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Dichiarazioni alla stampa con il Primo Ministro Fiala, l'intervento del Presidente Meloni

Mercoledì, 10 Maggio 2023

Buon pomeriggio a tutti.

Voglio sinceramente ringraziare il Primo Ministro Fiala per questa bella occasione che abbiamo avuto di scambiare vedute a 360 gradi su una collaborazione proficua, storica, tra Italia e Repubblica Ceca. Su tante questioni sulle quali ci siamo trovati in assoluto accordo negli Organismi multilaterali dei quali entrambi facciamo parte, anche su uno scenario globale che è in continua mutazione e che richiede da parte di chi ha responsabilità di leadership di interrogarsi su quali debbano essere le strade da portare avanti.

Abbiamo discusso del ruolo dell'Europa in questo scenario, delle tante materie strategiche che l'Europa affronta e sulle quali Italia e Repubblica Ceca, e questi due governi, si sono trovate spesso d'accordo in tema di sicurezza, una parola che forse racchiude tante di queste tematiche delle quali noi oggi ci occupiamo. Sicurezza significa catene di approvvigionamento, significa sicurezza nelle proprie forniture, significa essere proprietari del proprio destino e qui c'è un lavoro importante che oggi l'Europa affronta, soprattutto in materia di dipendenza energetica che deve risolvere. 

E su questo io ho raccontato al Primo ministro Fiala un lavoro importante che l'Italia vorrebbe fare e che vorrebbe fare insieme, per conto e nell'interesse dell'Europa nel suo complesso, che riguarda proprio il tema dell'autonomia dell’approvvigionamento energetico, con quello che noi chiamiamo soprattutto un Piano Mattei per l'Africa e cioè come cercare di diversificare la produzione di energia, garantire un mix energetico, coinvolgere in quella produzione le Nazioni che sono più vicine a noi e segnatamente quelle mediterranee, perché il Mediterraneo ci offre anche un clima e una struttura geografica propria per la produzione di diverse forme di energia, che l'Italia può favorire come porta d'ingresso in Europa, investendo e potenziando nelle sue infrastrutture. 

Un lavoro che stiamo facendo anche grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, al REPowerEU che si dà questi obiettivi, e che lo fa nell'interesse non solo proprio, ma anche dell'Europa nel suo complesso e delle altre Nazioni. Nazioni che, dopo la guerra di aggressione russa all'Ucraina, volendo uscire dalla dipendenza nei confronti della Russia, cercano soluzioni alternative. Nel momento in cui l'Europa e alcune Nazioni in particolare non possono più, come accade anche per noi, guardare a Est, è inevitabile guardare a Sud. E a Sud il Mediterraneo ci offre moltissime opportunità. E Investire in quelle Nazioni, trovare e portare avanti una cooperazione non predatoria con i Paesi africani diventa anche lo strumento più serio per affrontare la crisi migratoria, che tutti quanti stiamo vivendo.

Il Primo Ministro Fiala, che è persona intelligente e lungimirante, capisce come ormai sia inevitabile affrontare la questione a livello europeo e affrontarla prima che investa il territorio europeo. Perché altrimenti è inevitabile che continueremo a discutere tra noi su un problema che in ogni caso rimane in Europa. Il modo più serio per risolvere questo problema - io l’ho posto tante volte in Consiglio europeo e ho sempre trovato la solidarietà della Repubblica Ceca - è spostarsi sull'attenzione nella difesa della dimensione esterna, lavorare a una seria politica di rimpatri e lavorare insieme alle Nazioni di provenienza e di transito dei migranti irregolari, per garantire un diritto che non abbiamo sempre garantito, quello di non essere costretti a dover scappare dalla propria terra per trovare altrove condizioni di vita più favorevoli di quelle nelle quali si vive. Questo diritto noi vogliamo aiutare a garantire. Questo necessita azioni concrete da parte della Commissione europea, che ci aspettiamo prima del prossimo Consiglio europeo che si occuperà di questa materia, sulle quali abbiamo finora lavorato insieme e continueremo a farlo. 

Approfitto per ringraziare la Repubblica Ceca, il popolo ceco e il Governo per il lavoro straordinario che ha fatto e continua a fare in difesa dei profughi ucraini. Cinquecentomila persone sono state e sono ospitate qui e di queste persone la Repubblica Ceca si sta prendendo cura dall'inizio del conflitto e davvero dimostra come anche Nazioni e Stati che, giustamente, sul tema della migrazione hanno sempre chiesto un governo dei flussi, poi nel caso di chi davvero scappa della guerra hanno fatto una vera e propria gara di solidarietà. Noi dobbiamo essere loro grati e per questo voglio ringraziarli per questo a nome dell'Italia e del Governo italiano.

Abbiamo parlato delle altre grandi materie che investono l'Europa. C'è un dibattito aperto sulle nuove regole della governance, sul patto di stabilità e crescita. Siamo d'accordo anche qui sul fatto che le nuove regole non possano non tenere in considerazione le grandi sfide che l'Europa si è data perché, se noi abbiamo scelto di immaginare come sfida strategica la transizione verde e la transizione digitale, non possiamo non immaginare anche che nelle nuove regole sul patto di stabilità gli investimenti necessari a portare a termine queste transizioni non vengano considerati esattamente come accade per la difesa, in un momento nel quale l'Europa si rende conto della sua necessità di investire di più in difesa per investire di più nella sua libertà. E questo non può non essere tenuto in considerazione nel calcolo del rapporto tra deficit e PIL. 

Quindi c'è un lavoro ancora da fare rispetto al documento che è stato presentato dalla Commissione. Su questo lavoro ci troviamo d'accordo, sulla flessibilità necessaria per i fondi esistenti per non creare disparità all'interno del mercato unico nel momento in cui altre Nazioni chiedono l'allentamento della norma sugli aiuti di Stato e una transizione verde che deve essere economicamente e socialmente sostenibile e che non deve essere mossa da intenti un po' utopici, o in alcuni casi ideologici, ma deve essere pragmatica.

Siamo entrambe Nazioni che difendono la neutralità tecnologica. Crediamo negli obiettivi della transizione verde. Ci impegniamo a raggiungere quegli obiettivi ma vogliamo essere liberi di lavorare su tutte le tecnologie che possono consentirci di raggiungere quei risultati. È un lavoro che abbiamo fatto insieme per quello che riguarda l'industria automobilistica e non soltanto, è una battaglia che continuiamo a portare avanti. Ma davvero sono molte le questioni sulle quali ci troviamo d'accordo. Continueremo a sostenere tutte le infrastrutture che sono necessarie a sostenere queste nostre scelte strategiche. 

Abbiamo parlato della guerra di aggressione russa all'Ucraina. Sia Italia che Repubblica Ceca dall’inizio del conflitto hanno sempre, in modo fermo e determinato, sostenuto il popolo ucraino e la causa ucraina; continueremo a farlo a 360 gradi fino a quando questo sarà necessario. Abbiamo parlato anche di ricostruzione dell'Ucraina, a conferma del fatto che stiamo scommettendo sulla vittoria dell'Ucraina e su un futuro di libertà, un futuro europeo per questa Nazione che si batte anche per la nostra libertà.

E ovviamente - e vado alla conclusione - abbiamo parlato dei nostri eccellenti rapporti bilaterali: più 18% nei nostri scambi commerciali l'anno scorso; almeno tremila aziende hanno già investito nella Repubblica Ceca e aziende ceche investono sempre di più in Italia. C'è una estrema dinamicità nei nostri rapporti che confidiamo di rafforzare ancora di più. Confidiamo di rafforzare il nostro lavoro comune sulla difesa, confidiamo di rafforzare il nostro lavoro anche per quello che riguarda le infrastrutture. Siamo entrambi impegnati nei nostri Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza. Possiamo aiutarci vicendevolmente con i reciproci know-how. Il campo dell'agroalimentare, il campo vinicolo, il campo del Made in Italy sono qui molto apprezzati - lo stesso Primo Ministro Fiala è consumatore-fan di prodotti italiani - e noi ne andiamo fieri. Crediamo che anche su questo si possa fare molto di più e intendiamo fare molto di più nel nostro interscambio a 360 gradi.

E aggiungo un ultimo elemento: la cultura. Roma e Praga sono due città antichissime, sono due città che hanno un legame molto forte con la loro cultura e reciprocamente. Noi abbiamo qui a Praga come italiani il più antico Istituto Italiano di Cultura che esista. È attivo da 100 anni, ha celebrato lo scorso anno i suoi 100 anni di attività ininterrotta. Pensate, anche negli anni più difficili l'Istituto Italiano di Cultura ha continuato a lavorare qui e questo ci rende orgogliosi perché, in una città e in una Nazione che offrono una vastissima gamma di iniziative, sapere che c'è un pubblico importante per la cultura e per la lingua italiana racconta davvero quanto siano solide le nostre radici e quanto ci sia di amicizia tra i nostri governi e i nostri popoli. Quindi grazie per questa amicizia che lavoriamo per implementare.

Buon lavoro