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Intervento del Presidente Meloni al Vertice dei Capi di Stato e di Governo COP27

Lunedì, 7 Novembre 2022

A seguire la traduzione di cortesia in italiano.

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President El-Sisi, 
Mr. Secretary General, 
Dear Colleagues, 

We are at a decisive moment in the fight against climate change. 

Over the last few months, we have experienced its dramatic effects throughout Europe, in Pakistan, in the Horn of Africa and in many other regions of the planet. 

We are all called upon to make deeper and faster efforts to protect our planet, our common home. 

In doing so, we will have to keep people at the heart, and transform accordingly, combining environmental, economic and social sustainability. 

Despite a very complex international scenario, already affected by the pandemic and further disrupted by the Russian aggression against Ukraine, Italy remains strongly committed to pursuing its decarbonization pathway, in full compliance with the goals of the Paris Agreement. 

We want to develop our energy diversification strategy in close collaboration with several African countries, with whom we have enhanced our cooperation on energy security, renewables and youth education. This will stimulate green growth, job creation and the development of sustainable value chains. 

In the EU, we plan to reduce net greenhouse gas emissions by at least 55% by 2030, and to achieve climate neutrality by 2050 at the latest. 

In this perspective, Italy has recently strengthened its renewable power installed capacity and will accelerate this trend in line with the objectives of REPowerEU. 

We intend to pursue a just transition to support the affected communities and leave no one behind. 

Last year, the Italian G20 Presidency reached concrete results that paved the way for the agreements in Glasgow. As partner of the United Kingdom for COP26, we promoted the “Youth4Climate” event, in order to involve young generations in the decision-making processes on climate change.

Italy has also significantly increased its contribution to climate finance. 

We have almost tripled our financial commitment to 1.4 billion dollars for the next five years, including 840 million euro through the new “Italian Climate Fund”.

This is the first Italian investment platform specifically dedicated to the deployment of clean technologies and to adaptation to climate change in developing countries.

We remain committed to deliver on the 100 billion dollar pledge to support developing countries through 2025 and to define an ambitious and sustainable target thereafter. 

To do so, we must bring together governments, private investors and Multilateral Development Banks to co-share investments and risks, to accelerate a just energy transition.

Italy is proud to be part of the Just Energy Transition Partnerships, an ambitious G7 initiative that will provide substantial financial resources and technical assistance to partner countries.

Recent climate disasters, especially hydrogeological disruption to our territory, show that mitigation and adaptation are two sides of the same coin.

Italy is therefore balancing its financial support to both priorities. In 2020, 56% of our overall climate finance was devoted to adaptation measures, while the remaining 44% went towards mitigation.

Fighting climate change is a common endeavor, which requires the full engagement of all countries and pragmatic cooperation among all major global actors.

Unfortunately, we have to admit that this is not happening. 

We cannot hide the fact that the nations that are most committed to these goals risk paying a price to the advantage of those that, today, are mostly responsible for CO2 emissions on the planet. This is paradoxical, and measures are needed to redress these imbalances.

Our efforts, otherwise, will be vain and the very outcome of events such as the one we are attending today risks not to produce the results that history expects from all of us.

As leaders, we owe this to our future generations, since our commitment to protect the environment as part of our identity is the most vivid example of the alliance between those who are here, those who were here and those who will come after us.

Italy will provide its fair share.

Thank you.

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Presidente Al Sisi, 
Sig. Secretary General, 
Cari colleghi e colleghe,

siamo in un momento decisivo nella lotta ai cambiamenti climatici. 

Negli ultimi mesi ne abbiamo sperimentato i drammatici effetti in tutta l’Europa, in Pakistan, nel Corno d'Africa e in molte altre regioni del pianeta.

Siamo tutti chiamati a compiere sforzi più profondi e più rapidi per proteggere il nostro pianeta, la nostra casa comune.

Nel farlo, dovremo tenere le persone al centro e trasformarci di conseguenza, unendo la sostenibilità ambientale a quella economica e sociale.

Nonostante lo scenario internazionale sia molto complesso, già colpito dalla pandemia e ulteriormente perturbato dall'aggressione russa contro l’Ucraina, l'Italia rimane fortemente impegnata a perseguire il proprio percorso di decarbonizzazione, nel pieno rispetto degli obiettivi dell'Accordo di Parigi.

Vogliamo sviluppare la nostra strategia di diversificazione energetica in stretta collaborazione con diversi Paesi africani, con i quali abbiamo rafforzato la nostra cooperazione per quanto riguarda la sicurezza energetica, le energie rinnovabili e la formazione dei giovani. Ciò stimolerà la crescita verde, la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo di catene di valore sostenibili.

Nell’Ue, prevediamo di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica al più tardi entro il 2050.

In questa prospettiva, l'Italia ha recentemente rafforzato la propria capacità installata di energia rinnovabile ed accelererà questa tendenza in linea con gli obiettivi di REPowerEU.

Intendiamo perseguire una giusta transizione per dare sostegno alle comunità colpite e per non lasciare indietro nessuno. 

L’anno scorso, la Presidenza italiana del G20 ha raggiunto risultati concreti che hanno aperto la strada agli accordi di Glasgow. Come partner del Regno Unito per la COP26, abbiamo promosso l’evento “Youth4Climate”, al fine di coinvolgere le giovani generazioni nei processi decisionali sui cambiamenti climatici.

L’Italia ha anche aumentato in modo significativo il suo contributo ai finanziamenti per il clima.

Abbiamo quasi triplicato il nostro impegno finanziario a 1,4 miliardi di dollari per i prossimi cinque anni, di cui 840 milioni di euro attraverso il nuovo "Fondo italiano per il Clima".

Si tratta della prima piattaforma di investimento italiana specificamente dedicata all’impiego di tecnologie pulite e all'adattamento ai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo.

Rimaniamo impegnati a mantenere la promessa di 100 miliardi di dollari per sostenere i Paesi in via di sviluppo fino al 2025 e a definire un obiettivo ambizioso e sostenibile per il periodo successivo.

Per farlo, dobbiamo riunire governi, investitori privati e le banche multilaterali di sviluppo per condividere gli investimenti e i rischi, al fine di accelerare una giusta transizione energetica.

L'Italia è orgogliosa di far parte delle “Just Energy Transition Partnerships”, l'ambiziosa iniziativa del G7 che fornirà ingenti risorse finanziarie e assistenza tecnica ai Paesi partner.

I recenti disastri climatici, in particolare il dissesto idrogeologico nel nostro territorio, dimostrano che mitigazione e adattamento sono due facce della stessa medaglia.

L'Italia sta quindi ripartendo il suo sostegno finanziario su entrambe le priorità. Nel 2020, il 56% dei nostri finanziamenti complessivi per il clima è stato destinato alle misure di adattamento, mentre il restante 44% è stato destinato alla mitigazione.

La lotta ai cambiamenti climatici è uno sforzo comune che richiede il pieno impegno di tutti i Paesi ed una cooperazione pragmatica tra tutti i principali attori globali.

Purtroppo, dobbiamo ammettere che questo non sta accadendo.

Non possiamo nascondere il fatto che le nazioni che sono più impegnate a raggiungere questi obiettivi rischiano di pagare un prezzo a vantaggio di quelle che, oggi, sono le maggiori responsabili delle emissioni di CO2 sul pianeta. Questo è paradossale e sono necessarie misure per correggere questi squilibri.

Altrimenti i nostri sforzi saranno vani e l'esito stesso di eventi come quello a cui stiamo partecipando oggi rischia di non produrre i risultati che la storia si aspetta da tutti noi.

Come leader, lo dobbiamo alle nostre generazioni future, poiché il nostro impegno a proteggere l'ambiente come parte della nostra identità è l'esempio più vivo dell'alleanza tra chi c’è, chi c'è stato e chi verrà dopo di noi.

L’Italia farà la sua parte.

Grazie.

[Traduzione di cortesia]