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09 Marzo 2024

Firma dell'Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Umbria

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto un intervento alla cerimonia di firma dell'Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Umbria che si è tenuta questa mattina a Bastia Umbra.

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Sindrome Pans Pandas, il videomessaggio del Presidente Meloni

Venerdì, 8 Marzo 2024

Videomessaggio del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione della presentazione alla Camera dei Deputati del libro di Nicole Minardi "Il mio viaggio nell'oscurità".

Buongiorno a tutti e grazie di questo invito!
Mi dispiace moltissimo non essere lì con voi fisicamente, ci tenevo davvero, però, a far sentire la mia vicinanza e il mio affetto, il mio sostegno a questa iniziativa. Un abbraccio speciale a Nicole, a sua madre Ketty, a tutta l’Associazione Genitori Pans Pandas: grazie per quello che fate ogni giorno, grazie per promuovere la consapevolezza su una sindrome che in tantissimi ancora non conoscono, ma che esiste e che tocca moltissime famiglie italiane. E grazie anche a tutti i medici, gli esperti, i professionisti che sono lì con voi e che hanno preso a cuore questa causa, e che la sostengono quotidianamente. È soprattutto grazie al loro lavoro se si stanno facendo i passi avanti dei quali siamo testimoni.

Ma vorrei rivolgermi direttamente a Nicole per qualche secondo. Ti ho conosciuta un anno fa a Palazzo Chigi, insieme a tua madre, Lucrezia, e alla sua mamma Stefania. Mi sono resa conto subito di avere davanti una “guerriera”, una guerriera con degli occhi meravigliosi, li ricordo bene, che parla poco che però sa il fatto suo e che non si ferma. Hai avuto un grande coraggio, il coraggio di raccontare la tua storia in questo libro, di raccontare i tuoi incubi, le tue paure, i tuoi momenti di difficoltà. Non è un’ammissione di debolezza, è un grandissimo atto di forza, di determinazione, di caparbietà. E lo hai fatto perché sapevi che era giusto farlo, perché sapevi che la conoscenza di un problema è il primo passo per affrontare quel problema e magari per risolverlo. Quindi, grazie, grazie, per quello che hai fatto per te stessa e forse molto di più per tutti gli altri. Ti aspetto a Palazzo Chigi, spero di essermi meritata una copia con dedica del libro, e quindi sarò contenta di vederti.

Come sapete meglio di me, non ci sono ancora delle linee guida per la diagnosi e il trattamento della sindrome Pans Pandas. La comunità scientifica si sta ancora confrontando, il cammino è complesso, però noi abbiamo scelto di dare il nostro contributo: il Ministero della Salute ha istituito un gruppo di lavoro medico-scientifico per affrontare tutti gli aspetti che riguardano questa sindrome e sta portando avanti la sua attività in modo serrato e rigoroso. So che il Sottosegretario Gemmato, che ha la delega alle malattie rare, ha preso anche lui a cuore la vostra causa e che vi sta seguendo fin dall’inizio e penso che siate in buone mani.
Non ho altro da aggiungere, se non dirvi ancora una volta: forza! Le difficoltà ci sono, posso solo immaginare i salti mortali che fate ogni giorno per dare ai vostri figli le cure di cui hanno bisogno, ma avete sempre avuto il coraggio e sono certo che continuerete ad averlo e fa la differenza. Io, per quello che posso fare nel mio piccolo, sono al vostro fianco come tutto il Governo.
Grazie e buon lavoro a tutti.

08 Marzo 2024

Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Friuli-Venezia Giulia

A Pordenone si è tenuta la cerimonia di Firma dell'Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia. Dopo l'intervento di apertura del Presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha presentato i punti salienti dell'Accordo.

11 Marzo 2024

Consiglio dei Ministri n. 73

Si è svolta a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei Ministri. Nel comunicato stampa i provvedimenti adottati.

08 Marzo 2024

Convocazione del Consiglio dei Ministri n. 73

Il Consiglio dei ministri è convocato per lunedì 11 marzo 2024, alle ore 16.00, a Palazzo Chigi, per l'esame del seguente ordine del giorno:

Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Friuli-Venezia Giulia, intervento del Presidente Meloni

Venerdì, 8 Marzo 2024

Buonasera a tutti, grazie di essere qui, grazie per questa accoglienza, grazie al Presidente Fedriga, al Sindaco Ciriani, al Ministro Fitto, al Ministro Ciriani.
Grazie ai membri del Governo, ai parlamentari presenti, a tutti i sindaci, grazie alle autorità anche civili, militari, religiose. Grazie alle donne che sono presenti, auguri a tutte le donne di questa Nazione le cui pari libertà continueremo a lavorare per costruire. Uno dei dati che mi ha reso più fiera di quest'anno riguarda, tra i tanti dati incoraggianti in tema di occupazione, proprio l'aumento dell'occupazione femminile. È una grande sfida e sono fiera del fatto che questo Governo abbia concentrato le proprie risorse proprio sul tema delle mamme lavoratrici per costruire quella vera libertà che è data dal non dover scegliere tra forme di realizzazione diverse ma perfettamente compatibili, dal mio punto di vista, cioè quella della maternità e quella di avere una propria carriera. Quindi questo è il grande augurio che faccio alle donne italiane, poter vedere garantite sempre di più le loro pari libertà.
Dopodiché, grazie ovviamente agli assessori, la Giunta e a tutti gli staff che hanno lavorato alla stesura di questo Accordo di coesione. Noi stiamo girando tutto il territorio nazionale, firmando questi accordi. Siamo arrivati a oltre la metà delle firme con tutte le Regioni italiane.

Permettetemi su questo di fare un passo indietro e di raccontare il lavoro che c'è dietro a un'iniziativa di questo tipo. Non è semplicemente trasferire delle risorse e fare una manifestazione nella quale ci diciamo che siamo bravi. Perché quando noi siamo arrivati al Governo - non è il caso del Friuli-Venezia Giulia - abbiamo fatto, grazie al lavoro molto prezioso del Ministro Fitto, uno studio molto approfondito sullo stato dei Fondi di sviluppo e coesione. Voi sapete che i Fondi di sviluppo e coesione sono per antonomasia i fondi che servono a combattere le disparità tra i territori.
Non vuol dire solamente il divario tra Nord e Sud, non vuol dire solamente il divario tra costa tirrenica e costa adriatica, vuol dire anche il divario all'interno della stessa regione, per esempio tra le aree interne, le città. Sono fondi straordinariamente importanti per una Nazione come la nostra. Sono fondi straordinariamente importanti per qualsiasi Nazione che sia dotata di una propria strategia e che provi a guardare sul medio e lungo termine. Quando noi abbiamo fatto questo studio ci siamo resi conto che la situazione dei Fondi di coesione in Italia era obiettivamente al di sotto delle aspettative. Vi do un dato: nella precedente programmazione 2014-2020, su 126 miliardi disponibili nel totale erano stati spesi 46 miliardi. Ora voi ditemi se in una Nazione come l'Italia, che obiettivamente non naviga nell'oro, noi possiamo permetterci di non spendere decine di miliardi che sono destinati alla messa in sicurezza del territorio, alle infrastrutture, cioè che sono destinati a precostituire le condizioni per combattere i divari. Io penso di no. Quindi abbiamo fatto un lavoro molto articolato con le Regioni, che ringrazio Presidente Fedriga perché c'è stata una grande collaborazione da parte del 95% delle Regioni e dei Presidenti di Regione, quindi non c'è stata su questo - come lei ricordava correttamente - una divisione di carattere politico.
Tutti si sono messi a disposizione. All'esito di questo lavoro, noi abbiamo varato un decreto che si chiama Decreto Sud, nel quale c'è la riorganizzazione di questi Fondi di coesione. Abbiamo istituito questi Accordi. Qual è la particolarità di questi Accordi rispetto al passato. Punto primo, noi finanziamo progetti che sono proposti dalle Regioni, ma sui quali c'è anche l'accordo con il Governo nazionale. Perché? Non perché vogliamo limitare l'autonomia delle Regioni, ma perché è meglio se il lavoro che una singola regione fa è inserito anche in una strategia nazionale. Dotarci di una strategia è quello che purtroppo ci è mancato molto spesso: ci è mancata una strategia industriale, ci è mancata una strategia di posizionamento geopolitico, noi siamo una piattaforma in mezzo al Mediterraneo, una delle più grandi infrastrutture che abbiamo è il mare ed è come se non ce ne fossimo accorti negli anni scorsi, ma è oggettivamente un nostro valore aggiunto sul quale bisogna saper costruire una strategia.
Quindi vogliamo cercare intanto di garantire che queste risorse vengano spese per quelle che sono le reali priorità - non è stato sempre così, ci sono casi in cui queste risorse vengono spese per cose oggettivamente secondarie rispetto al lavoro che per esempio stiamo facendo oggi con la regione Friuli Venezia Giulia - e poi abbiamo anche inserito delle norme che consentono di garantire che questi soldi arrivino tutti a terra e quindi sono previsti i poteri sostitutivi nel caso in cui queste risorse rischino di essere disperse, così come è previsto che obiettivi che non vengono centrati possano essere definanziati perché quelle risorse vengano destinate ad altro.

Io penso che questo sia un lavoro molto prezioso che chiaramente non avrà e non ha grande visibilità perché per queste cose un po' complesse c'è una maggiore difficoltà a raccontarle, ma credo che sia importante conoscere un lavoro, che per noi è stato molto faticoso, ma che penso possa fare la differenza. E che viaggia insieme ad altre risorse: abbiamo i Fondi di coesione nazionale, abbiamo i Fondi di coesione europei, abbiamo il PNRR. E guardate, non è un caso che io abbia scelto, quando ho formato il Governo, di mettere per esempio la competenza dei Fondi europei, la competenza del Fondo di coesione e la competenza del PNRR sotto la guida di un unico Ministero. Perché è anche accaduto che noi avessimo diverse fonti di finanziamento che tra di loro non si parlavano e che non riuscissimo così a concentrare le risorse su quello che dall'altra parte mancava molto spesso. E mentre facevamo questo lavoro di riorganizzazione dei Fondi di coesione, abbiamo fatto anche il lavoro sul PNRR. Anche qui bisogna ringraziare tutti i livelli delle nostre istituzioni che stanno facendo del loro meglio per spendere le risorse del PNRR, altro tema non scontato, per far fare a questa Nazione una bella figura, anche in rapporto a un racconto che spesso è stato fatto, da altri, e che è stato fatto anche in patria, che è stato fatto particolarmente su questo Governo. Siamo arrivati al tentativo di dire che con il Governo Meloni perderemo i soldi del PNRR, se pensate di rinegoziare il PNRR ci farete perdere i soldi del PNRR. Fortunatamente le cose sono andate diversamente. Io sono molto fiera del fatto che l'Italia nel 2023 abbia completato gli obiettivi della terza rata, portato a casa la terza rata, completato gli obiettivi della quarta rata, portato a casa la quarta rata, completato gli obiettivi della quinta rata. Siamo la prima Nazione europea ad aver presentato gli obiettivi della quinta rata e mentre facevamo questo lavoro abbiamo anche rinegoziato il PNRR. Perché sì, anche questo serviva. Anche questo serviva perché quando il PNRR è stato scritto era un altro contesto. Quando il PNRR è stato scritto - il primo PNRR - per esempio, noi non avevamo il conflitto in Ucraina e non si può non porsi il problema di, quando ci si pone di fronte a degli strumenti, di adeguare quegli strumenti a un contesto che muta. Quindi noi abbiamo rinegoziato il PNRR, lo abbiamo fatto per mettere in parte in sicurezza il Piano, perché poi era emerso che alcuni progetti non sarebbero stati completati nei tempi previsti dal PNRR, che come sapete sono molto stringenti. Alcuni non erano proprio finanziabili con il PNRR, li abbiamo garantiti con altri fondi, ma abbiamo - facendo questo lavoro - liberato 21 miliardi di euro che abbiamo potuto concentrare su alcune priorità. Dodici miliardi di questi euro andranno al sistema produttivo di questa Nazione, che oggi ci sta obiettivamente dando grandi soddisfazioni, perché - in un contesto molto difficile - i dati macroeconomici italiani vanno in controtendenza rispetto a quello che accade da molte altre parti e questo non si deve tanto alle politiche del Governo perché dobbiamo sempre ricordarci che lo Stato non produce ricchezza, la ricchezza la producono le imprese con i loro lavoratori e quello che compete allo Stato è mettere quelle persone nelle condizioni di lavorare nel migliore modo possibile, è il lavoro che noi stiamo cercando di fare.

Abbiamo preso 12 miliardi di euro di cui oltre 6 su Transizione 6.0, sull'efficientamento energetico delle piccole e medie imprese, sulle grandi infrastrutture strategiche energetiche di questa Nazione, sull’agricoltura. Perché obiettivamente non abbiamo avuto bisogno di vedere i trattori in piazza per sapere che il nostro mondo agricolo - in forza di un contesto complesso e anche di scelte sbagliate che sono state fatte - si è trovato in difficoltà e quindi abbiamo portato le risorse PNRR sull'agricoltura da 5 a 8 miliardi.
Siamo riusciti a liberare altri 750 milioni per la sanità, altra grande priorità di questa Nazione, e qui abbiamo fatto un lavoro che ci consentiva di concentrarci sulle questioni che ritenevamo essere più urgenti.

L'Accordo che noi presentiamo oggi rientra all'interno di tutto questo quadro, di tutto questo lavoro complesso, che è un lavoro del quale io vado molto fiera. Il Presidente Fedriga ha detto quasi tutto su quello che noi facciamo con questo Accordo di coesione. Stanziamo complessivamente 190 milioni di euro, di questi 16 erano già stati anticipati nel 2021, sono risorse che servono a finanziare 17 interventi strategici su capitoli che, come diceva Massimiliano Fedriga, sono altrettanto strategici, cioè la messa in sicurezza del territorio, il contrasto al rischio idrogeologico, il rafforzamento e l'ammodernamento della infrastruttura idrica per rispondere a un tema legato appunto alla domanda di acqua irrigua sia ad uso civile sia ad uso industriale che è estremamente importante, e la questione della mobilità sostenibile.

Il Presidente Fedriga ha già raccontato quali sono i principali interventi. Io mi limito a sottolineare ancora i 77 milioni per gli impianti di irrigazione agricola per diversi comuni della provincia di Udine, gli 80 milioni per lo scolmatore del Cormor sul torrente Torre e sul fiume Isonzo, che è un'opera strategica fondamentale per la medio-bassa pianura friulana e isontina, per proteggere molte aree urbane dal rischio di alluvioni e dal rischio di esondazioni.
Sono totalmente d'accordo con quello che ho sentito dire da Massimiliano Fedriga, il cui intervento avrei potuto sottolineare parola per parola, perché, vedete, è molto più difficile quando si lavora, quando si fa il politico, parlare di questioni complesse piuttosto che di risposte che sono più facili nella comunicazione e magari sul piano del consenso altre risposte possibili sono più remunerative nell'immediato. Però poi c'è un tema di coscienza per i politici seri. E quel tema di coscienza per i politici seri impone di fare prevenzione.

Guardate, vi racconto una storia. Quando in Giappone ci fu un terremoto nel 2011 nell'Oceano Pacifico che scatenò uno tsunami. Con quello tsunami ci fu una tragedia che vide più o meno 20.000 morti, più i dispersi e diverse città che furono distrutte. Delle città che furono coinvolte da quello tsunami - a me ha molto colpito questa storia quando l'ho letta - in una sola non ci furono né morti né danni. Quella città si chiama Fudai. Nel 1967 il sindaco di Fudai decide di spendere l'equivalente di quelli che oggi sarebbero 25 milioni di euro per erigere una barriera anti-tsunami alta 16 metri. È stato “linciato”. Nel senso che si giocò praticamente tutto il consenso che aveva, perché i cittadini di Fudai dicevano che l'opera fosse un dispendio inutile di risorse pubbliche, che non serviva. Il sindaco di Fudai ha deciso di non cedere, ha terminato questa barriera e quando l'ha terminata si è dimesso. Quando lo tsunami è arrivato, 50 anni dopo, il sindaco di Fudai del 1967, è diventato un eroe per i cittadini, solo che intanto era morto. Però a me ha fatto molto riflettere questa storia. Quando tu riesci a fare qualcosa che impedisce un problema, un disastro, una tragedia, non ti verrà mai riconosciuto, perché nessuno lo saprà mai se sei riuscito a evitare quel disastro o quella tragedia. Non c'è stato il disastro, e quindi non si sa neanche che qualcuno l'ha evitato, mentre quando c'è il disastro si parla di cosa si sarebbe potuto fare prima. Però rimane nella coscienza dei politici seri fare tutto quello che si può per evitare che i disastri arrivino.
La messa in sicurezza del territorio, il tema dell'alluvione, il tema delle esondazioni, il tema dei terremoti. Voi qui lo sapete molto bene, questo è un territorio che può sicuramente capire quello che sto dicendo, perché quando qui si è abbattuto il terremoto la ricostruzione è diventata un modello, un modello che noi ancora raccontiamo, che ancora esportiamo.
Ma quel modello era anche figlio di una mentalità che noi conosciamo bene, che voi conoscete meglio di me, che ormai tutta l'Italia conosce, nelle parole dell'allora Vescovo che disse “prima le fabbriche, poi le case, poi le chiese”. Era il modello del pragmatismo dell'operatività, del lavoro che garantisce tutti gli altri diritti ed è quel modello di pragmatismo e di operatività a cui questo Governo cerca di fare il suo meglio per rispondere, al quale rispondiamo anche con l'Accordo di oggi.

Grazie davvero.

 

08 Marzo 2024

Firma dell'Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Friuli-Venezia Giulia

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto un intervento a Pordenone in occasione della cerimonia di Firma dell'Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia (Teatro G. Verdi).

08 Marzo 2024

DPCM 15 febbraio 2024, celebrazioni del Giubileo della Chiesa Cattolica dell’anno 2025

DPCM 15 febbraio 2024, recante l’approvazione della proposta di integrazione del programma dettagliato degli interventi connessi alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa Cattolica dell’anno 2025, ai sensi dell’articolo 1, comma 422, della legge 30 dicembre 2021, n. 234. 
 

08 Marzo 2024

Firma dell'Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Friuli-Venezia Giulia

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto un intervento a Pordenone in occasione della cerimonia di Firma dell'Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia.

08 Marzo 2024

Selezione per titoli ed esami riservato a persone con disabilità per tirocini formativi di 6 mesi per assunzione a tempo pieno ed indeterminato di 9 unità “Addetto ai servizi interni” Categoria B - F1 PCM - Titoli di riserva, preferenza e precedenza

Avviso pubblico riguardante la procedura di selezione pubblica, per titoli ed esami, riservata a persone con disabilità, ai sensi dell’articolo 11 della legge 12 marzo 1999, n. 68, per l’attivazione di tirocini formativi e di orientamento della durata di 6 mesi, finalizzati all’assunzione a tempo pieno ed indeterminato di n. 9 unità di personale da inquadrare nei ruoli non dirigenziali della Presidenza del Consiglio dei ministri con profilo professionale di “addetto ai servizi interni”, Categoria “B”, posizione economica “F1” - Titoli di riserva, preferenza e precedenza.