Il restauro: i materiali della facciata

Il restauro della facciata di Palazzo Chigi si è confrontato con tutti i problemi caratteristici degli interventi conservativi eseguiti su edifici di grande dimensione in atmosfera urbana.

Intonaci degradati,stucchi fortemente decoesi,travertini anneritie disgregati,tutto il ricco ed elegante apparato decorativo del prospetto richiedeva interventi complessi per contrastare efficaciemente i fattori di deterioramento presenti in un'area delicata, quale quella del centro storico di Roma: sensibile presenza di inquinamento atmosferico, esposizione a forti variazioni termo-igrometriche, marcata esposizione al vento ed alla pioggia.

C'è d'aggiungere che in questo caso, come in altre situazioni analoghe, l'intervento ha dovuto anche affrontare problemi derivanti dalle precedenti operazioni di restauro piuttosto invasive.

I documenti di cantiere degli anni sessanta riportano nota di operazioni molto aggressive di frequente uso in quel periodo: lavaggi dei travertini con soluzione "forte soda"; pulitura abrasiva, eseguita con spazzole d'acciaio, demolizione quasi totale degli intonaci preesistenti.

Per questi due ordini di motivi l'intervento è stato eseguito con particolare accuratezza allo scopo di rimuovere le cause di danno, e riparare i materiali disgregati, ricorrendo il più possibile ad interventi di risanamento e reintegrazione, piuttosto che di sostituzione, secondo le più aggiornate e coerenti metodologie di restauro conservativo.

Le operazioni hanno richiesto una manodopera composta da maestranze di differente qualificazione, ed elevata specializzazione (intonacatore, stuccatore, falegname, pittore, restauratore, ecc.).

Nel corso dell'intervento è stata effettuata una serie di analisi tecniche e specialistiche, finalizzate ad individuare i materiali e le coloriture originariamente impiegati.

Le analisi stratigrafiche ed i saggi di pulitura realizzati a campione su diverse zone della facciata, hanno messo in evidenza antiche cromie e trattamenti tradizionali: finte finestre con infissi e particolari dipinti fortemente realistici, mostre, bugne, cornici e rilievi realizzati in stucco ad imitazione della pietra e un'immagine cromatica generale caratterizzata da una delicata variazione coloristica su toni molto chiari.

Le operazioni di restauro sono state condotte su basi documentate secondo criteri rigorosi che nulla hanno concesso al "gusto" e alla "moda" del momento.