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Sala delle Galere o dei Galeoni

Dallo Scalone d’Onore, la prima sala che si incontra è quella detta delle "Galere" o dei "Galeoni" per i moderni bassorilievi in stucco bianco collocati sopra le porte e risalenti all’inizio del 1900 all’epoca in cui il Palazzo era sede del ministero delle Colonie.

Gli stucchi richiamano il ricco cornicione che gira intorno alle pareti, decorato con 72 volti di donna, uno diverso dall'altro, che simboleggiano le etnie del mondo.

La Sala delle Galere è stata ricavata utilizzando la vecchia scala degli Aldobrandini ed è opera, come lo scalone, di Felice Della Greca.

La Sala è impreziosita da un grande lampadario di Murano di gusto settecentesco, ma di recente fattura. Alle pareti due grandi tele di Giovan Battista Pace, che riproducono gli affreschi del Cavalier d’Arpino situati nel Palazzo dei Conservatori in Campidoglio: la “Battaglia di Tullo Ostilio contro i Veienti e i Fidenati” e il “Combattimento tra gli Orazi e i Curiazi”.

Nella Sala si trovano le due terrecotte settecentesche “Il Giorno e la Notte” di Bartolomeo Cavaceppi.

Solitamente questa Sala è utilizzata per le dichiarazioni alla stampa del Presidente del Consiglio al termine degli incontri con i Capi di Stato e di Governo.

L’anticamera delle Galere dà accesso a sinistra alla Sala dei Mappamondi e a destra ad alcuni saloni di rappresentanza detti "degli Arazzi".