Conferenza stampa del Consiglio dei Ministri n. 49, l'intervento del Presidente Meloni

Giovedì, 7 Settembre 2023

Buonasera a tutti .

Scusatemi per il ritardo e scusatemi anche se nelle cose che dirò potrebbe esserci qualche ripetizione. 

Ho perso alcuni degli interventi dei colleghi ma consideravo importante esserci in questa conferenza stampa perché penso che il lavoro che abbiamo portato oggi al Consiglio dei Ministri, le norme che abbiamo licenziato oggi al Consiglio dei Ministri siano delle norme molto importanti.Su alcune materie in passato lo Stato ha preferito occuparsi di altro, ha dato il segnale che in alcune questioni era meglio non entrare, che in qualche maniera erano talmente complesse da risolvere che metterci la faccia avrebbe potuto essere pericoloso. E io penso che questo di oggi sia invece un segno di uno Stato che decide di mettere la faccia anche su materie che sono molto complesse, anche su questioni che sono sicuramente difficili da risolvere.

Noi siamo stati a Caivano la scorsa settimana, lo ricorderete, abbiamo preso degli impegni precisi dopo l'ennesimo fatto di cronaca, uno dei tanti fatti di cronaca che, in particolare in questo caso, riguardano minori e che si svolgono in quelle che sono state definite negli anni delle “zone franche”, nelle quali lo Stato piano piano ha scelto negli anni di indietreggiare: sono state abbandonate a loro stesse.

Siamo andati lì con l'idea di provare a fare, di quello che oggi viene raccontato come un problema, un possibile modello per il futuro. Ci siamo chiesti cioè se una concentrazione di energie, di attenzione costante continuata di risorse, di opportunità, di risposte, di strumenti potesse cambiare la faccia di quel territorio. Ce ne sono diversi, di territori che versano nelle stesse condizioni: abbiamo deciso di prenderne uno e di provare a dimostrare che se ci si mette tutta la propria buona volontà le cose possono cambiare davvero. 

È una sfida non semplice. Quelle che oggi abbiamo portato in Consiglio dei Ministri sono le norme che ci consentono di dare vita ai primi impegni che abbiamo assunto e quindi è stato raccontato. Abbiamo assunto l'impegno di una maggiore presenza delle forze dell'ordine, al netto della bonifica del territorio.

Avete visto già qualche giorno fa il primo intervento massivo delle nostre forze dell'ordine su quel territorio, un presidio più forte, quotidiano, delle forze dell'ordine sul territorio, fino ad arrivare ai vigili urbani: una delle tematiche che c'erano state poste quando siamo stati a parlare con gli attori del posto. Il segnale di un’alternativa - attraverso la presenza di centri polifunzionali, di centri sportivi - al disagio, al degrado, all'abbandono: questa struttura enorme, 25.000 metri quadri, il Centro Delphinia è completamente abbandonato - e secondo le cronache è il luogo dove potrebbe essere avvenuto il duplice stupro -, chiuso da anni, è diventato una discarica.

Noi ci siamo presi l'impegno di riaprirlo e di riaprirlo entro la primavera prossima con l'aiuto del Genio Militare, con l'aiuto di Sport e Salute, con l'aiuto delle Fiamme Oro della Polizia di Stato alle quali intendiamo affidare la gestione del centro e poi risorse per biblioteche, sale multimediali: luoghi nei quali i giovani possano trovare una alternativa al niente. L'intervento sulle scuole con maggiori disponibilità per i docenti che ci lavorano - Iì ho trovato alcuni docenti assolutamente straordinari, va aiutato anche il loro lavoro - e quindi le norme che riguardano specificamente Caivano sulla scuola ma che poi riguardano scuole di molte aree disagiate; l'apertura delle scuole il pomeriggio. 

Abbiamo messo in campo i primi provvedimenti, abbiamo stanziato i primi 30 milioni di euro, non pensiate che il Governo lo consideri sufficiente. Perché quello che c'è nel decreto oggi è anche un Commissario straordinario per Caivano. Il Commissario straordinario di Caivano serve a mettere in campo un piano di generale riqualificazione del Comune e quindi verranno stanziate anche tutte le altre risorse che servono a vincere questa sfida, con un lavoro che per me durerà qualche anno ma che vedrà una presenza cadenzata del Governo.

Ho ribadito oggi al Consiglio dei Ministri che vorrei che, con una presenza cadenzata, tutti i Ministri e Sottosegretari del Governo si recassero a Caivano e portassero i loro mattoni, aggiungessero i loro piccoli mattoni in questa ricostruzione. Quindi c'è un lavoro molto più ampio da fare: penso al tema degli appartamenti, delle case popolari. A Parco Verde ci sono 7.500 appartamenti che sono edilizia residenziale popolare nei quali non c'è neanche un censimento di chi ci abita dentro, che vuol dire anche che possiamo immaginare in molti casi come sono state assegnate: anche lì è un lavoro che va fatto non solo di censimento ma anche, quando è necessario, di riqualificazione, demolizione e ricostruzione. Inviamo un Commissario che possa parlare con tutti gli attori anche locali, con il Comune commissariato, l'area metropolitana, la regione Campania - ho parlato anche con il Presidente De Luca quando sono stata giù - e insieme facciano un lavoro che durerà molto tempo.

Ma avevamo detto anche che, occupandoci di Caivano, noi avremmo messo in campo delle norme che inevitabilmente avrebbero impattato anche sul resto d'Italia e sulle altre zone che si trovano nella stessa condizione. Ed è quello che abbiamo fatto oggi con una serie di norme che, come è stato detto dai Ministri che mi hanno preceduto, si occupano di combattere il disagio, la criminalità e particolarmente il tema della criminalità giovanile, che è una materia con la quale noi ci stiamo confrontando sempre più frequentemente perché, negli stessi giorni in cui ci recavamo a Caivano, abbiamo assistito a Roma al tentativo di aggressione nei confronti di Don Antonio Coluccia, che pure io ho incontrato. 

Abbiamo visto a Napoli il terribile omicidio di Giovanbattista Cutolo. Ho incontrato oggi sua mamma Daniela, voglio dirle che sono davvero molto colpita dalla forza di questa donna, dalla sua reazione di fronte alla cosa peggiore che ti possa capitare nella vita. Ho trovato una donna che vuole combattere e credo che anche per queste persone qui delle risposte vadano date.

Noi siamo intervenuti già anche qui, in tema di presenza dello Stato. Tra l'altro - faccio mezzo passo indietro - voglio anche dire, e l'ho già detto alla mamma, che per Giovanbattista Cutolo, che muore in quel modo incredibile nel tentativo di sedare una rissa, noi come Governo intendiamo proporre la Medaglia d'oro al Valor Civile: è una delle richieste che la mamma ha fatto e la considero assolutamente perfettamente doverosa. Però, al di là di questo, poi bisogna dare dei segnali.

Su questo fronte abbiamo inteso operare sostanzialmente con tre leve.

Il tema del presidio e della bonifica del territorio e quindi l'operazione ad alto impatto a Caivano, l'operazione che oggi è stata condotta contemporaneamente a Roma a Tor Bella Monaca e a Napoli nei Quartieri Spagnoli, che ha visto impegnate 800 operatori delle forze dell'ordine in operazioni di identificazione, sequestro di armi, sequestro di droga, eventuali relativi arresti, sempre con risultati che sono importanti anche perché è importante la diffusione e l'impatto che la criminalità purtroppo dimostra avere. 

La seconda leva è una stretta sulla criminalità minorile, perché si sta diffondendo a macchia d'olio: tutti i fatti dei quali stiamo parlando vedono come protagonisti dei giovanissimi o dei minori. Le norme che noi abbiamo approvato - sono state molte, tornerò su alcune di quelle che considero principali - sono perlopiù frutto dell'interlocuzione che a Caivano abbiamo avuto con chi di questi temi si occupa quotidianamente: i giudici minorili, ad esempio, ci hanno posto una serie di questioni che noi oggi abbiamo scelto di affrontare. Quindi è anch'esso in continuità con un lavoro che abbiamo iniziato con la nostra visita a Caivano. 

Le misure sono molte: c’è il tema dell'estensione del Daspo, c'è il tema dell'introduzione dell'ammonimento anche dai 12 ai 14 anni. Qui ci torno perché ho letto un po' delle ricostruzioni bizzarre: “Vogliono sbattere in galera i bambini di 12 anni”. L'ammonimento non prevede assolutamente questo. L'ammonimento prevede che, per reati gravi, ci sia un ammonimento e la convocazione dei genitori; e i genitori possono essere chiamati in causa, in questo caso con una ammenda, per la mancata “vigilanza” nei confronti di questo minore. Ma non c'è il tema di sbattere in galera i bambini di 12 anni, c'è sicuramente il tema che prevediamo l'arresto in flagranza di reato anche per alcuni reati, per i quali non era previsto fino ad oggi, dai 14 ai 18 anni, perché se un ragazzo di 15 anni gira armato con una pistola carica non si può arrestare. E io francamente penso che questo sia non più affrontabile nell'attuale condizione nella quale noi ci siamo trovando.

Così come c'è il tema della custodia cautelare in carcere, le cui maglie vengono allargate perché ieri non era prevista nel caso di rischio di fuga e oggi viene prevista. Vengono aumentate, si diceva, le pene per il porto di arma bianca. 

Però c'è una cosa che voglio dire: tutte queste norme vengono viste come norme prevalentemente repressive. Non sono solo norme repressive per come la vedo io. Sono anche norme di prevenzione, perché se l'uso dei minorenni si è allargato a dismisura in questi anni nelle pratiche criminali, è anche perché nel caso dell'utilizzo da parte della criminalità organizzata di questi minorenni, in molti casi, non ci sarebbero state particolari conseguenze. Quindi nel tentativo di tutelare maggiormente questi ragazzi giovanissimi abbiamo, per paradosso, finito per esporli di più, perché si è fatto scudo dell'utilizzo di minori sempre più giovani. Ed è qualcosa su cui noi dobbiamo cercare diciamo di porre un freno.

Così come il tema del ruolo dei genitori in queste dinamiche è un tema che torna. Penso alla previsione che è stata introdotta: nel caso in cui in una indagine per mafia si scopra che un minore viene messo di fronte alla riunione dei capi mafia o al confezionamento della droga, quindi viene introdotto nelle dinamiche criminali, io penso che si debba segnalarlo al giudice minorile e che il giudice minorile debba poter operare anche fino a togliere la potestà genitoriale a queste persone. 

Esattamente come accade sul tema della dispersione scolastica, perché poi il terzo grande filone è quello che riguarda l'educazione: offrire alternative, potenziare il ruolo degli educatori, potenziare il ruolo della scuola – e queste fanno parte delle misure immaginate dal Ministro Valditara in Agenda Sud, che coinvolge 2000 scuole con un investimento di 250 milioni -, tenere aperte le scuole pomeriggio, potenziare gli istituti, la loro capacità formativa, potenziare l'organico. Rafforzare, cioè, la presenza dello Stato, la capacità dello Stato di compensare anche dove c'è un’assenza. 

Però tutto questo funziona se poi i bambini a scuola ci vanno. Quando io sono stata a Caivano - vi confesso - che non sapevo che, nel caso di violazione dell'obbligo scolastico, in Italia era previsto che tu pagassi 30 euro: se tu non mandavi tuo figlio a scuola la tua pena era pagare. Non 30 euro al giorno, era pagare 30 euro. Sono tornata a Roma e coi Ministri ci siamo messi a lavorare e oggi diventa delitto; quindi, ti fai fino a 2 anni di carcere e valutazione, attraverso il giudice minorile, di revocare la potestà genitoriale. Tema che da anni discutiamo, che abbiamo discusso. È una materia che, per esempio, è stata discussa spesso rispetto al tema dei rom ma che oggi, ci dicono le associazioni che si occupano in Italia della condizione delle donne islamiche, riguarda sempre di più, per esempio, le bambine e le ragazze che in Italia crescono all'interno di famiglie islamiche: c'è una dispersione scolastica sempre più elevata. 

Io penso che questa materia vada affrontata con determinazione, perché in Italia è previsto l'obbligo scolastico e l'obbligo scolastico deve essere garantito. E allora ha un senso anche tutto quello che noi facciamo per potenziare il ruolo della scuola, per aprire la scuola, per trasformarla sempre di più in un ruolo di socializzazione.

Poi c'è la questione che citava il Ministro Roccella e che riguarda il tema della pornografia. Quando il Ministro Roccella ha citato l'età in cui si stima oggi il primo accesso ai siti pornografici, tra i 6 e i 7 anni, ho visto qui la faccia di qualche mamma terrorizzata: è più o meno la faccia che ho fatto io quando ho scoperto questo dato. E il Ministro Roccella citava oggi in Consiglio dei Ministri anche dei casi nei quali, nei processi per stupro a danni di minori, i giudici si ponessero anche il tema del rapporto con la pornografia, cioè del rapporto con una lettura del sesso raccontata dalle piattaforme della pornografia che costruisce un immaginario nel quale, per esempio, la donna è sempre consenziente, nella quale alcune pratiche che sono estreme vengono vendute come pratiche diffuse. E quindi alcuni giudici, per esempio, si sono posti il problema di dire se: i ragazzi che hanno questo rapporto con la pornografia, sono carnefici o non sono carnefici nel momento in cui replicano lo stesso modello? Quindi è una materia che sta impattando pesantemente, molto più di quanto noi, che siamo la prima generazione di genitori che hanno figli completamente digitali, stiamo forse comprendendo, però una materia che anche quella va affrontata, ha impatto.

Ora noi abbiamo inserito queste norme sul Parental Control che sono ovviamente la cosa minima che si che si può e si deve fare. Lì c'è tutta l'altra materia che riguarda il tema del blocco dell'accesso dei minori e la certificazione dell'età dei minori, che è un tema sul quale noi ci siamo interrogati: è materia molto complessa sulla quale si interrogano i governi di mezzo mondo, perché è una materia che entra molto anche nella privacy, anche degli adulti. Questa è una materia sulla quale, visto che ci sono anche forze politiche che hanno presentato delle proposte, io non considero giusto intervenire per decreto, però è una materia che spero le forze politiche, il Governo, ma anche il Parlamento possano rafforzare poi in sede di conversione del decreto-legge o con altri provvedimenti, perché questa è una materia molto difficile ma molto, molto importante. 

L'altra questione, sulla quale velocemente mi soffermo, riguarda in particolare le norme presentate dal Ministro Fitto, perché credo che l'impianto di quello che accade oggi in rapporto al Mezzogiorno d'Italia sia molto, molto importante. Quindi noi riorganizziamo - il Ministro Fitto forse lo avrà già detto - il Fondo di sviluppo e coesione, istituiamo questi Accordi di coesione per realizzare una alleanza vera tra i vari livelli istituzionali, ma anche una capacità, dei vari fondi che noi abbiamo a disposizione, di non sovrapporsi e di lavorare invece l'uno accanto all'altro per cercare di realizzare più interventi. Ci poniamo il problema non solo di spendere queste risorse, ma di farlo in tempi certi, con responsabilità che vanno rafforzate in capo a chi queste risorse deve spenderle e con poteri sostitutivi, che eventualmente vengono esercitati per garantire che queste risorse vengano spese. Perché i soldi a volte non sono mancati, è mancata soprattutto la capacità di spenderli in modo efficace e quindi ci siamo interrogati su come si facesse a spendere questi soldi in modo efficace. Rafforziamo la capacità amministrativa: abbiamo preferito - diciamo al tema delle assistenze tecniche, che sono queste collaborazioni un po' mordi e fuggi – un’assunzione finanziata con le risorse europee di 2.200 funzionari, prevalentemente nei Comuni e delle Regioni, perché noi abbiamo bisogno di rafforzare la capacità amministrativa, particolarmente dei Comuni ma anche delle Regioni. 

Dopodiché io sono contenta della norma che riguarda le aree interne. Sono circa 4.000 i Comuni oggi in Italia a rischio spopolamento, vanno aiutati: vanno aiutati con norme di rafforzamento della loro capacità amministrativa, vanno aiutati garantendo servizi per i cittadini che abitano in quei Comuni, vanno aiutati con opere e infrastrutture, vanno aiutati anche sostenendoli nella realizzazione delle opere.

Sono contenta della norma che portiamo su Lampedusa. Parlo con il Sindaco di Lampedusa da qualche mese su questa materia. Lampedusa chiaramente è un’isola che è più di tutte ha pagato l'emergenza dei flussi migratori illegali e credo che anche a questi cittadini delle risposte vadano date. Quando oggi ho annunciato al sindaco i provvedimenti che avevamo preso, con uno stanziamento di 45 milioni di euro, e non solamente, mi ha detto che è il più importante intervento sull'isola che sia stato fatto. Per la verità sono stati fatti anche degli interventi in passato, anche qui però a volte le risorse sono state stanziate e poi non sono state spese. Quindi è molto importante per noi riuscire a farlo. 

E voglio anche dirvi che noi ci siamo occupati di Lampedusa, ma tra i grandi obiettivi che ha questo governo c'è anche il tema delle Isole minori, perché ci sono oggettivamente circa 240.000 cittadini che oggi sono in Italia cittadini di serie B. E anche questi cittadini vanno aiutati. È un lavoro che sta facendo il Ministro Musumeci con gli altri Ministri competenti e che porteremo con un altro provvedimento. 

E poi soprattutto la Zona Economica Speciale. La Zona Economica Speciale è una grande una grande vittoria e una grande opportunità. Noi siamo riusciti - e voglio ringraziare per questo il Ministro Fitto - a negoziare con la Commissione europea la sostituzione, diciamo così, di attuali otto Zone Economiche Speciali che abbiamo nei retroporti in Italia con un'unica Zona Economica Speciale, che coinvolge tutte le Regioni del Sud Italia. Zona Economica Speciale vuol dire semplificazioni molto importanti; vuol dire incentivi a chi investe molto importanti, cioè crediti d'imposta, decontribuzione - poi il Ministro Fitto prima vi avrà dato le specifiche. Ma avere la Zona Economica Speciale per tutto il Mezzogiorno vuol dire che oggi, a livello internazionale, il Mezzogiorno d'Italia può competere al pari con tutti gli altri, può competere ad armi pari con il resto della nazione ed essere maggiormente in linea con il resto della nazione. Sono cose che sembrano tecniche, ma non è tecnica. La considero una misura molto importante, molto significativa perché - poi ci sono le priorità nella definizione delle infrastrutture - la Zona Economica Speciale porta con sé una serie di benefici che servono a fare soprattutto questo: a rimettere in linea un territorio. È un lungo lavoro che è stato fatto e sono assolutamente contenta che sia stato portato a casa.

Quindi ci tenevo - e chiudo e mi fermo chiedendovi scusa, perché questa conferenza stampa è un Telethon delle conferenze stampa -, per il lavoro che abbiamo fatto, che si comprendesse il senso di quello che stiamo facendo, anche a costo di perderci 10 minuti di più.

Grazie.