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10 Dicembre 2023

Ex-Ilva, incontro tra Governo e sindacati

Una delegazione del Governo incontrerà a Palazzo Chigi, mercoledì 20 dicembre alle ore 11, le organizzazioni sindacali per un esame della situazione dell’ex-Ilva. Sono stati convocati all’incontro FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL, UGL e USB.

09 Dicembre 2023

Incendio nell'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, il cordoglio del Presidente Meloni

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime il più sentito cordoglio ai famigliari delle vittime dell'incendio che si è sviluppato nell'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli e la vicinanza a tutte le persone colpite.

08 Dicembre 2023

Approvazione della revisione del PNRR italiano, la dichiarazione del Presidente Meloni

Dopo il parere positivo della Commissione europea, il Consiglio ha oggi approvato la revisione del PNRR italiano. Un altro grande risultato del Governo che conferma la serietà e l'efficacia del lavoro svolto in questi mesi. Intendiamo proseguire su questa strada, nella consapevolezza che il successo del nostro PNRR è nell'interesse della Nazione e dei cittadini.

Accordo per lo sviluppo e la coesione Governo-Regione Piemonte, l'intervento del Presidente Meloni

Giovedì, 7 Dicembre 2023

Dunque, buon pomeriggio a tutti, grazie di essere qui, grazie a tutti gli esponenti istituzionali presenti, grazie al Presidente della Regione Alberto Cirio, al Sindaco Rasero, grazie a voi e grazie a Edoardo.
Voglio partire da qui perché magari non ci si crede ma è capitato anche a me, - devo dire molto tempo fa - di emozionarmi le prime volte che parlavo in pubblico e in generale ho capito che mi fido molto di più di chi riesce ancora ad emozionarsi e quindi voglio fare a questo giovane sindaco i miei auguri di buon lavoro, voglio farlo a tutti i sindaci che sono presenti in un momento che decisamente non è facile per gestire le proprie comunità, con una situazione internazionale che tutti vediamo, con conseguenze che si moltiplicano come un domino sulle nostre società e con il tentativo che ciascuno di noi, a ogni livello, cerca di fare per fare del suo meglio.
Chiaramente sono tutti bravi, a fare politica, a fare le Leggi di bilancio, a far quadrare i conti del bilancio di un'amministrazione comunale o regionale, quando i soldi ci sono.
Molto più difficile è quando le risorse mancano. E quando le risorse mancano la prima cosa che devi fare è non consentire che quelle risorse vengano disperse, consentire che quelle risorse si possano concentrare su quelle che sono le vere priorità e consentire che non si sovrappongano.

E allora io sono contenta di essere qui oggi, di tornare ad Asti nel periodo in cui c'è il mercato di Natale che ho già visto, sono una grande appassionata dei mercati di Natale e segnatamente del mercato di Natale di Asti e quindi sarò contenta di riuscire a farmi anche una passeggiata per tentare di sentirmi una persona normale ogni tanto.
Sono contenta di essere qui oggi a firmare questo Accordo di coesione che è il sesto Accordo di coesione che noi firmiamo con una Regione italiana e permettetemi di fare, - prima di raccontare che cosa c’è in questo accordo - un passo indietro e di raccontare il lavoro che ci ha portato fin qui.

Allora, prima di tutto, i Fondi di coesione sono dei fondi strutturali europei, che si organizzano per cicli pluriennali, che servono per combattere i divari tra i territori, hanno una quota di cofinanziamento. Quando noi siamo arrivati, abbiamo fatto una ricognizione e davvero io devo ringraziare il Ministro Fitto - che è qui presente oggi - perché ha fatto un lavoro difficilissimo ed estremamente prezioso e lo ha fatto per ciascuno di noi. Quando noi siamo arrivati al Governo abbiamo deciso - proprio perché le risorse scarseggiano e non ci si può permettere di sbagliare niente - di fare una ricognizione totale su queste risorse.
Si concludeva un ciclo, se ne stava aprendo un altro, abbiamo fatto una ricognizione su come erano stati spesi e quanto era effettivamente stato speso nel ciclo precedente e abbiamo fatto una strategia sul ciclo futuro. Lo abbiamo fatto confrontandoci con tutti i Presidenti delle Regioni. All'esito di questo lavoro abbiamo varato un decreto che è il Decreto Sud nel quale abbiamo riorganizzato questi Fondi di coesione. Perché? Perché era accaduto che soprattutto per quello che riguarda la quota nazionale - il finanziamento del fondo, la quota nazionale del Fondo di coesione - le risorse non fossero sempre state spese. E io non penso che noi in un tempo come questo ci possiamo permettere di non spendere risorse che sono a disposizione dei territori per dare risposte ai cittadini.

E allora abbiamo varato questo decreto, in questo decreto abbiamo istituito gli Accordi di coesione. L'Accordo di coesione è un accordo che si fa tra il Governo nazionale e la Regione in questione e serve a finanziare con queste risorse alcuni obiettivi, e qui torniamo al tema dei consigli, che vengono proposti dalla Regione ma che sono condivisi dal Governo nazionale. E guardate, questa non è una scelta che noi abbiamo fatto per limitare l'autonomia delle Regioni, l'abbiamo fatta semplicemente per garantire che, indipendentemente dall'autonomia delle Regioni, quelle risorse distribuite tra le varie Regioni facessero parte di una strategia generale per questa Nazione.
Abbiamo varato questi Accordi di coesione. Questi Accordi di coesione prevedono alcuni strumenti che ci consentono di superare i problemi che abbiamo avuto in passato, tra cui il fatto che se un provvedimento, se un obiettivo, se un progetto, non viene portato a termine può essere definanziato, quindi si possono recuperare le risorse e utilizzarle per qualcos'altro e possono intervenire i poteri sostitutivi laddove dovessero esserci delle lungaggini.

Non è il caso della Regione Piemonte, ma penso che sia il caso di raccontare quale lungo lavoro ci ha portato fin qui. Dopodiché, parallelamente al lavoro sui Fondi di coesione, c’è tutto il tema del PNRR. Quando io ho formato il Governo, ho deciso di fare la scelta di accorpare la competenza del PNRR e dei Fondi di coesione. Anche qui perché? Per evitare che queste risorse si sovrapponessero, per evitare che non facessero parte di una unica strategia. Ed è una scelta che è stata molto importante, non solo perché oggi ci consente appunto di finanziare con vari programmi di finanziamento diversi, il complesso di tutte le priorità che chiaramente individuiamo, ma anche perché questo lavoro ci ha consentito, - sempre grazie alla competenza del Ministro Fitto - di lavorare contemporaneamente anche per rivedere il PNRR. Ora qui io non farò polemica, però ricordo quando qualcuno sperava, tifava, che le rate del PNRR in Italia non venissero pagate e ricordo quando qualcuno diceva che provare a rinegoziare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza era impossibile, anche se le priorità erano cambiate, anche se quando il Piano è stato scritto all'inizio, eravamo in un contesto completamente diverso, anche se alcuni dei provvedimenti che erano inseriti nel PNRR in realtà non erano finanziabili con le risorse del NextGenerationEU.
Ma io penso anche che, rispetto a chi diceva che è impossibile, che se provate a rinegoziare perdiamo le risorse, io ho sempre pensato che impossibile sia la parola che usano quelli che non hanno il coraggio di tentare di dare delle risposte. E penso che se ci si presenta con delle ragioni serie e con delle proposte serie e con delle risposte serie, è facile che si trovi qualcuno in grado di ascoltare.

Rispetto a tutti questi scenari catastrofici che erano stati paventati, attualmente noi abbiamo ricevuto il pagamento della terza rata, abbiamo ricevuto l'ok sul pagamento della quarta rata, siamo la prima Nazione in Europa a ottenere l'ok sul pagamento della quarta rata, entro il 31 dicembre presenteremo tutti gli obiettivi della quinta rata e, in tutto questo, abbiamo rinegoziato il PNRR. E l'abbiamo rinegoziato per evitare problemi che altrimenti avremmo incontrato, ma lo abbiamo rinegoziato anche per liberare risorse su alcune grandi priorità che io penso possano interessare anche questa Regione. 21 miliardi di euro sui quali 12 miliardi di euro sono risorse che vanno al tessuto produttivo, che vanno alle imprese di questa Nazione, che vanno a chi crea ricchezza, che vanno alla capacità di modernizzare quel tessuto produttivo. Ci sono per esempio 6,3 miliardi solamente su Transizione 5.0 e poi abbiamo finanziato alcune infrastrutture strategiche fondamentali, particolarmente quelle legate all'approvvigionamento energetico, perché sì, l'Italia con adeguati investimenti, con un po' di determinazione e con un po' di coraggio può diventare l'hub di approvvigionamento energetico dell'Europa intera.
E noi stiamo lavorando su questo obiettivo, intendiamo continuare a lavorare su questo obiettivo. Ma abbiamo liberato le risorse da destinare alle famiglie, da destinare al diritto allo studio, alle borse di studio, Presidente Cirio. Sono assolutamente, totalmente d'accordo. Non mi piegherò mai a un racconto secondo il quale il merito è nemico dell'uguaglianza. Uguaglianza e merito camminano insieme, ma l'uguaglianza va garantita nel punto di partenza, mentre il punto d'arrivo dipende dal valore che ciascuno sa dimostrare. E solamente se noi siamo in grado di difendere questi valori, allora costruiremo una società nella quale le persone vogliono cercare di dare il massimo. E siccome di persone che sono in grado di dare tanto ne abbiamo, vale la pena di dar loro l'idea di uno Stato che è al loro fianco e che riconosce quel valore, dicevo, sugli studentati, sulle borse di studio e quindi sul diritto di studio complessivamente inteso e sulla sanità.
Questo ancora prima dell'accordo di coesione del quale parliamo, con il PNRR liberiamo altri 750 milioni di euro da destinare alla sanità, insieme ai 3 miliardi di euro che abbiamo messo nella Legge di bilancio. Sono risorse, per carità non sono mai sufficienti, sulla sanità c'è un lavoro enorme da fare, però obiettivamente io sono fiera che nonostante le difficoltà che abbiamo incontrato e incontriamo attualmente, con il bilancio dello Stato italiano - calcolate che abbiamo cominciato a scrivere la Legge di bilancio avendo già 13 miliardi di interessi da pagare in più sul debito, in forza delle decisioni prese dalla Banca Centrale Europea e 20 miliardi di debiti sul superbonus. Quindi noi partivamo a fare una Legge di bilancio, che mediamente si aggira intorno ai 30 miliardi di euro, con meno 33 miliardi di euro. Ciò nonostante abbiamo costruito una Legge di bilancio che vale 28 miliardi di euro, che si concentra su alcune priorità fondamentali e una di queste priorità è proprio la sanità e ciò nonostante, dicevo, sono fiera che il Fondo sulla Sanità raggiunga quest'anno il suo massimo storico, anni del Covid compresi, e che noi abbiamo dato la priorità con queste risorse all'abbattimento delle liste d'attesa.

Con la rinegoziazione del PNRR aggiungiamo altri 750 milioni e poi altre priorità come le zone che sono state colpite dagli eventi catastrofali, ma insomma vi racconto tutto questo lavoro a monte dell'accordo, nel quale adesso scendo un minimo nel dettaglio, per dire che sono molto fiera di questo lavoro. Perché è stato un lavoro difficile, è stato un lavoro che ci ha tolto molto tempo, che ci ha impegnato davvero tanto e che, è quella parte del lavoro di ciascuno di noi, degli amministratori, di chi governa una Nazione, che si prende la gran parte del tuo tempo e viene forse conosciuto e riconosciuto di meno. Non vuol dire che non valga la pena farlo. Io ho visto una politica che preferiva comunicare anche cose che non faceva. Delle volte mi dicono, Giorgia, dovete comunicare di più quello che fate, e forse sarà anche vero, ma il tempo, la gran parte del tempo che ho, io lo voglio spendere a fare cose, non a far finta di farle. E quindi questa parte del lavoro che noi abbiamo fatto è stata ed è estremamente preziosa, perché tutte queste risorse arriveranno a terra e daranno risposte concrete ai cittadini.

Così noi oggi arriviamo alla firma di questo sesto Accordo di sviluppo con il quale, diceva il Presidente Cirio, noi investiamo nella Regione Piemonte 819 milioni di euro e mezzo, 132 sono stati già anticipati nel 2021, ma aggiungendo la quota di finanziamento locale, regionale, nazionale, arriviamo a mobilitare su questa Regione 865 milioni, con i quali finanziamo circa 20 interventi. Quindi sono risorse che non spendiamo in mille micro-cose, ma che concentriamo su alcune grandi priorità di questa Regione e su alcune risposte che i cittadini attendono.
Che cosa facciamo con queste risorse? Ci occupiamo di valorizzare alcuni tra gli asset più distintivi di questo territorio, quelli che, per capirci, lo rendono un punto di riferimento per gli sport invernali, i grandi eventi sportivi e internazionali. Poi vediamo se si riuscirà a fare qualcosa di più. Io e il Presidente Cirio ci siamo capiti.
Tra questi interventi c'è la ristrutturazione e l'ampliamento del Centro olimpico di Sci nordico di Pragelato, uno dei comuni che come sapete ospiteranno nel 2025 i Giochi mondiali universitari. C'è l'adeguamento delle strutture sportive per accogliere gli atleti disabili, ci sono interventi sulle piste per le gare di sci alpino, di snowboard, di freestyle, la realizzazione del nuovo stadio del biathlon, della pista di skiroll, quindi tutto quello che può consentirci di essere all'altezza dell'aspettativa che si ha nei confronti dell'Italia, particolarmente quando si ospitano grandi eventi.

C'è la riqualificazione di alcuni spazi importanti che hanno anche grande valore culturale, perché questi spazi possano essere in breve tempo restituiti ai cittadini. Penso all'Ospedaletto Antoniano nella Precettoria di Sant'Antonio di Ranverso, penso al recupero del Palazzo dei Principi dal Pozzo della Cisterna per valorizzare anche il borgo medievale nel quale si trova, penso ai 20 milioni per intervenire sul complesso dell'ex sede degli uffici di giudici di pace, quello per capirci che la stampa aveva ribattezzato “l'hotel dei disperati” e che ora noi vogliamo, intervenendo sul complesso, rigenerare. Una realtà che vogliamo ricostruire, rigenerare. Guardate, noi abbiamo fatto e stiamo facendo un lavoro molto importante. Stamattina eravamo a Milano a firmare l'Accordo di coesione con la Regione Lombardia e parlavamo di quello che probabilmente voi conoscete come il “boschetto della droga”. Anche lì abbiamo portato un progetto di riqualificazione. Per me queste sono risposte molto importanti da dare, come stiamo facendo a Caivano. Non è vero che non si può fare niente quando una realtà, un territorio, si ritrova nel degrado. Non è vero che la scelta giusta è che lo Stato piano piano retroceda sempre più e guardi da un'altra parte. Non è vero che ci sono zone nelle quali lo Stato a un certo punto deve rinunciare a entrare.
Io penso che una politica seria, anche assumendosi la responsabilità di fallire, debba dimostrare che non c'è nessun posto dove lo Stato indietreggia. Lo Stato c'è e dà risposte. E questo è il caso anche - ovviamente con le dovute proporzioni - ma è il caso di un'altra realtà che è stata raccontata magari più appunto per le sue difficoltà e che domani può diventare invece di nuovo un modello. E poi, c’è un intervento sui borghi, sulle aree interne, sulle comunità, 150 milioni di euro che destiniamo alla realizzazione - attraverso appositi accordi di programma - di opere pubbliche per lo sviluppo locale.

Ci sono le risorse sulla mobilità, 43 milioni, lo diceva il Presidente, per l'acquisto di nuovi treni, ma anche molti interventi sulle infrastrutture, sui ponti, e poi 210 milioni di euro sulla sanità che si aggiungono ulteriormente alle risorse delle quali già abbiamo parlato, che serviranno a migliorare i servizi ai cittadini, a potenziare la medicina territoriale ospedaliera, a riqualificare e potenziare le strutture sanitarie sul fronte energetico. A tutto questo si aggiunge quello che diceva e raccontava il Presidente Cirio.
Noi, mobilitando queste risorse, consentiamo anche alla Regione Piemonte di liberare risorse dal proprio bilancio che potrà destinare a sua volta per le priorità che individua e che mi pare il Presidente Cirio abbia ottimamente individuato e raccontato nel suo intervento. È un lavoro serio, è un lavoro lungo, è un lavoro che porta risposte sui territori. Perché non so, Presidente Cirio, se la prossima volta che verrò in Piemonte avrò 800 milioni da dare al Piemonte, ma sicuramente non sono abituata a fare le passerelle. Sono una persona alla quale piace prima lavorare, prima raggiungere risultati, prima avere risultati da offrire e poi, semmai, raccontare quei risultati.

Credo che questo sia il modo giusto di fare politica, ma credo anche che abbia fatto e faccia la differenza la capacità dei vari livelli istituzionali di darsi una mano, di darsi una mano anche al di là di quello che è l'appartenenza politica o di partito della maggioranza alla quale si fa riferimento. Abbiamo tutti la stessa responsabilità e ce l'abbiamo in un tempo molto difficile. Delle volte forse capita anche a lei, ai sindaci, di chiedere ma perché è capitato proprio a me di governare in questo momento che è il peggiore probabilmente nella storia repubblicana. Però poi le persone serie si rimboccano le maniche e si mettono a lavorare e noi  porteremo questi accordi, stringeremo questi accordi, firmeremo questi accordi con tutte le Regioni italiane e ci recheremo in tutte le Regioni italiane con risposte, con risposte anche molto puntuali, con risposte molto concrete, perché alla fine tutto quello che ci interessa e l’unico motivo per cui vale la pena di affrontare le giornate come le stiamo affrontando, è poter guardare i propri cittadini negli occhi e sapere che si è fatto il massimo per dare loro le risposte che meritavano.
Grazie a tutti davvero e buon lavoro.

07 Dicembre 2023

Firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Piemonte

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ad Asti è intervenuta alla cerimonia di firma dell'Accordo di coesione con la Regione Piemonte.

07 Dicembre 2023

Firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Piemonte

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto un intervento alla cerimonia di Firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Piemonte, ad Asti presso il Teatro Alfieri.

07 Dicembre 2023

Firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Lombardia

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto un intervento alla cerimonia di firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Lombardia, che si è tenuta all'interno della Fiera di Milano Rho. Successivamente, dopo aver visitato gli stand della manifestazione "Artigianato in Fiera", il Presidente ha tenuto un punto stampa. In seguito, a Milano, ha partecipato ad un pranzo con alcune famiglie in difficoltà organizzato al Centro Congressi Allianz MiCo in occasione della Festa di Sant'Ambrogio.

Accordo per lo sviluppo e la coesione Governo-Regione Lombardia, punto stampa del Presidente Meloni

Giovedì, 7 Dicembre 2023

[Domanda inaudibile]

Presidente Meloni: Con un progetto di riqualificazione che fa parte di questo investimento molto significativo che abbiamo firmato oggi con la Regione Lombardia sulla base dei Fondi europei di coesione; un investimento complessivo che con i cofinanziamenti arriva fino a 1 miliardo e 800 milioni di euro, nei quali ci concentriamo su mobilità, riqualificazione urbana, riqualificazione particolarmente delle università. E c'è tra questo un progetto del "boschetto della musica", perché noi abbiamo conosciuto molto Rogoredo in questi anni, soprattutto fuori da Milano, per il tema del "boschetto della droga", e crediamo invece che questa zona si possa e si debba riqualificare. C'è un progetto molto innovativo di costruzione di questo campus della Giuseppe Verdi per consentirci di avviare un campus che possa dare agli studenti la possibilità di avere invece un luogo nel quale crescere, nel quale socializzare.

Domanda: Presidente, sulla Via della Seta Conte parla di una sconfitta per l'Italia,

Presidente Meloni: Beh, ti credo, l'aveva sottoscritta. Dopodiché però Conte ci dovrebbe spiegare la ragione per la quale noi siamo l'unica Nazione che ha aderito alla Via della Seta, ma non siamo la Nazione che ha gli interscambi maggiori con la Cina, anche nell'economia europea. Per cui io penso che si debbano mantenere, anzi migliorare, i rapporti di cooperazione con la Cina, commerciali ed economici, ma che lo strumento della Via della seta, da questo punto di vista, non abbia dato i risultati che erano attesi, al netto del fatto che anche su questo io ho sempre detto che cosa ne pensavo, però capisco che altri rivendichino il lavoro che avevano fatto, lo trovo normale.

Domanda: Con quale perimetro il centrodestra può essere unito in Europa? Cosa vi siete detti con Salvini?

Presidente Meloni: Guardi, con il perimetro che noi conosciamo già in Italia e che è un perimetro di centrodestra. Dopodiché mi fa un po' sorridere, se posso dire, che si veda il fatto che i partiti del centrodestra sono in famiglie politiche europee diverse come un problema, quando è sempre stato così. Cioè non è che quando c'era al governo la maggioranza giallorossa in Europa erano nella stessa famiglia. La dinamica delle elezioni europee è molto più complessa, e quindi si può tranquillamente far parte di famiglie politiche europee differenti, governare molto bene in Italia e, le dico di più, provare a governare insieme con un'Europa diversa anche dopo le prossime elezioni europee. Io penso che l'obiettivo di tutti, e il nostro obiettivo, debba essere, e sia, far crescere il ruolo dell'Italia in Europa e ragionare di costruire al Parlamento europeo una maggioranza che possa avere una visione compatibile rispetto a quello che abbiamo visto in passato.

Domanda: Sanità. Anche in Lombardia grave carenza di medici, lunghe liste d'attesa in tante province lombarde, 0,5 medici di base per ogni 1000 abitanti.

Presidente Meloni: Come lei sa, è un tema al quale ci stiamo molto dedicando: quest'anno sul fondo sanitario noi siamo arrivati ad una cifra mai raggiunta prima, poi le risorse ovviamente non bastano mai, ma nell'ambito di questo stanziamento ci siamo concentrati proprio sul tema del personale sanitario, quindi del rinnovo dei contratti dei medici del comparto sanitario e dell'abbattimento delle liste d'attesa, anche immaginando una detassazione dei premi di risultato che arrivano proprio su progetti di abbattimento delle liste d'attesa. Quindi è un lavoro che stiamo portando avanti e sul quale da parte del Governo c'è la massima attenzione. È sicuramente una delle priorità più stringenti per i cittadini.

Accordo per lo sviluppo e la coesione Governo-Regione Lombardia, intervento del Presidente Meloni

Giovedì, 7 Dicembre 2023

Buongiorno a tutti, grazie di essere qui.
Sono particolarmente contenta di firmare questo Accordo di coesione con la Regione Lombardia qui a Milano oggi, nella festa di Sant'Ambrogio, ricorrenza particolarmente cara ai milanesi.
Sono particolarmente contenta perché questo è il quinto accordo che noi firmiamo con una Regione italiana sulla base del lavoro che abbiamo fin qui portato avanti, ma è, insieme a quello con la Regione Lazio, quello sul piano finanziario più significativo. E davvero voglio ringraziare intanto il Ministro Fitto che sta facendo un lavoro estremamente prezioso e poi ovviamente il Presidente Fontana, il Vice Presidente Alparone e tutti gli uffici che hanno lavorato a questo accordo.

Dunque, io mi permetto di fare un passo indietro per spiegare bene di che cosa stiamo parlando. Quello che noi firmiamo oggi si chiama Accordo di coesione ed è in buona sostanza il risultato di un lavoro che questo Governo ha fatto di riorganizzazione dei Fondi di coesione. I Fondi di coesione sono fondi strutturali europei, sono organizzati su ciclo pluriennale, servono a combattere le disparità tra i territori, hanno un cofinanziamento a livello nazionale e sono dei fondi molto importanti. Il punto è che spesso era accaduto in passato, anche se non con la Regione Lombardia – diciamoci la verità -, che questi Fondi molto spesso non venissero utilizzati nella loro totalità. Il paradosso di questa Nazione è che, mentre noi sappiamo che ci mancano risorse un po' dappertutto, molto spesso le risorse ci sono ma non vengono spese o non vengono spese nei tempi o non vengono spese adeguatamente. Quindi il lavoro che questo Governo ha fatto, dall'inizio del suo mandato, grazie come dicevo al contributo e alla determinazione del Ministro Fitto, è stato fare un punto con tutte le Regioni sullo stato di attuazione della precedente programmazione e sulle priorità della nuova programmazione di questi Fondi europei. All'esito di questo lavoro che ci ha consentito di fare il quadro sulla realtà che c'era, noi abbiamo varato un decreto, che è il Decreto Sud, nel quale riorganizziamo i Fondi di coesione.

Riorganizziamo questi Fondi di coesione istituendo Accordi di coesione con le singole Regioni. La particolarità di questi Accordi è che le priorità vengono proposte dalla Regione ma devono essere condivise dal Governo nazionale, non perché noi si voglia limitare l'autonomia delle Regioni, ma per fare in modo che queste risorse possano complessivamente far parte di un'unica grande strategia e si riesca a lavorare non come monadi, ma come Nazione nel suo complesso. Dopodiché, istituiamo anche dei meccanismi di responsabilizzazione, che prevedono da una parte la possibilità di de-finanziare progetti quando le risorse dovesse rischiare di non essere spese, e anche di fare intervenire poteri sostitutivi per combattere e risolvere eventuali problemi di ritardi o lungaggini.
Questo è il lavoro che noi abbiamo fatto a monte, che è un lavoro che si sposa con il lavoro fatto sul PNRR. All'inizio, quando questo Governo è nato, io ho deciso di accorpare la competenza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con la competenza dei Fondi di coesione. Perché? Perché parliamo di due misure che possono in molti casi sovrapporsi: sono fondi europei, sono fondi europei che vengono prevalentemente utilizzati per finanziare priorità strategiche e se questi mondi non si parlano, come tragicamente delle volte in Italia è stato, non si riesce a lavorare tutti su un'unica direzione. Parallelamente a questo lavoro sui Fondi di coesione, come sapete, sempre grazie al Ministro Fitto, abbiamo anche lavorato duramente, lungamente, sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Qui voglio dire che penso davvero che rispetto alle valutazioni che erano state fatte da molti circa i rischi di perdere le risorse del PNRR, i rischi che sarebbero potuti derivare da un eventuale folle intento di rinegoziare anche parti del PNRR, mi pare che i risultati raccontino una realtà completamente diversa e cioè la realtà di una politica che, se presenta seriamente le sue priorità, trova qualcuno che sia in grado di ascoltare.

La realtà oggi del PNRR è che noi abbiamo ricevuto la terza rata, come sapete abbiamo avuto l'ok sulla quarta rata del PNRR, entro il 31 dicembre di quest'anno invieremo gli obiettivi della quinta rata del PNRR. In tutto questo, abbiamo rinegoziato il PNRR inserendo all’interno dello stesso anche il capitolo sul RePowerEU che in molti casi ci aiutava anche a risolvere delle criticità su progetti che sarebbe stato alla fine difficile finanziare con le risorse del PNRR e che abbiamo scelto di concentrarlo su quelle che sono le priorità mutate di una Nazione che oggi si trova in un contesto completamente diverso da quello che c'era quando il PNRR fu scritto.
Abbiamo così liberato 21 miliardi di euro che abbiamo deciso di concentrare su alcune grandi priorità. La prima di questa priorità, penso che a una regione come la Lombardia faccia piacere, sono le imprese di questa Nazione: 12 miliardi dei fondi che noi abbiamo liberato vanno a sostenere il sistema produttivo. Ci sono per esempio 6,3 miliardi di euro su transizione 5.0, Presidente Bonomi, perché quando noi abbiamo approvato la manovra giustamente qualcuno ha detto che nella manovra c'è attenzione ai redditi, ai salari ma non c'è la necessaria attenzione alle imprese. E non c'era perché noi stavamo facendo parallelamente un lavoro con il PNRR che avrebbe offerto queste risposte. Quindi 12 miliardi di euro sulle aziende, ci sono priorità molto importanti che riguardano giovani, famiglie, diritto allo studio, studentati e molte di queste iniziative. Ci sono nuovi fondi sulla sanità, ci sono oltre 5 miliardi sulle infrastrutture, di cui 2 miliardi sulle infrastrutture strategiche legate alla nostra capacità di produzione energetica - c'è moltissimo lavoro che facciamo nella nostra scelta strategica di disegnare l'Italia anche come un potenziale Hub di approvvigionamento energetico d'Europa - e quindi lavoriamo per concentrarci su quelle priorità. Ci sono nuove risorse per le zone, come voi sapete, che sono state vittime di eventi catastrofali, anche ultimamente, penso in particolare all'Emilia Romagna. Insomma, abbiamo fatto questo lavoro contemporaneamente al lavoro che facevamo sui Fondi di coesione.

Mi perdonerete se ho fatto questa lunga premessa, ma io sono particolarmente fiera di questo lavoro, perché è quella parte del lavoro di un governo che è la più difficile, che è quella che ti toglie più tempo e che è quella che nessuno ovviamente conosce. E quindi vale la pena dirsi, quando si è lavorato tanto e si sono raggiunti dei risultati, che sono stati raggiunti quei risultati.
Sulla base di questo lavoro noi firmiamo oggi questo quinto Accordo di coesione, il quinto che noi firmiamo su tutto il territorio nazionale. Oggi pomeriggio sarò in Piemonte per firmare il sesto con il Presidente della Regione Piemonte. Dicevo, è insieme a quello sulla Regione Lazio il più significativo sul piano finanziario. Con l'Accordo di oggi noi investiamo su questo territorio complessivamente 1 miliardo e 210 milioni di euro - dei quali 185 erano già stati anticipati nel 2021-, ma se a queste risorse aggiungiamo le quote di cofinanziamento locale, regionale, nazionale e la capacità anche di attrarre investimenti privati, della quale la Regione Lombardia è particolarmente capace, la somma totale supera il miliardo e 860 milioni di euro. Quindi sono quasi 2 miliardi di euro che vengono investiti su questo territorio, che noi abbiamo concentrato su poche priorità: sono complessivamente 13 progetti - sto andando a memoria - e sono risorse che quindi non disperdiamo in mille rivoli, ma che cerchiamo di concentrare su grandi iniziative.

Queste grandi iniziative, lo ha già detto il Presidente Fontana, rispondono sostanzialmente a tre priorità.
Il potenziamento della mobilità. Ci sono 228 milioni di euro sui nuovi treni, di cui 68 dedicati ai treni a idrogeno - quindi sempre con una scelta che guarda al futuro.
C'è un grande lavoro che abbiamo fatto sul tema della riqualificazione urbana, che riguarda: la riqualificazione della stazione di Milano-Cadorna con un investimento di 435 milioni di euro; un progetto da 300 milioni di euro per la riqualificazione di Palazzo Sistema ,che chiaramente servirà a caratterizzare ancora di più lo skyline di Milano e che ospiterà la sede degli enti regionali; a Busto Arsizio - io sto citando chiaramente i principali - ci sarà la realizzazione di un parco lineare con il recupero del vecchio tracciato ferroviario, un progetto che vale circa 26 milioni di euro.
E poi, lo diceva il Presidente Fontana, e di questo io sono particolarmente orgogliosa, c'è un pacchetto molto importante che è destinato al tema delle Università, della ricerca e dell'istruzione, che riguarda l'allestimento del nuovo campus dell'Università di Milano (circa 142 milioni di euro di investimento), il nuovo campus del Politecnico di Bovisa (60 milioni di euro di investimento), la rigenerazione urbana del Polo di chimica e scienza del farmaco dell'Università di Pavia e ci sono 60 milioni per realizzare il nuovo campus del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. E questo è un progetto del quale sono particolarmente orgogliosa perché il nuovo campus sorgerà a Rogoredo e noi sappiamo che Rogoredo è spesso stata nota alle cronache fuori da qui soprattutto per il tema del boschetto della droga. Ecco, noi abbiamo deciso di fare questo investimento molto importante per un progetto di rigenerazione urbana estremamente innovativo che può segnare la rinascita di Rogoredo, che così possiamo ricordare, conoscere, non come boschetto della droga ma magari come boschetto della musica, perché questo campus è un campus che prevede cultura, musica, aule didattiche, residenze universitarie, laboratori, sale di registrazione per i giovani musicisti. È chiaramente un’occasione di riqualificare un quadrante importante che appunto, ingiustamente, è stato noto soprattutto per i fatti di cronaca.

E quindi come vedete c'è un progetto, un progetto che si concentra sul tema della mobilità, che si concentra sul tema delle infrastrutture, che si concentra sul tema della riqualificazione urbana e che mentre fa riqualificazione urbana si occupa anche di diritto allo studio.
E io sono molto molto fiera - e chiudo - dell'Accordo, della serietà di questo Accordo per il quale davvero ancora una volta ringrazio tutti. E continueremo ovviamente insieme a fare questo lavoro, e tanto altro lavoro che faremo insieme, anche monitorando l'attuazione e la velocità di attuazione di questi progetti che sono estremamente importanti.
Quindi grazie davvero al Presidente Fontana, a tutta la Regione Lombardia e grazie a tutti i sindaci e agli esponenti istituzionali che sono qui stamattina.
Grazie.

 

07 Dicembre 2023

Firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Piemonte

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto un intervento alla cerimonia di Firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Piemonte, ad Asti presso il Teatro Alfieri.