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Dichiarazioni alla stampa con il Cancelliere tedesco Merz, l'introduzione del Presidente Meloni

Sabato, 17 Maggio 2025

Buonasera, grazie di essere qui. Sono molto felice di aver accolto a Palazzo Chigi per la prima volta dall'inizio del suo mandato il Cancelliere federale tedesco Friedrich Merz. Veniamo dai lavori della Comunità Politica europea dove abbiamo avuto modo di scambiarci alcune prime opinioni, anche al telefono in varie occasioni, che abbiamo adesso approfondito nel corso del nostro bilaterale, che sarà seguito da una cena di lavoro anche con le delegazioni. Un incontro sicuramente molto aperto, molto cordiale, ma soprattutto un incontro operativo, concreto, che credo rappresenti la smentita più efficace della presunta assenza di interesse da parte del nuovo Governo tedesco nei confronti del rapporto con l'Italia, perché il rapporto tra Italia e Germania, la profondità e la solidità delle relazioni tra le nostre due Nazioni sono semplicemente impossibili da mettere in dubbio, per i legami che conosciamo è nella realtà delle cose, questo indipendentemente dai tempi che attraversiamo. Siamo Nazioni amiche, siamo Nazioni alleate, siamo Nazioni unite anche da profondi legami storici, culturali, protagoniste delle dinamiche europee, fondatrici dell'Unione europea e ovviamente dello stesso lato in tutti i forum multilaterali e internazionali.

Siamo anche le due principali economie manifatturiere d'Europa, come si sa, e i nostri sistemi produttivi negli anni sono stati sempre più interconnessi tra loro, quindi i nostri destini sono ovviamente molto legati. Siamo l'uno per l'altro partner fondamentale, un interscambio che nel 2024 ha superato i 150 miliardi di euro e quindi si capisce molto velocemente come se Italia e Germania lavorano insieme è una buona notizia certamente per i nostri popoli ma è una buona notizia anche per l'Europa nel suo complesso. Ecco perché nel novembre 2023 noi abbiamo sottoscritto a Berlino un Piano d'azione per elevare il livello della nostra cooperazione e anche per esplorare nuovi ambiti di crescita. Con quel Piano d'azione ci eravamo posti alcuni obiettivi sui quali ci siamo adoperati in questi due anni che intendiamo continuare a perseguire: penso ad esempio all’impegno, su tutti, forse il più importante, a rafforzare la nostra cooperazione proprio in ambito economico, rilanciare la competitività delle nostre imprese, è una priorità che condividiamo, anche e soprattutto per rimediare alle conseguenze drammatiche che una visione eccessivamente ideologica della transizione ecologica ha comportato per i nostri sistemi produttivi, per i nostri lavoratori, per le nostre aziende.

Siamo d'accordo sulla necessità di raggiungere i traguardi ambientali ma siamo anche d'accordo sul fatto che questo si debba fare tenendo conto anche della sostenibilità economica, della sostenibilità sociale, di un approccio pragmatico che non è più rinviabile, perché non possiamo correre il rischio di una desertificazione industriale del nostro continente. Io ho detto spesso in un deserto non c'è niente di verde e quindi noi dobbiamo prima di tutto combattere la desertificazione.

Penso ovviamente al comparto automotive, che è una delle grandi materie sulle quali Italia e Germania possono assolutamente fare la differenza, è un comparto che più di altri è stato schiacciato da un approccio eccessivamente ideologico. Sappiamo che la Commissione europea pian piano ha già avviato diversi correttivi rispetto alle scelte che erano state fatte in precedenza, anche grazie all'impulso italiano, penso alla questione delle multe, penso alla questione dell'anticipo per la revisione alla seconda parte del 2025, ma non è ancora abbastanza.
Crediamo che si possa e si debba fare di più, crediamo che vada affermato pienamente il principio della neutralità tecnologica che è stato inserito nelle ultime conclusioni del Consiglio europeo, anche qui grazie all'impulso italiano, è un passaggio indispensabile per puntare su vettori energetici alternativi, penso ad esempio ai biocarburanti, penso all'idrogeno, va rivisto il metodo di calcolo delle emissioni, considerando l'inquinamento reale per tutto il ciclo produttivo di un veicolo.

Queste sono alcune delle proposte che l'Italia porta avanti. Va garantito al settore automobilistico, così come agli altri settori industriali energivori, l'accesso all'energia elettrica a prezzi che siano più competitivi. Io personalmente continuo a ritenere che sia controproducente continuare a puntare unicamente sulla transizione verso l'elettrico, le cui filiere, come noi sappiamo, non sono controllate dall'Europa, sono controllate da altri attori. Siamo anche d'accordo con il Cancelliere sul fatto che l'Unione europea deve rifuggire dalla tentazione di continuare a iper-regolamentare qualsiasi cosa e che si  debba invece concentrare sulle grandi questioni della nostra epoca dove il nostro lavoro comune può fare la differenza. Forse riprendere il principio della sussidiarietà che è stato tra i principi scritti nei Trattati forse quello meno adeguatamente considerato, può fare la differenza. Anche qui la Commissione europea ha già avviato un percorso. Siamo convinti che la semplificazione non debba arrivare solamente a valle, ma debba arrivare a monte dei provvedimenti che si mettono in campo.

Dobbiamo prima di tutto rimuovere quei dazi interni che rischiamo di auto-imporci e che rischiamo di auto-imporre ai nostri sistemi produttivi, alle nostre imprese. Penso che su questo l'Italia e Germania possano dare un contributo decisivo. Sulla base del Piano d'azione abbiamo lavorato per intensificare la cooperazione nel settore della difesa, ambito sul quale l'Italia e Germania possono contare su realtà industriali che generano un altissimo valore aggiunto. E’ quello che abbiamo fatto come dimostra la joint venture tra Leonardo e Rheinmetall, una iniziativa del valore di circa 25 miliardi di euro che ha sede in Italia ma che possiamo considerare un primo insieme dell'industria della difesa europea, perché anche su questo ci siamo confrontati, Italia e Germania rappresentano un valore aggiunto anche nei rapporti transatlantici, possono avere un ruolo decisivo nel lavoro comune per rispondere alle maggiori responsabilità a cui l'Europa viene richiamata in ambito NATO.

La mia convinzione è sempre la stessa, cioè che il nostro lavoro debba puntare a costruire un solido pilastro europeo dell’Alleanza Atlantica da affiancare a quello americano in un'ottica di complementarietà strategica. Con il Cancelliere Merz ci siamo confrontati anche ovviamente sulle grandi questioni internazionali, gli sforzi comuni per arrivare a una pace giusta e duratura in Ucraina. Come ho detto molte volte, intanto bisogna ricordare che se oggi ci sono le condizioni per dei colloqui di pace, è grazie sicuramente al coraggio e alla tenacia del popolo ucraino, ma è anche grazie al sostegno che l'Occidente ha garantito all'Ucraina. Non c'è stato a Istanbul l'incontro tra Zelensky e Putin, però io penso sia comunque positivo che le rispettive delegazioni si siano viste, anche grazie all'azione turca, anche grazie all'azione americana, ci auguriamo che possa essere un primo timido passo verso un processo per una pace giusta e duratura e che tenga ovviamente in debita considerazione le necessarie garanzie di sicurezza per la Nazione aggredita.

Noi dobbiamo continuare a insistere da questo punto di vista e consentitemi anche da questo punto di vista di esprimere apprezzamento per le parole di Sua Santità, Papa Leone XIV, che ha anche messo a disposizione la Santa Sede come sede per eventuali ulteriori negoziati di pace.

Abbiamo parlato ovviamente di Medio Oriente, siamo entrambi amici sinceri di Israele, però proprio perché siamo amici di Israele non possiamo restare indifferenti rispetto a quello che accade a Gaza, dove la situazione è sempre più difficile, sempre più drammatica. Siamo impegnati per arrivare a una cessazione permanente delle ostilità e, come ho detto, ribadisco, in questo quadro non ci possono essere ambiguità nel pretendere che Hamas rilasci tutti gli ostaggi e nel chiarire che non c'è futuro per Hamas, non c'è un futuro per la presenza di Hamas nella Striscia o in un futuro Stato palestinese. Anche perché, l'ho detto anche al Cancelliere, io penso che si possa lavorare anche utilizzando come base il piano di ricostruzione presentato dai Paesi arabi a un quadro di politica e di sicurezza regionale che possa davvero porre fine al conflitto, aprire la strada a un processo che conduca alla soluzione dei due Stati, per farlo ovviamente sono necessarie scelte coraggiose da parte di Israele, dei Paesi Arabi e dei vertici palestinesi.

Abbiamo affrontato uno dei temi che ci stanno sicuramente più a cuore, che è il tema dell'immigrazione, abbiamo fatto il punto su una collaborazione già in atto nel quadro del Processo di Roma, io riscontro grandissima sintonia con il Cancelliere Merz e penso davvero che lavoreremo molto bene insieme per consolidare quel cambio di approccio che si è affermato in questi anni in Europa e che ritiene prioritaria la lotta ai trafficanti di esseri umani, la difesa dei confini esterni, il rispetto della legalità, il rafforzamento dei rimpatri e una cooperazione da pari a pari, un nuovo modello di cooperazione con i Paesi africani, con i Paesi di origine, con i Paesi di transito. Sono molto contenta che ci sia interesse da parte del Cancelliere a partecipare ai lavori del gruppo di Paesi like-minded che si incontrano prima dei Consigli europei proprio per fare il punto su come affrontare la grande questione migratoria, anche con soluzioni innovative come ad esempio il nostro Protocollo con l'Albania e quindi su questo penso che ci sia margine per lavorare molto bene insieme.

Abbiamo discusso anche di come valorizzare la nostra cooperazione su altri fronti, il fronte energetico è sicuramente un altro fronte molto importante. L'Italia può avere un ruolo chiave come hub di approvvigionamento di gas naturale, elettricità e idrogeno verde, sia per i flussi interni all'Unione europea sia per i collegamenti con l'Africa e con il Mediterraneo. Voi sapete che questo è uno dei grandi progetti strategici ai quali lavora questo Governo e noi ci stiamo lavorando anche con le interconnessioni che sono necessarie, penso al SoutH2 Corridor, Elmed e Medlink. L'energia è uno di quegli ambiti insieme alla difesa, alle infrastrutture, all'immigrazione, alla competitività, sui quali penso che concentreremo il nostro lavoro per ampliare la portata del Piano d’azione e ancora di più per ampliare la nostra cooperazione. 

Oggi avviamo, dal mio punto di vista, una nuova fase del nostro cammino che ci condurrà a celebrare all'inizio del 2026, questa è stata una delle decisioni che abbiamo preso, il prossimo Vertice intergovernativo tra Italia e Germania, che si terrà in Italia, e quindi sono felice anche di annunciare questo prossimo appuntamento al quale inizieremo subito a lavorare.
Quindi grazie Cancelliere, grazie Friedrich per questa presenza e soprattutto per il lavoro che faremo da qui a domani.