Servizio contenzioso costituzionale e rapporti con la Corte europea dei diritti dell’uomo

Coordinatore del Servizio: Luciano Sposato
Telefono: 06 6779.2969
e-mail: l.sposato@governo.it

Contenzioso costituzionale

  • cura l’istruttoria dei conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato;
  • cura l’istruttoria delle questioni di legittimità costituzionale in via principale promosse dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano nei confronti di leggi dello Stato;
  • cura l’istruttoria delle questioni incidentali di legittimità costituzionale;
  • cura l’istruttoria dell’ammissibilità delle richieste referendarie;
  • cura gli adempimenti relativi alle ordinanze istruttorie della Corte Costituzionale;
  • predispone le determinazioni di intervento del Presidente del Consiglio, presso la Corte Costituzionale;
  • assicura il supporto nella ricerca scientifica e normativa nell’ambito dei compiti di consulenza giuridica generale anche con l’espressione dei pareri;
  • effettua studi, ricerche e relazioni su specifica richiesta del Capo del Dipartimento, ai fini del supporto e della consulenza giuridica al Presidente del Consiglio, al Sottosegretario alla Presidenza e al Segretario Generale;
  • verifica i presupposti delle richieste di accesso agli atti e ai documenti che pervengono al Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi.

Contenzioso europeo

Il Servizio sovrintende e coordina le attività concernenti il contenzioso dinanzi alle Corte europea, dal momento della comunicazione al Governo del ricorso alla fase del monitoraggio sull’esecuzione delle sentenze di condanna, mantenendo rapporti con l’Agente del Governo, con l’Avvocatura generale dello Stato, con la Rappresentanza permanente d’Italia presso il Consiglio d’Europa e con le amministrazioni interessate.

Cura in particolare le seguenti attività:

  • studio e istruttoria dei ricorsi comunicati dall’Agente del Governo;
  • ricerche e relazioni su specifica richiesta del Capo del Dipartimento, ai fini del supporto e della consulenza giuridica al Presidente del Consiglio, al Sottosegretario alla Presidenza e al Segretario Generale;
  • assume, nel rispetto delle procedure di legge vigenti e secondo i parametri di equità adottati dalla Corte, ogni opportuna iniziativa in relazione alla definizione delle controversie nelle forme dell'offerta unilaterale, finalizzata alla radiazione della causa dal ruolo ai sensi dell'art. 37, paragrafo 1, lettera c), della Convenzione, o del regolamento amichevole previsto dagli articoli 38 e 39 della Convenzione;
  • comunica tempestivamente all'Amministrazione interessata, se già non direttamente informata, nonché al Ministero dell'economia e delle finanze, le sentenze di condanna della Corte per violazioni di norme della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali a carico dell'Italia, al fine di avviare le procedure di esecuzione degli obblighi derivanti dalle sentenze stesse, ai sensi degli articoli 41 e 46 della Convenzione;
  • invita l'Amministrazione competente a conformarsi ai principi convenzionali nonché alle eventuali statuizioni contenute nelle sentenze, suggerendo, se del caso, l'adozione delle misure individuali o generali ritenute necessarie; coordina e favorisce, altresì, l'individuazione di misure idonee a prevenire ed evitare constatazioni di violazione della Convenzione;
  • trasmette tempestivamente alle Camere le comunicazioni della Corte indirizzate all'Autorità italiana inerenti al passaggio in giudicato delle pronunce di cui all'art. 1, comma 1, e ne inoltra la notizia dell'avvenuta pubblicazione con il mezzo telematico. Predispone altresì, entro il 30 giugno di ciascun anno, la relazione al Parlamento prevista dall'art. 5, comma 3, lettera a-bis), della legge 23 agosto 1988, n. 400, sullo stato di esecuzione delle pronunce stesse, con l'indicazione delle eventuali iniziative ritenute efficaci per conformarsi alla giurisprudenza della Corte;
  • presenta annualmente al Parlamento una relazione sullo stato di esecuzione delle suddette pronunce e, al fine della sua predisposizione, invita le amministrazioni interessate a trasmettere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi, entro il 28 febbraio di ciascun anno, una relazione delle attività svolte ai sensi dell'art. 1, commi 3 e 4;
  • predispone i provvedimenti esecutivi, sotto forma di DPCM, per l’esercizio del diritto di rivalsa dello Stato nei confronti degli enti pubblici responsabili di violazioni della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, in attuazione dell’articolo 43 della legge 24 dicembre 2012, n. 234, recante “Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea”;
  • cura la pubblicazione delle pronunce della Corte sul sito del Governo.
     

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