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Saluto del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, all'evento di presentazione del Progetto "Polis" di Poste Italiane

Lunedì, 30 Gennaio 2023

Buongiorno a tutti.

Grazie alla Presidente Bianca Farina, grazie all’Amministratore di Poste Matteo Del Fante,  
grazie a Giuseppe Lasco. Il mio saluto va a tutte le autorità che sono presenti in sala in attesa che arrivi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un ringraziamento e un saluto particolare lo voglio fare a Sua Eminenza reverendissima il cardinale Pietro Parolin, al Presidente del Senato Ignazio La Russa, ai ministri che non citerò di nuovo uno a uno, a tutte le autorità presenti ma soprattutto ai sindaci che sono in questa sala.

Ha ragione la Presidente Farina: non so se voi vi vediate dagli schermi, ma l'impatto che ha questa sala è un impatto straordinario, un impatto emozionante non solamente per questa distesa di fasce Tricolori, che come sapete per me producono sempre un moto di trasporto, ma per quello che quelle fasce rappresentano. È come avere davanti i cittadini di tutta Italia, perché quei cittadini questa sala e voi rappresentate stamattina. E quindi affascinante, appassionante ed è vero quello che diceva il video - molto bello - di   presentazione di questa iniziativa: noi sappiamo che l'Italia si fonda soprattutto sui suoi Comuni. Noi sappiamo che ciascuno di quei Comuni, indipendentemente dalle sue dimensioni, dalla latitudine, dalla distanza che lo separa da un centro più grande, indipendentemente da quanto sia rinomato, è fondamentale perché è attraverso quei Comuni che noi abbiamo custodito e custodiamo l'identità italiana che è la più grande delle ricchezze che questa Nazione possa vantare.

Sappiamo quanto i Comuni siano da sempre l'istituzione più prossima alla vita dei cittadini, quella maggiormente percepita nella quotidianità, quella chiamata anche oltre le sue competenze a dover in qualche maniera rispondere di qualsiasi problema. E così sappiamo anche che i sindaci, oggi più di ieri, sono la prima fila dell'impegno politico; sappiamo che fanno probabilmente il lavoro più difficile che sia chiamato a fare chi sceglie la strada della politica, chi sceglie la strada di rappresentare i propri cittadini. Lo dico io, consentitemi una battuta: io sono arrivata a fare il Presidente del Consiglio dei Ministri, non sono riuscita a fare il Sindaco, quindi una cosa così facile non è. 

È un impegno che non che non conosce pause, che non ha confini, perché quasi sempre non può contare sulle risorse, sugli strumenti che sono necessari per fare bene questo lavoro. 

Una sfida che chiaramente è, sotto molti punti di vista, più impegnativa per chi è sindaco in un Comune al di sotto dei 15.000 abitanti, perché quelle risorse, quegli strumenti, quelle possibilità di dare risposte efficaci sono spesso ancora inferiori.

Per me è motivo di particolare contentezza essere qui oggi in una sala composta da sindaci di Comuni sotto i 15.000 abitanti e a loro voglio dare il ringraziamento del Governo per la dedizione, per la generosità e anche per la creatività con la quale molto spesso fanno il loro meglio per dare risposte ai loro cittadini nelle condizioni difficili nelle quali Comuni si trovano oggi. 

E a loro e a tutti i sindaci voglio ribadire, però, anche l'impegno del governo a fare tutto quello che possiamo per rendere più facile quel compito: dalla semplificazione alla digitalizzazione, all'abuso d'ufficio. Nessun sindaco che voglia dare risposte ai suoi cittadini deve essere rallentato o deve avere paura di dare quelle risposte ai propri cittadini.

Perché io penso che di fronte alle sfide che abbiamo, tutti i livelli istituzionali debbano darsi lealmente aiuto a vicenda. Nel tempo che viviamo, nell'attuale congiuntura nella quale siamo chiamati a operare, penso che non ci sia spazio per i personalismi, penso che non ci sia spazio per le piccole beghe politiche sulla pelle dei cittadini. Penso che si debba lavorare tutti insieme e che lo si debba fare con lealtà, nel rispetto delle differenze, perché questa Nazione ha bisogno della responsabilità della sua classe dirigente.

Il Progetto Polis che noi presentiamo oggi risponde, a mio avviso, proprio a questa necessità: fornire strumenti che siano adeguati a un tempo complesso ai Comuni per avvicinare sempre di più le Istituzioni ai cittadini.

È un progetto imponente. È un progetto capillare sorretto da un investimento molto importante: oltre un miliardo di euro, di cui 800 milioni a valere del Piano complementare del PNRR, 320 milioni a carico di Poste Italiane. 

È un modello di collaborazione a 360 gradi tra un'azienda strategica del sistema nazionale come Poste e l'Amministrazione centrale e locale dello Stato. 

È un modello di innovazione, di inclusione sociale per l'Europa perché sì, noi possiamo ancora essere un modello. Questa nazione può ancora essere un esempio da seguire per gli altri o, ancora, essere un modello che gli altri copiano.

In quel video che abbiamo visto all'inizio, ad un certo punto si dice “L'Italia ha insegnato”. È vero, noi abbiamo insegnato tanto ma non dobbiamo dimenticarci che possiamo ancora insegnare tanto. Questo è un progetto che insegna oggi e io lo considero molto importante per questo. E lo considero molto importante perché il messaggio che si manda con questa iniziativa è che noi vogliamo unire l'Italia, vogliamo rafforzare i legami tra le zone centrali e le aree interne, vogliamo ricucire il tessuto tra le città più grandi e le comunità più piccole, vogliamo garantire a tutti i cittadini, indipendentemente da dove vivono e lavorano, lo stesso identico diritto ad accedere ai servizi in maniera semplice e veloce.

Non ci rassegniamo all’idea che ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B, territori di serie A e territori di serie B, servizi di serie A e di serie B. Da Roma a Montelapiano, da Napoli a Ingria, da Milano a Macra: una sola Italia, con servizi uguali per tutti e diritti uguali per tutti. 

Una sola Italia, nella quale lo Stato e le sue articolazioni si mettono tutte insieme al servizio dei cittadini, invece di considerare, come a volte è accaduto, che i cittadini fossero al servizio delle istituzioni. 

Una sola Italia nella quale lo Stato non si arrende allo spopolamento delle aree interne perché sa che ogni borgo, ogni campanile rappresentano la sua spina dorsale. 

Una sola Italia nella quale nessuno possa sentirsi escluso, o figlio di un dio minore o abbandonato dalle Istituzioni. 

Una sola Italia che lavora insieme per essere più moderna, per essere più inclusiva, per essere più sostenibile. 

Un progetto così ambizioso, portatore di un messaggio così alto non poteva, a mio avviso, che essere portato avanti da Poste Italiane. 

Voglio ringraziare tutti i dipendenti di Poste Italiane, un’azienda strategica che da sempre rappresenta una straordinaria risorsa per questa Nazione, una insostituibile alleata dello Stato nel rapporto fra cittadini e Istituzioni. 

Poste Italiane c’è dove spesso manca quasi tutto. Poste Italiane è un punto di riferimento straordinario per gli italiani, è un avamposto della presenza delle istituzioni sul nostro territorio, è un’azienda antica che non ha mai rinunciato ad aggredire la modernità, che ha sempre proiettato i suoi 160 anni di storia verso il futuro, e che oggi con questa iniziativa fa un altro importante balzo in avanti. 

Sono due i grandi obiettivi di questa iniziativa, sono stati ricordati. 

Creare gli “Sportelli unici della PA” che permetteranno ai cittadini di potersi rivolgere all’Ufficio postale per usufruire di molti servizi che fino ad oggi vengono erogati in modo molto frammentato – ieri per avere uno di questi servizi dovevi fare 80 km o dovevi prima capire quale fosse l’amministrazione che te lo erogava, dovevi spendere molte energie, oggi sarà più facile per quei cittadini semplicemente recandosi all’ufficio postale avere molte di quelle risposte. 

E poi i 250 “Spazi per l’Italia” che offrono agli italiani la più estesa rete nazionale di formazione di co-working con un occhio alla sostenibilità ambientale attraverso la riqualificazione degli edifici, che saranno dotati di impianti fotovoltaici, colonnine di ricariche per la mobilità elettrica. 

Un progetto che guarda al futuro a 360 gradi e un progetto che incide nella vita dei cittadini in modo percepibile e importante perché è un’iniziativa che ti aiuta a risparmiare l’unica cosa che quando ti viene rubata nessuno ti può restituire che è il tempo. 

Il tempo che si fa risparmiare con questa iniziativa ai cittadini è estremamente prezioso ed io sono fiera di passare questa mattinata a presentare questo progetto nel giorno in cui sono esattamente 100 giorni che sono al Governo di questa Nazione ed ho l’onore di guidare il Governo di questa Nazione e sono contenta perché il tempo è anche la chiave intorno alla quale ruota il nostro approccio in questa avventura: il tempo.

Prendersi il tempo per fare scelte strategiche, non farsi rincorrere dal presentismo, dall’ansia da prestazione, dalla necessità di far parlare di sé ogni giorno, ragionare nel tempo.

Noi abbiamo il grande obiettivo di dare, per questa ragione, all’Italia un Governo che duri 5 anni, che sappia guardare alla fine di quei 5 anni, che sappia che il medio periodo è quello che può dare le risposte più efficaci. 

La strategia è una questione di tempo. È un lavoro che dobbiamo fare insieme, è un lavoro che possiamo fare insieme: scegliere dove vogliamo portare questa Nazione. Dobbiamo ricordarci che questa Nazione può e deve avere ancora il ruolo che merita nell’attuale contesto, nello scenario a livello internazionale. 

Remare tutti nella stessa direzione, è il grande obiettivo che ci diamo. E oggi con questa iniziativa che mette insieme persone che hanno fatto percorsi completamente diversi - magari su tante cose hanno idee completamente diverse - ma che a vari livelli istituzionali decidono di lavorare e di stare ai remi per tornare a rendere questa Nazione, la Nazione ammirata, la Nazione copiata, la Nazione amata che è stata per buona parte della sua storia, mi riempie di orgoglio e per questo vi ringrazio.

Grazie