Il Coordinatore nazionale Pecoraro al “The Rome - Jerusalem Emergency Summit on global antisemitism”

28 Novembre 2023

Il Coordinatore Nazionale Giuseppe Pecoraro ha partecipato al Convegno “The Rome - Jerusalem Emergency Summit on global antisemitism” che si è svolto a Roma il 23 novembre 2023 presso il Senato della Repubblica, su iniziativa del senatore Giulio Terzi di Sant’Agata, Presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea.

Si riporta il testo integrale del discorso del Coordinatore Nazionale. 

“Prima del 7 ottobre non c’era in Italia un vero fenomeno antisemita, poiché erano tutti episodi isolati. Ma dopo il 7 ottobre è cambiato tutto. Mi sarei aspettato che le università il mondo della cultura interventi autorevoli e forti a difesa della civiltà giudaico-cristiana; invece, c’è stato solo silenzio e prese di posizione contro Israele. E questo mi ha portato a pensare al periodo del terrorismo. Mi sono chiesto: perché 4.000 docenti fanno un documento per interrompere i rapporti con le università israeliane? Questo è assurdo. È come se la ricerca appartenesse agli stati e non ai popoli. 
Andando a scorrere i nomi dei firmatari, vi si trovano soggetti spesso conosciuti che conservano l’odio nei confronti della società occidentale ed hanno sempre fomentato l’odio. Un tempo volevano la sovietizzazione del proletariato ed oggi non hanno neanche più un progetto. Mostrano solo l’odio contro occidente e contro America. È come un pregiudizio negativo nei confronti di tutto ciò che si fa nella società occidentale, senza un vero progetto alternativo. 
In Italia, tranne alcune manifestazioni, non abbiamo avuto molti segnali contro Israele, rispetto a quanto è avvenuto in altri Paesi, a parte la petizione dei docenti ed altre situazioni nelle università. Mia bisogna fare attenzione. 
E da parte del Governo c’è la massima attenzione nei confronti delle comunità ebraiche. Se in certi ambiti ci sono certi pregiudizi, dobbiamo fare qualcosa, presso le scuole, le università, nello sport.  
Ci impegniamo a rivedere tutte le strategie, per evitare che ci siano altre forme di antisemitismo. 
Alcuni danno la responsabilità ad Israele, ma Israele hai il diritto di difendere il proprio territorio, dobbiamo sempre ricordarci che il 7 ottobre è stato Israele ad essere invaso da terroristi e non viceversa. 
Quando ero prefetto davanti alle situazioni difficili, prevedevo sempre lo scenario peggiore di una manifestazione e avevo le forze in campo per fronteggiare uno scenario peggiore di una manifestazione e lo scenario peggiore erano episodi di violenza. Hamas sapeva bene ciò che sarebbe successo a Gaza. 
Termino il mio discorso dicendo che dobbiamo sempre essere attenti e far sì che tra i giovani ci sia un cambiamento. Ed oggi nel rapporto tra il mondo ebraico e quello cristiano c’è un cambiamento, c’è stato anche un apposito accordo con la CEI, per modificare i testi di religione. Quindi daremo la massima attenzione nelle università e nelle scuole,  
E rivedremo anche la Strategia nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, approvata due anni fa per adeguarla alla situazione odierna”.