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(a seguire la traduzione in italiano)

Good morning everyone,
Thanks to President Yoon and President Biden for the invitation to this third edition of the Summit for Democracy.
Democracy is one of the founding pillars of European and Western political thought. Yet, from ancient Greece to the present day, European and Western history has also been a perpetual ongoing struggle in defence of democratic values. A struggle often stemming from one condition: when one people has lived in a democracy for a long time, it is led to believe that democracy is something to be taken for granted, and not a valuable asset to be defended against pitfalls and worth fighting for. 
This is what we are experiencing today as well, with instability at international level and pitfalls running through our democratic systems. Pitfalls arising from different factors, many of which based on ideological visions. 
One of them holds that peoples are not mature enough to take big decisions, and that therefore democracy can only be understood as such an oligarchy, the governing of an élite. Another of these visions was devised by Roger Scruton, one of Europe's greatest philosophers, and is referred to as oikophobia, namely an aversion to one’s own home environment.
Unfortunately, often we are the first to no longer believe in ourselves and we are the first to deny what we are. And this has devastating effects; because how can we think that future generations will believe – as we do – in democracy if schools and universities teach underestimating our civilisation, which, in spite of a thousand difficulties and complex moments, has founded its identity on the values of freedom, equality and democracy?
Only if we return to believing in ourselves can we give new strength to our democracies. Only if we return to building our culture instead of wiping it out can we get our young people excited again and make them the protagonists of the future.
And this is what I think is the most important today: to defend our democracies.

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Buongiorno a tutti,
grazie al Presidente Yoon e al Presidente Biden per l’invito a questa terza edizione del Summit for Democracy.
La democrazia è uno dei pilastri fondativi del pensiero politico europeo e occidentale. Eppure, dall’Antica Grecia ai giorni nostri, la storia europea e occidentale è stata anche una perenne e continua lotta per difendere i valori democratici. Una lotta nata spesso da una condizione: quando un popolo vive per molto tempo in democrazia è portato a credere che la democrazia sia qualcosa di scontato, e non un bene prezioso da difendere da insidie e per cui valga la pena combattere. 
È quello che stiamo vivendo anche oggi, con l’instabilità a livello internazionale e con le insidie che attraversano i nostri sistemi democratici. Insidie che nascono da fattori diversi, molti di questi fondati su visioni ideologiche. 
Una di queste ritiene che il popolo non sia sufficientemente maturo per assumere le grandi decisioni, e che per questo la democrazia non può che essere intesa come tale un’oligarchia, il governo di una élite. Un’altra di queste è stata coniata da Roger Scruton, uno dei più grandi filosofi europei, e si chiama “oicofobia”, l'odio per la propria casa.
Purtroppo, spesso noi per primi non crediamo più in noi stessi e siamo noi i primi a negare ciò che siamo. E questo ha effetti devastanti, perché come possiamo pensare che le future generazioni crederanno, come noi, nella democrazia se nelle scuole e nelle università si insegna a sottovalutare la nostra civiltà, che pur tra mille difficoltà e periodi complessi, ha fondato la sua identità nei valori di libertà, uguaglianza e democrazia?
Solo se torniamo a credere in noi stessi possiamo dare nuova forza alle nostre democrazie. Solo se torniamo a costruire la nostra cultura invece che cancellarla, possiamo tornare a far appassionare i nostri giovani e renderli protagonisti del futuro. E questo è ciò che ritengo più importante oggi: difendere le nostre democrazie.