Che cos’è l’otto per mille a diretta gestione statale

L’otto per mille a diretta gestione statale è la quota del gettito Irpef che ogni cittadino contribuente può scegliere di destinare allo Stato.
La scelta per la destinazione dell'otto per mille dell'Irpef è effettuata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi.

È sufficiente apporre la propria firma nel box dedicato allo “Stato” ed è possibile anche indicare il codice per la destinazione specifica: 1. Fame nel mondo, 2. Calamità naturali, 3. Edilizia scolastica, 4. Assistenza ai rifugiati, 5. Beni culturali
Sulla base delle scelte effettuate dai contribuenti nella dichiarazione dei redditi, la quota relativa all'otto per mille del gettito IRPEF a diretta gestione statale è destinata alle seguenti tipologie di interventi:

  • interventi straordinari di contrasto alla fame nel mondo, diretti alla realizzazione di progetti finalizzati all'obiettivo dell'autosufficienza alimentare nei Paesi in via di sviluppo, nonché alla qualificazione di personale locale da destinare a compiti di contrasto delle situazioni di sottosviluppo e denutrizione ovvero di pandemie e di emergenze umanitarie che minacciano la sopravvivenza delle popolazioni ivi residenti; 
  • interventi che si rendono necessari in caso di calamità naturali, diretti all'attività di realizzazione di opere, lavori, studi, monitoraggi finalizzati alla tutela della pubblica incolumità da fenomeni geomorfologici, idraulici, valanghivi, meteorologici, di incendi boschivi e sismici, nonché al ripristino di beni pubblici, ivi inclusi i beni culturali;
  • assistenza ai rifugiati e ai minori non accompagnati, diretti ad assicurare a coloro cui sono state riconosciute, secondo la normativa vigente, forme di protezione internazionale o umanitaria, l'accoglienza, la sistemazione, l'assistenza sanitaria e i sussidi previsti dalle disposizioni vigenti. Tale sistema di interventi è assicurato anche a coloro che hanno fatto richiesta di protezione internazionale, purché privi di mezzi di sussistenza e ospitalità in Italia;
  • conservazione di beni culturali, rivolti al restauro, alla valorizzazione, alla fruibilità da parte del pubblico di beni immobili ivi inclusi quelli adibiti all'istruzione scolastica di proprietà pubblica dello Stato, degli enti locali territoriali e del Fondo edifici di culto o mobili, anche immateriali, che presentano un particolare interesse, architettonico, artistico, storico, archeologico, etnografico, scientifico, bibliografico e archivistico, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio;
  • interventi per gli immobili adibiti all'istruzione scolastica, consistono nella ristrutturazione, nel miglioramento, nella messa in sicurezza, nell'adeguamento antisismico e nell'efficientamento energetico degli edifici”
     

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