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Gli obiettivi trasversali del PNRR

Per l'Italia il programma Next Generation EU non rappresenta solo l’occasione per realizzare una Piena transizione ecologica e digitale, ma anche per recuperare i ritardi storici che penalizzano storicamente il Paese e che riguardano le persone con disabilità, i giovani, le donne e il Sud.

Per essere efficace, strutturale e in linea con gli obiettivi del pilastro europeo dei diritti sociali, la ripresa dell’Italia deve dare pari opportunità a tutti i cittadini, soprattutto quelli che non esprimono oggi pienamente il loro potenziale. La persistenza di disuguaglianze di genere, così come l’assenza di pari opportunità a prescindere da provenienza, religione, disabilità, età o orientamento sessuale, non è infatti solo un problema individuale, ma è un ostacolo significativo alla crescita economica.

Per questo motivo le riforme e gli investimenti del PNRR condividono priorità trasversali, relative alle pari opportunità generazionali, di genere e territoriali. I progetti sono valutati sulla base dell’impatto che avranno nel recupero del potenziale dei giovani, delle donne e dei territori, e nelle opportunità fornite a tutti, senza alcuna discriminazione.

Per perseguire le finalità relative alle pari opportunità generazionali, di genere e territoriali, saranno previste misure per condizionare l’esecuzione dei progetti del Piano all’assunzione di giovani e donne. In particolare, sarà previsto l’inserimento nei bandi di gara di specifiche clausole con cui saranno indicati, come requisiti necessari e in aggiunta, premiali dell’offerta, criteri orientati verso tali obiettivi.

Il PNRR per i giovani

In tutte le Missioni, le azioni del Piano sono volte a recuperare il potenziale delle nuove generazioni e a costruire un ambiente istituzionale e di impresa in grado di favorire il loro sviluppo e il loro protagonismo all’interno della società.

Sono di particolare interesse per i giovani:

  • Gli interventi sulla digitalizzazione relativi, tra l’altro, a completare la connettività delle scuole (Missione 1)
  • Gli investimenti e le riforme sulla transizione ecologica, che contribuiscono alla creazione di occupazione giovanile in tutti i settori toccati dal Green Deal europeo, tra cui le energie rinnovabili, le reti di trasmissione e distribuzione, la filiera dell’idrogeno (Missione 2)
  • Con particolare riguardo all’infanzia, il piano asili nido, che mira ad innalzare il tasso di presa in carico dei servizi di educazione e cura per la prima infanzia, il potenziamento del tempo pieno scolastico e delle infrastrutture sportive a scuola (Missione 4)
  • Gli interventi per migliorare le competenze di base degli studenti, ridurre i tassi di abbandono scolastico, ridurre le distanze tra istruzione e lavoro e riformare il sistema di formazione professionale terziaria (Missione 4)
  • Il potenziamento dell’istruzione universitaria, con nuove borse di studio, e la creazione di nuove opportunità per i giovani ricercatori, con l’estensione dei dottorati di ricerca (Missione 4)
  • Gli interventi per assicurare un’integrazione efficace tra le politiche attive del mercato del lavoro e le politiche sociali, attraverso forti investimenti nelle politiche di istruzione e formazione (apprendistato duale), il potenziamento del “Servizio Civile Universale” e le misure relative alle infrastrutture sociali, alle case popolari e alle aree interne (Missione 5)

Il PNRR per le donne

La mobilitazione delle energie delle donne, in un’ottica di pari opportunità, è fondamentale per la ripresa dell’Italia e richiede un intervento sulle molteplici dimensioni della discriminazione verso le donne.

Alla luce di queste disuguaglianze, il Governo intende lanciare entro il primo semestre 2021 una Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026. La Strategia presenta 5 priorità (lavoro, reddito, competenze, tempo e potere) e punta a far risalire l’Italia di cinque punti entro il 2026 nella classifica del Gender Equality Index dello European Institute for Gender Equality.

Il Piano sviluppa con le sue Missioni le priorità della Strategia nazionale, articolandole in un ampio programma volto a favorire la partecipazione femminile al mercato del lavoro e a correggere le asimmetrie che ostacolano le pari opportunità sin dall’età scolastica.

In particolare:

  • Vengono adottati nuovi meccanismi di reclutamento e di progressione delle carriere nella Pubblica Amministrazione e misure per incentivare un più corretto bilanciamento tra vita professionale e privata (Missione 1)
  • Gli investimenti in banda larga e connessioni veloci facilitano la creazione dell’infrastruttura tecnologica necessaria a fornire all’imprenditoria in genere, e all’imprenditoria femminile in particolare, gli strumenti con cui ampliare il proprio mercato (Missione 1)
  • Il Piano asili nido, il potenziamento dei servizi educativi dell’infanzia e l’estensione del tempo pieno a scuola contribuiscono al sostegno delle madri con figli piccoli e, in tal modo, sostiene l’occupazione femminile (Missione 4)
  • L’investimento nelle competenze STEM tra le studentesse delle scuole superiori migliora le loro prospettive lavorative e permette una convergenza dell’Italia rispetto alle medie europee (Missione 4)
  • Uno specifico investimento per sostenere l’imprenditoria femminile ridisegna e migliora il sistema di sostegni attuale in una strategia integrata (Missione 5)
  • L’introduzione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere accompagna le imprese nella riduzione dei divari in tutti gli ambiti più critici per la crescita professionale delle donne e rafforza la trasparenza salariale (Missione 5)
  • I progetti sull’housing sociale potranno ridurre i contesti di marginalità estrema e a rischio di violenza che vedono maggiormente esposte le donne e la valorizzazione delle infrastrutture sociali contribuirà ad alleggerire il carico di cura non retribuito che spesso grava sulla componente femminile della popolazione (Missione 5)
  • Il rafforzamento dei servizi di prossimità e di supporto all’assistenza domiciliare contribuisce a ridurre l’onere delle attività di cura, fornite in famiglia spesso dalle donne (Missione 6)

Il Mezzogiorno

Il Piano destina 82 miliardi al Mezzogiorno su 206 miliardi ripartibili secondo il criterio del territorio, per una quota del 40 per cento.

Il PNRR contribuisce a ridurre il divario tra il Mezzogiorno e il resto del Paese. Se l’impatto complessivo del PNRR sul PIL nazionale fino al 2026 è stimato in circa 16 punti percentuali, per il Sud l’impatto previsto è di circa 24 punti percentuali.

Un compito essenziale del Piano è accompagnare una nuova stagione di convergenza tra Sud e Centro-Nord, per affrontare un nodo storico dello sviluppo del Paese. Dopo un periodo di avvicinamento delle aree del Paese dagli anni del secondo dopoguerra fino a metà degli anni ‘70, il processo di convergenza si è arrestato. Sono ormai più di quarant’anni che il divario, in termini di PIL pro capite, è rimasto sostanzialmente inalterato, se non aumentato.

L’attuale crisi ha colpito ulteriormente il Mezzogiorno, toccando settori centrali per l’area come il turismo e i servizi e incidendo pesantemente sull’occupazione femminile e giovanile. Occorre dunque superare la debolezza strutturale del sistema produttivo del Sud, in corrispondenza alle raccomandazioni specifiche della Commissione europea.

Al Sud vive un terzo degli italiani, ma vi si produce soltanto un quarto del prodotto nazionale lordo. Ad oggi, è il territorio arretrato più esteso e popoloso dell’area euro. Il suo rilancio non è solo un tema italiano, è una questione europea.

Per il Mezzogiorno il Piano prevede, in particolare:

  • Riforme per migliorare la Pubblica Amministrazione e accelerare gli investimenti, che hanno un impatto rilevante al Sud e contribuiscono a una migliore efficacia nell’impiego dei fondi esistenti
  • Un programma straordinario per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie al fine di potenziare l’edilizia residenziale pubblica
  • Un Piano d’azione nazionale contro il lavoro sommerso
  • Interventi per migliorare la connettività nelle zone rurali e nelle aree interne e per incrementare la produttività delle Piccole e Medie Imprese (Missione 1)
  • Interventi sulle infrastrutture per la gestione dei rifiuti e sulle infrastrutture idriche, per ridurre il livello di dispersione delle acque che è particolarmente elevato al Sud (Missione 2)
  • Interventi di semplificazione per gli incentivi in materia di efficienza energetica e riqualificazione degli edifici (Missione 2)
  • Gli investimenti nell’alta velocità ferroviaria, che rafforzano le infrastrutture del Mezzogiorno e contribuiscono a migliorare l’occupazione in tutta la catena logistica (Missione 3)
  • La definizione dei livelli essenziali delle prestazioni per alcuni dei principali servizi alla persona, a partire dagli asili nido, e un Piano di infrastrutturazione sociale (Missione 4)
  • Gli interventi per il contrasto alla povertà educativa e per la riduzione dei divari territoriali nella scuola secondaria di secondo grado, che contribuiscono a migliorare il livello delle competenze di base e a ridurre in modo strutturale l’abbandono scolastico (Missione 4)
  • Il rafforzamento dei servizi essenziali e la riduzione dei divari di connettività e digitalizzazione nelle aree marginali, che aumentano l’attrattività dei territori a maggior rischio di spopolamento (Missione 5)
  • La riforma e l’infrastrutturazione delle Zone Economiche Speciali che favorisce l’attrazione di investimenti e la competitività globale delle realtà portuali al Mezzogiorno (Missione 5)

Persone con disabilità

Il Piano prevede una specifica attenzione per le persone con disabilità, nell’ambito degli interventi per ridurre i divari territoriali nella scuola secondaria di secondo grado.  Gli interventi per la mobilità, il trasporto pubblico locale e le linee ferroviarie favoriscono il miglioramento e l’accessibilità di infrastrutture e servizi per tutti i cittadini.

È previsto un investimento straordinario sulle infrastrutture sociali, nonché sui servizi sociali e sanitari di comunità e domiciliari, per migliorare l’autonomia delle persone con disabilità.

Il miglioramento di servizi sanitari sul territorio favorisce un accesso realmente universale alla sanità pubblica.

Si prevede, infine, di introdurre la “Legge Quadro delle disabilità” per semplificare l’accesso ai servizi e i meccanismi di accertamento della disabilità.

Nel corso dell’attuazione del Piano, l’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità controllerà che le riforme proposte siano adeguatamente inclusive.

Pubblicato il: 30 Novembre 2021
Aggiornato il: 30 Novembre 2021