Verifica di impatto regolatorio (VIR)
Obiettivi della VIR
La verifica dell'impatto regolatorio consiste nella valutazione del raggiungimento delle finalità di uno o più atti normativi, nonché nella stima degli effetti prodotti su cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.
La finalità della VIR è, dunque, di fornire, a distanza di un certo periodo di tempo dall’introduzione di una norma, informazioni sulla sua efficacia, nonché sull’impatto concretamente prodotto sui destinatari, anche al fine di valutare possibili revisioni della regolazione in vigore.
Così come per l’AIR, lo svolgimento della VIR richiede il ricorso alla consultazione dei diversi portatori di interessi, in modo da raccogliere dati e opinioni da coloro sui quali la normativa in esame ha prodotto i principali effetti.
La disciplina della VIR e l’ambito di applicazione
La disciplina della VIR è dettata dall’articolo 14, Legge 28 novembre 2005, n. 246 “Semplificazione e riassetto normativo per l’anno 2005” e dal DPCM 15 settembre 2017, n. 169 “Regolamento recante disciplina sull’analisi dell’impatto della regolamentazione, la verifica dell’impatto della regolamentazione e la consultazione".
La VIR è effettuata sulla base di un Piano biennale per la valutazione e la revisione della regolamentazione, predisposto da ogni Amministrazione e approvato con decreto ministeriale, tenuto conto degli esiti delle consultazioni svolte.
Le fasi della VIR
Per lo svolgimento della VIR l’amministrazione elabora in primo luogo un insieme di indicatori necessari a monitorare e valutare l’efficacia dell’intervento. Nel corso della valutazione sono individuati gli eventuali scostamenti tra i risultati osservati e gli obiettivi perseguiti, nonché le relative cause, tenendo conto di fattori anche non prevedibili ex ante.
Attraverso la VIR si identificano gli effetti “addizionali” dell’intervento, cioè quegli impatti che non si sarebbero verificati in sua assenza. La valutazione – che, coerentemente con un principio di proporzionalità dell’analisi, si concentra sui principali impatti prodotti – evidenzia in particolare:
- il grado di raggiungimento delle finalità poste a base dell'adozione dell'intervento;
- l'eventuale insorgenza di effetti non previsti;
- le principali criticità emerse.
La VIR si conclude con l’individuazione di eventuali misure integrative o correttive della regolazione in vigore.
Competente a svolgere la VIR è l’amministrazione che ha effettuato l'AIR sull'atto normativo oggetto di verifica ovvero, in mancanza di una precedente AIR, l'amministrazione cui compete l’iniziativa in ordine all’atto normativo oggetto di verifica.
Il DAGL verifica l'adeguatezza della VIR e può richiedere integrazioni e chiarimenti relativamente alla Relazione VIR.
Piani biennali per la valutazione e la revisione della regolamentazione
Come detto, la verifica dell’impatto della regolamentazione (VIR) “consiste nella valutazione, anche periodica, del raggiungimento delle finalità e nella stima dei costi e degli effetti prodotti da atti normativi sulle attività dei cittadini e delle imprese e sull'organizzazione e sul funzionamento delle pubbliche amministrazioni” (art. 14, comma 3, della legge n. 246 del 2005). Il suo obiettivo è quindi “quello di fornire, attraverso un percorso trasparente di valutazione, un supporto informativo, basato sull’evidenza empirica, in merito alla perdurante utilità, all’efficacia e all’efficienza di norme vigenti di impatto significativo su cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni, al fine di confermare o correggere le politiche adottate.
Così come l’analisi dell’impatto della regolamentazione (AIR), la VIR rappresenta un valido supporto decisionale quando è pienamente integrata nel processo di revisione normativa. A tal fine, si rende necessaria un’adeguata pianificazione delle valutazioni da realizzare e un suo stretto collegamento con la programmazione normativa.
In particolare, il DPCM 169/2017 prevede che ciascuna amministrazione predisponga, con cadenza biennale, un “Piano per la valutazione e la revisione della regolamentazione” (d’ora innanzi “piano biennale”) degli atti normativi di propria competenza.
I piani biennali contengono almeno le seguenti informazioni:
- l’elenco degli atti o insiemi di atti che l’amministrazione intende sottoporre a VIR nel biennio di riferimento, articolato per anno di avvio della valutazione;
- l’indicazione, per ogni atto o insieme di atti, dei principali motivi per i quali l’amministrazione ritiene di svolgere la verifica di impatto (da questo punto di vista assume rilievo l’applicazione dei criteri che hanno guidato la scelta, anche in relazione al contributo fornito dagli stakeholders);
- l’indicazione, per ogni atto o insieme di atti, di eventuali altre amministrazioni (appartenenti anche a diverso livello istituzionale) coinvolte nel processo di valutazione;
- i tempi previsti per l’avvio e la conclusione di ogni VIR;
- una sintesi degli esiti delle consultazioni effettuate sul piano stesso.
Poiché nell’arco di un biennio le informazioni a disposizione dell’amministrazione così come le considerazioni alla base delle previsioni contenute nel piano possono mutare, a seguito di una modifica nelle priorità dell’amministrazione o nelle condizioni di contesto, il DPCM 169/2017 prevede la possibilità di aggiornare il piano.
Prima dell’adozione definitiva, una bozza del piano biennale elaborata dall’amministrazione responsabile, così come degli eventuali aggiornamenti, è inviata al DAGL, che ne verifica la coerenza rispetto alle indicazioni contenute nel DPCM 169/2017 e nella Guida all’analisi e alla verifica dell’impatto della regolamentazione.
La bozza è quindi pubblicata sul sito internet dell’amministrazione e sottoposta a consultazione pubblica per almeno quattro settimane. La consultazione, oltre che sui contenuti del piano, può essere rivolta anche a raccogliere primi commenti e informazioni riferiti agli effetti e alle eventuali criticità degli atti selezionati. I contributi ricevuti dai soggetti che hanno partecipato alla consultazione sono pubblicati, salvo diversa richiesta degli autori o per ragioni di riservatezza, sul sito istituzionale dell’amministrazione responsabile.
Al termine della consultazione, i piani e i loro eventuali aggiornamenti sono quindi approvati con decreto ministeriale.
Una volta conclusa ciascuna VIR, l’amministrazione competente redige la relativa relazione e la trasmette al DAGL, che verifica l’adeguatezza e la completezza delle attività di analisi e la correttezza delle procedure di valutazione applicate. Successivamente, la relazione è pubblicata sul sito web dell’amministrazione responsabile e su quello del Governo.
In aderenza a una visione ciclica della regolazione e del relativo sistema di valutazione, le conclusioni della VIR costituiscono la base conoscitiva di partenza per l’analisi del quadro motivazionale dei nuovi interventi normativi e per la valutazione delle opzioni (prima tra tutte l’opzione zero) da operare nelle eventuali successive AIR.