopo l'incontro trilaterale con il Presidente della Commissione europea e con il Presidente delle Repubblica francese, il Presidente Meloni ha tenuto un punto stampa.
Al termine dei lavori del Vertice, i Capi di Stato e di Governo dei Paesi MED9 hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa congiunte. 

29 Settembre 2023

Vertice EU MED9 a Malta

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato a Malta, a La Valletta, al Vertice EU MED9. A margine dei lavori il Presidente Meloni ha avuto un incontro trilaterale con Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ed Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica francese. 
Al termine dei lavori, i Capi di Stato e di Governo dei Paesi MED9 hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa congiunte.

29 Settembre 2023

Visita istituzionale del Coordinatore nazionale per la lotta contro l'antisemitismo Pecoraro in Israele

Il Coordinatore nazionale per la lotta contro l'antisemitismo, Cons. Giuseppe Pecoraro, si è recato per una visita istituzionale in Israele dal 26 al 29 settembre. Nel corso della missione, ha incontrato il Ministro israeliano per la Cultura e lo Sport, Miki Zohar, oltre a Michal Cotler-Wunsh, Inviata Speciale per la lotta all’antisemitismo israeliana, ed il Presidente dello Yad Vashem, Dani Dayan. Ha inoltre partecipato ad una Tavola rotonda presso il Ministero degli Esteri israeliano.

29 Settembre 2023

Il Presidente Meloni al Vertice EU MED9

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato a Malta al Vertice EU MED9. Al termine dei lavori, i Capi di Stato e di Governo hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa congiunte. 

29 Settembre 2023

Lotta alla mafia, la Conferenza Internazionale a Palermo

Il Sottosegretario Alfredo Mantovano, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio e il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sono intervenuti alla Conferenza internazionale: “La Convenzione di Palermo e i suoi protocolli sulla tratta di persone e sul traffico di migranti: strumenti giuridici e operativi per affrontare le attività criminose nel contesto del Mediterraneo”.