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15 Marzo 2024

Riunione della Cabina di regia per il Piano Mattei, l'intervento di apertura del Presidente Meloni

L'intervento di apertura del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla riunione della Cabina di regia per il Piano Mattei.

19 Marzo 2024

Campagna di comunicazione "Giornata internazionale delle Foreste – 21 marzo 2024"

Campagna di comunicazione realizzata dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste in occasione del 21 marzo 2024, Giornata Internazionale delle Foreste, istituita dall’Onu nel 2012. La Giornata viene celebrata annualmente con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza delle foreste per le persone e per le generazioni future nonché per il ruolo vitale che queste hanno nell'eradicazione della povertà, per la sostenibilità ambientale e per la sicurezza alimentare.

15 Marzo 2024

Regolamento sugli imballaggi e Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese per la sostenibilità, nota di Palazzo Chigi

I Ventisette Stati membri dell’Unione europea hanno approvato oggi il Regolamento sugli imballaggi e rifiuti di imballaggi e la Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità. La decisione è stata adottata a livello di Ambasciatori nel Comitato dei Rappresentanti Permanenti Aggiunti presso l’Unione Europea (Coreper I). Si tratta dell’ultimo passo per l’adozione dei due provvedimenti dopo i negoziati con il Parlamento Europeo e sarà poi formalizzata da quest’ultimo e dai Ministri dei Ventisette. 

15 Marzo 2024

Riunione della Cabina di regia per il Piano Mattei

Il Presidente Meloni ha presieduto oggi a Palazzo Chigi la prima riunione della Cabina di regia sul Piano Mattei. Le funzioni attribuite all’organismo sono: il coordinamento delle attività del Governo nei confronti delle Nazioni africane, la finalizzazione e l’aggiornamento costante del Piano, il monitoraggio della sua attuazione e l’approvazione della relazione annuale al Parlamento.

14 Marzo 2024

Il Sottosegretario Mantovano alla 67esima sessione annuale della Commissione Stupefacenti dell'ONU

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, partecipa a Vienna alla 67esima sessione annuale della Commissione Stupefacenti (CND), organismo dell’Ufficio delle Nazioni Unite sulla Droga e il Crimine (UNODC).

Dopo aver tenuto una relazione nell’Assemblea plenaria, il Sottosegretario Mantovano ha avuto un incontro con Kevin Sabet e con il giudice Christine Carpenter, un bilaterale con Henry Quartey, Ministro dell’Interno del Ghana, e un incontro con Rahul Gupta (direttore dell’Ufficio nazionale per le politiche di controllo delle droghe della Casa Bianca).

14 Marzo 2024

Il Sottosegretario Mantovano alla 67esima sessione annuale della Commissione Stupefacenti dell'Onu

Il Sottosegretario alla Presidenza del consiglio Alfredo Mantovano guida la delegazione italiana, il 14 e 15 marzo a Vienna, alla 67esima sessione annuale della Commissione Stupefacenti (CND), organismo dell’Ufficio delle Nazioni Unite sulla Droga e il Crimine (UNODC).

13 Marzo 2024

Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Toscana

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto un intervento a Firenze in occasione della cerimonia di firma dell'Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Toscana.

Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Toscana: intervento del Presidente Meloni

Mercoledì, 13 Marzo 2024

Buonasera a tutti.
Grazie di essere qui, grazie al Presidente Eugenio Giani, grazie a tutta la Giunta, al Consiglio regionale, ai parlamentari presenti, ai tanti sindaci che vedono in sala, grazie alla stampa, al Ministro Fitto, a tutte le autorità. Grazie per questa bella occasione che ci vede oggi firmare questo Accordo di coesione, il quindicesimo Accordo che il Governo nazionale firma con una Regione o con una Provincia autonoma, un lavoro molto complesso che ci sta portando su tutto il territorio nazionale, del quale andiamo particolarmente fieri.

Risorse importanti che arrivano sul territorio partendo da ciò a cui servono i fondi di sviluppo e coesione, che dobbiamo ricordare sono quei fondi che per antonomasia servono a combattere le disparità tra i territori. 

E noi sappiamo che questa è una Nazione nella quale le disparità non mancano, quella più famosa di tutte tra il Nord e il Sud, ma anche quella tra la costa tirrenica e la costa triatica, quelle interne agli stessi territori, alle stesse regioni, tra le aree interne e le città e sono fondi estremamente preziosi quelli che noi, che sono oggetto oggi del nostro accordo Presidente Giani e quindi sono molto contenta del lavoro che abbiamo fatto insieme per arrivare fin qui, perché questo accordo è estremamente serio e sono anche contenta del lavoro che il Governo ha fatto a monte per consentire di arrivare alla firma di questi Accordi di coesione, proprio perché i Fondi di sviluppo e coesione sono fondi particolarmente importanti. 

La responsabilità delle istituzioni, a partire dal Governo nazionale, per arrivare ovviamente alle autonomie locali, è quella di fare in modo che queste risorse arrivino a terra tutte il più velocemente possibile. E allora mi piace fare mezzo passo indietro per raccontare di questo lavoro, che particolarmente il Ministro Fitto, che ringrazio, ha portato avanti in questo anno, per riorganizzare il Fondo di sviluppo e coesione e garantire che la spesa fosse più efficace e più efficiente.

Quando noi siamo arrivati abbiamo avviato, come il Presidente Giani sa benissimo, un'interlocuzione con tutti i Presidenti delle Regioni, con i Presidenti delle Province autonome per fare stato sull'attuazione dei Fondi di coesione, sulla realizzazione delle opere che con quei fondi si finanziavano e abbiamo trovato una situazione che era oggettivamente, diciamo così, imperfetta e che prevedeva ad esempio nella vecchia programmazione 2014-2020 - quindi quella conclusa già qualche anno fa - su una disponibilità complessiva di 126 miliardi di euro, una spesa effettiva di circa 47 miliardi di euro. 

E allora sempre con i Presidenti delle Regioni, con i Presidenti delle Province autonome abbiamo cercato di capire quali fossero i problemi strutturali, quali fossero le difficoltà e come si potesse lavorare insieme per migliorare questa percentuale, perché decisamente l'Italia non è una Nazione che naviga nell'oro e quindi non è neanche una Nazione che si può permettere di disperdere risorse che sono a disposizione. 

Siamo arrivate così a questo decreto che si chiama Decreto Sud che riorganizza il Fondo di sviluppo e coesione, che istituisce gli Accordi di coesione, che hanno alcune importanti interessanti iniziative dal mio punto di vista. Da una parte chiaramente il tentativo di dare a questa Nazione nel suo complesso una strategia. Noi firmiamo gli Accordi di coesione su proposte che arrivano dalla Regione, come è giusto e normale che sia, condivise dal Governo nazionale, non perché si voglia chiaramente limitare l'autonomia dei territori, ma per fare in modo che il lavoro che ogni Regione fa sia messo in relazione con le altre, in una strategia, proprio perché è importante mettere insieme l'orgoglio dell'identità del territorio con l'unicità della Nazione. 

Abbiamo tentato di fare questo lavoro attraverso la revisione del Fondo di sviluppo e coesione. Abbiamo cercato di investire di più sul principio di responsabilità perché ci sono state realtà nelle quali la spesa, non è il caso del quale parliamo oggi, ma insomma in cui è rimasta un po' indietro e quindi anche qui abbiamo previsto la possibilità dei poteri sostitutivi quando ci sono degli intoppi che non consentono di arrivare alla spesa delle risorse. Abbiamo previsto fin anche il definanziamento per consentire eventualmente di utilizzare risorse che rischiano di essere disperse su altri obiettivi che possono essere invece centrati e abbiamo cercato di dare una mano alle Regioni perché una delle innovazioni più diciamo ben viste dai Presidenti delle Regioni e dalle Regioni è che noi con gli Accordi di coesione garantiamo anche la somma di cofinanziamento dei fondi europei, perché c'è anche questo, cioè una delle ragioni per le quali noi siamo rimasti delle volte soprattutto sui fondi europei indietro è che spesso manca la quota di cofinanziamento e destinando noi la quota di cofinanziamento consentiamo alle Regioni di liberare una parte, faceva riferimento a questo, una parte dei propri bilanci per altre importanti iniziative e necessità che tutti i territori hanno. 

Io credo che questo sia stato e che sia un lavoro molto prezioso e credo anche che sia un lavoro prezioso se noi lo mettiamo in rete con le altre fonti di finanziamento che abbiamo, che era un'altra questione. 

Non è stato un caso che quando io ho formato il Governo ho voluto dare allo stesso Ministro la competenza dei fondi di coesione, dei fondi europei e del PNRR, perché l'altro rischio che non dobbiamo correre è quello di avere diverse fonti di finanziamento che non si parlano tra di loro e dove si è meno coperti da una parte si può andare chiaramente in soccorso con le risorse delle quali si dispone. 

E questo mi consente di fare un cenno anche alla vicenda del PNRR, altra questione molto complessa sulla quale stiamo cercando di fare del nostro meglio e con risultati che oggettivamente sono oggi degli ottimi risultati. Noi abbiamo, come voi sapete, il PNRR più impattante, più imponente d'Europa. Molto spesso abbiamo letto dei dubbi sulla capacità, la possibilità dell'Italia di riuscire a spendere queste risorse e di riuscire a spenderle nei tempi molto contingentati, previsti dal PNRR, però, obiettivamente, delle volte ci sottovalutiamo, perché poi lo stato dell'arte della situazione è che nel 2023 l'Italia ha presentato gli obiettivi della terza rata, ha ottenuto il pagamento della terza rata, ha presentato gli obiettivi della quarta rata, ha ottenuto il pagamento della quarta rata, è la prima Nazione d'Europa ad aver presentato gli obiettivi della quinta rata e abbiamo rinegoziato il PNRR. Anche qui perché? Abbiamo rinegoziato il PNRR perché da quando il primo PNRR era stato scritto ad oggi è mutato il contesto e siccome le risorse sono strumenti, quegli strumenti vanno adeguati a un contesto che muta.

Questa revisione ci ha consentito di mettere in sicurezza alcuni interventi e ci ha consentito di liberare 21 miliardi di euro di risorse su priorità che abbiamo tutti. Penso al tema del mondo produttivo, del sistema produttivo. 12 miliardi di questi 21 miliardi andranno al nostro sistema produttivo. 6, oltre 6 miliardi su Transizione 5.0, quindi sul tentativo e il sostegno alle nostre aziende in materia di innovazione. Perché noi dobbiamo ricordarci, ne parlavamo stamattina in un convegno sulla riforma fiscale, che la ricchezza non la crea lo Stato, la ricchezza non la creano le istituzioni, la ricchezza la creano le imprese con i loro lavoratori e più si mettono quelle persone nelle condizioni di produrre quella ricchezza e più una parte di quella ricchezza rientrerà anche allo Stato e quindi è nostro interesse fare del nostro meglio per rendere il nostro sistema produttivo competitivo. 

Quindi le aziende, l'agricoltura, anche qui credo che a nessuno di noi servisse vedere i trattori in piazza per sapere che il nostro mondo agricolo è in difficoltà, contesto internazionale particolarmente complesso, costi di produzione che aumentano, prezzi di vendita che diminuiscono, scelte dal mio punto di vista discutibili. Oggi obiettivamente il mondo agricolo ha bisogno di aiuto e nella rinegoziazione del PNRR noi siamo passati da 5 a 8 miliardi di investimento, particolarmente sull'agrivoltaico e sui contratti di filiera, perché l'altra grande sfida – lei citava il rigassificatore di Piombino - è la transizione energetica ed è una sfida particolarmente, dal mio punto di vista, strategica per l'Italia, perché le crisi portano sempre con sé anche delle opportunità. 

In questa crisi che noi abbiamo avuto all'indomani della guerra d'invasione russa contro l'Ucraina, crisi inizialmente prevalentemente energetica, chiaramente tutti quanti ci siamo dovuti riorganizzare. In quel doversi riorganizzare l'Italia oggi ha se non altro una posizione geostrategica particolarmente favorevole. Noi siamo una piattaforma in mezzo al Mediterraneo, siamo una Nazione nella quale l'energia, soprattutto l'energia verde, l'energia da fonti rinnovabili, può essere prodotta in grandi quantità, ma siamo anche i dirimpettai del continente che più di tutti può oggi produrre energia e siamo la porta d'ingresso tra un continente, l'Africa, potenzialmente enorme produttore di energie, particolarmente di energia pulita, e un continente, l'Europa, che ha un problema di approvvigionamento energetico. L'interesse dell'Italia è che noi siamo la porta con le giuste infrastrutture e con i giusti investimenti, perché poi quando si ha una strategia, quella strategia va anche sostenuta. 

Dopodiché, sempre nell'ambito PNRR, si citava il tema della sanità, che è chiaramente grande questione, non è un caso che abbiamo con la legge di bilancio fatto del tema della sanità una delle priorità che avevamo con le poche risorse a disposizione. Abbiamo portato il fondo sanitario al suo massimo storico con 136 miliardi, ma con il PNRR abbiamo liberato altri 750 milioni da destinare sempre alla sanità, secondo me e secondo noi con priorità allo smaltimento delle liste d'attesa, che sono oggi il tema, se vogliamo, più sentito dai nostri cittadini. È una questione che ci vede tutti quanti dover lavorare per migliorare una condizione oggettivamente molto complessa. 

Un lavoro di riorganizzazione di questi fondi complessivo che secondo me sta dando ottimi risultati e che ci porta oggi alla firma di questo Accordo di coesione. Con l'Accordo di oggi noi destiniamo complessivamente alla Regione Toscana risorse del Fondo di sviluppo e coesione per oltre 683 milioni di euro, come ricordava il Presidente Eugenio Giani. Di questi 110 erano già stati assegnati come anticipo nel 2021. Se a queste risorse FSC, che includono, come dicevamo, anche i 102 milioni necessari a cofinanziare i programmi europei, aggiungiamo i 381 milioni che sono già stati resi disponibili da altre fonti finanziarie, arriviamo a un investimento complessivo, importante dal mio punto di vista, di circa un miliardo di euro. 

E con questi Fondi vengono finanziati complessivamente 176 progetti, che ora vi elenco. No, sto scherzando, chiaramente non intendo elencare 176 i progetti, ma citare alcune delle questioni principali e delle quali insieme ci siamo occupati e ci stiamo occupando: 32 milioni di euro destinati alla riqualificazione urbana; 300 milioni di euro dedicati alla rete infrastrutturale via aria; 5 milioni di euro dedicati al rafforzamento del trasporto pubblico locale - il Presidente ne ha già parlato; 20 milioni di euro per gli impianti sportivi, 15 milioni di euro per il cofinanziamento del Polo ospedaliero universitario Nuovo Santa Chiara, 6 milioni e mezzo di euro per il consolidamento antisismico degli edifici scolastici; 13 milioni di euro destinati al recupero e alla valorizzazione di importanti beni culturali; senza dimenticare ovviamente la messa in sicurezza ambientale - particolarmente in una Regione come questa il tema della tutela della salvaguardia dell'ambiente diventa centrale. A questo capitolo sono destinati 25 milioni di euro, dei quali 15 milioni per la messa in sicurezza del territorio, la prevenzione del rischio di frane, il consolidamento degli argini dei fiumi. E questo è un tema che io voglio sottolineare perché è sempre una scelta coraggiosa fatta dalla politica, ce lo dobbiamo dire. 

Tutti parliamo sempre giustamente di messa in sicurezza del territorio, poi da lì a metterci sopra le risorse ce ne passa. Perché? Perché la spesa per la messa in sicurezza del territorio è una spesa poco redditizia sul piano del consenso. Se riesci a fare il lavoro per cui quelle risorse sono state destinate, cioè a evitare che ci siano delle tragedie, nessuno te lo riconoscerà banalmente perché le tragedie non sono esistite. Io ogni tanto racconto questa storia che mi colpì molto quando la lessi, di questo sindaco di un Comune giapponese che si chiama Fudai, uno dei comuni che furono travolti dallo tsunami del 2011. Quando nel 2011 è arrivato questo tsunami che, come voi sapete, ha fatto oltre 20.000 morti, ha portato devastazione in tutti i territori sui quali si è abbattuto, dei comuni interessati ce n'è stato uno solo che si è salvato, che ha avuto solamente uno spavento, ma non ha avuto vittime, ed è questa città che si chiama Fudai. Perché? Nel 1967 l’allora sindaco di Fudai, che era un signore visionario, decide di spendere l'equivalente oggi di 25 milioni di euro per elevare una barriera anti-tsunami alta 16 metri. È stato linciato dai suoi cittadini che dicevano che era un'opera inutile, che dicevano che si stavano gettando i soldi, che dicevano che era un'opera brutta. Poi, quando è arrivato lo tsunami e Fudai è rimasta illesa, l'allora sindaco è diventato un eroe della città, solo che intanto era morto. Cioè a dire: è una scelta coraggiosa quella di mettere le risorse sulla messa in sicurezza, di spendere le risorse sulla messa in sicurezza del territorio, ma è anche una scelta che fanno i politici che hanno una coscienza, che si pongono il problema chiaramente di evitare che alcune cose accadano e, particolarmente, dicevo, in un territorio come questo è molto importante. 

E questo mi porta anche a fare stato del lavoro che stiamo portando avanti insieme al Presidente Gianni per la Toscana in seguito agli eventi catastrofici che si sono verificati a partire dallo scorso 29 ottobre, che hanno chiaramente stravolto la vita di molti toscani.
Come lei ricordava, ci siamo sentiti immediatamente. Il governo allora ha tempestivamente messo a disposizione, che sono già nella disponibilità del Commissario, i 33 milioni iniziali per fare fronte all'emergenza, ma tenendo insieme tutti i provvedimenti, sui quali sono andata a rifare l'elenco, che sono stati varati dal governo, complessivamente oggi ci sono a disposizione circa 189 milioni tra interventi di soccorso e assistenza alla popolazione, ripristino alla funzionalità delle infrastrutture dei servizi pubblici, gestione dei rifiuti e delle macerie, garanzia di continuità amministrativa nei territori interessati, ovviamente interventi in favore dell'agricoltura, dell'industria, delle aziende esportatrici. Quello che aggiungo oggi è che siamo finalmente riusciti a definire la copertura dei 66 milioni di euro che sono necessari al sostegno delle famiglie e delle imprese colpite per fronteggiare i bisogni prioritari. Questo lavoro ci consente, la settimana prossima, di presentare un emendamento al decreto PNRR che è in conversione alla Camera, quindi di avere le risorse immediatamente disponibili. Nel contempo, come Presidente Giani sa, abbiamo attivato l'interlocuzione con la Commissione europea per finanziare ulteriori interventi con il Fondo di solidarietà europeo: la quantificazione in percentuale rispetto al danno dovrebbe portare a un contributo di circa 67 milioni di euro.

Infine, tornando al tema del PNRR, nel decreto PNRR, come voi sapete, il Governo ha salvaguardato i 55 milioni di euro che erano destinati alla costruzione dello Stadio Franchi di Firenze, che però era stato ritenuto inammissibile dalla Commissione europea, nell'ambito dei piani integrati. Non è stato facile perché, in assenza di altri progetti immediatamente disponibili, è stata una trattativa abbastanza complessa, però quei fondi sono a disposizione e, sulla base di quei fondi che siamo riusciti a mettere in sicurezza, avvierei con tutta la Città metropolitana, con i sindaci dei Comuni della Città metropolitana, con il Presidente della Regione nelle prossime settimane un'interlocuzione per capire come meglio spendere queste risorse, considerato anche che nella Provincia ci sono circa 17 Comuni che rientrano sempre tra i Comuni alluvionati. 

Questo per dire – e concludo ringraziando ancora il Presidente Giani e ringraziando tutti voi - che nelle prossime settimane avremo ancora del lavoro da fare immediato e confido che lo continueremo a fare con la stessa concretezza, con la stessa disponibilità, insomma con la stessa ansia per tutti noi di fare il meglio che possiamo per i nostri cittadini che abbiamo dimostrato nei mesi passati. Grazie davvero. 
 

13 Marzo 2024

Nota della Presidenza del Consiglio

Nel pomeriggio di oggi si è svolta a Palazzo Chigi una riunione, coordinata dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, alla quale hanno preso parte il Governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, il Viceministro all’economia e alle finanze, Maurizio Leo, il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, il Capo della Polizia, Vittorio Pisani, il Comandante generale della Guardia di Finanza, Andrea De Gennaro, il Direttore della Unità di Informazione Finanziaria, Enzo Serata, e i vertici dell’intelligence e dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.