Feed

06 Novembre 2023

Convocazione del Consiglio dei Ministri n. 58

Il Consiglio dei ministri è convocato oggi, alle ore 14.15, per l'esame del seguente ordine del giorno:

  • conferimento della cittadinanza italiana alla piccola Indi Gregory, ai sensi dell’art. 9, comma 2, della legge 5 febbraio 1992, n. 91.

06 Novembre 2023

Il Presidente Meloni incontra il Primo Ministro della Repubblica d’Albania

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato a Palazzo Chigi il Primo Ministro della Repubblica d’Albania, Edi Rama. Al termine dell'incontro hanno rilasciato le dichiarazioni congiunte e hanno firmato un Protocollo d'intesa tra Italia e Albania in materia di gestione dei flussi migratori. 

06 Novembre 2023

Nomina Commissione di valutazione per procedura di mobilità, indetta ai sensi dell’articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per 15 posti di dirigente di II fascia presenti nella dotazione organica dirigenziale della PCM

Nomina della Commissione di valutazione relativa alla procedura di mobilità, indetta ai sensi dell’articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per la copertura di 15 posti di dirigente di II fascia presenti nella dotazione organica dirigenziale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

04 Novembre 2023

Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, il Presidente Meloni alle celebrazioni

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, questa mattina ha partecipato alla deposizione da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di una corona sulla Tomba del Milite Ignoto in occasione del Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.

04 Novembre 2023

Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate

In occasione del Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, la facciata principale di Palazzo Chigi sarà illuminata con i colori della Bandiera Nazionale dalle ore 00:01 del 4 novembre all’alba del 5 novembre .

04 Novembre 2023

Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, il Presidente Meloni alle celebrazioni

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, questa mattina ha partecipato alla deposizione da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di una corona sulla Tomba del Milite Ignoto in occasione del Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.

03 Novembre 2023

Conferenza stampa del Consiglio dei Ministri n. 57

Ad illustrare i provvedimenti approvati, il Presidente del Consiglio Meloni, il Vice Presidente e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Tajani, il Vice Presidente e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini, il Ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa Alberti Casellati, il Ministro per le disabilità Locatelli, il Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze Leo, e il Sottosegretario Mantovano.

English | Italiano

Conferenza stampa del Consiglio dei Ministri n. 57 (introduzione)

Venerdì, 3 Novembre 2023

Buongiorno a tutti, grazie di essere qui. 
Molta carne al fuoco nel Consiglio dei Ministri che si è appena concluso. Ci sono diversi provvedimenti, devo dire, tutti molto importanti. 
Chiaramente partiamo dalla riforma costituzionale. Un'altra riforma viene licenziata oggi in Consiglio dei Ministri, dopo le altre che abbiamo già approvato in questo anno. Si tratta ovviamente della riforma costituzionale che introduce l'elezione diretta del Capo del governo, quindi il Presidente del Consiglio dei Ministri, e garantisce sostanzialmente i due grandi obiettivi che dall'inizio noi ci siamo impegnati con gli italiani a realizzare. 

Da una parte garantire il diritto dei cittadini a decidere a chi farsi governare, mettendo sostanzialmente fine alla stagione dei ribaltoni, alla stagione dei giochi di palazzo, alla stagione del trasformismo, delle maggioranze arcobaleno e dei governi tecnici; insomma, di tutti quei governi che nel corso degli anni sono sostanzialmente passati sulla testa dei cittadini per realizzare cose che i cittadini non avevano deciso. 

Il secondo di questi obiettivi è garantire che chi viene scelto dal popolo possa governare con un orizzonte di legislatura, quindi garantire sostanzialmente una stabilità del governo, avere cinque anni per realizzare il proprio progetto, garantire quella stabilità che è una condizione sostanziale dal nostro punto di vista per costruire una strategia e per avere una credibilità a livello nazionale e a livello internazionale. Non sta a me ricordare, perché lo farà il Ministro Casellati quando arriverà, che nei 75 anni di storia repubblicana noi abbiamo avuto 68 governi con una vita media di circa un anno e mezzo. 

Io considero questa la madre di tutte le riforme che si possono fare in Italia. La considero la madre di tutte le riforme che si possono fare in Italia perché se noi facciamo un passo indietro e guardiamo a quello che, per esempio, è accaduto in Italia e in Europa negli ultimi vent'anni - prendiamo ad esempio il tempo trascorso tra il 2002 e il 2022 -, in Italia abbiamo avuto nove Presidenti del Consiglio con dodici governo diversi, in Francia ci sono stati quattro Presidenti della Repubblica, in Germania ci sono stati tre Cancellieri. Nello stesso periodo di tempo, Francia e Germania sono cresciute di più del 20%, l'Italia è cresciuta di meno del 4%.

E quindi noi dobbiamo farci una domanda, perché o tutti i politici italiani sono peggiori dei politici francesi e tedeschi - e francamente io non lo penso - oppure qualcosa non ha funzionato nel sistema. E quello che non funziona nel sistema è esattamente il tema dell'orizzonte della legislatura, perché quando si ha un orizzonte di legislatura molto limitato si tende a privilegiare tutto quello che immediatamente torna in termini di consenso rispetto ad avere una strategia, si tende a privilegiare la spesa corrente rispetto agli investimenti e quindi anche tutto quello che abbiamo visto relativamente al tema del debito pubblico, della mancanza di una strategia industriale. E perché questa assenza di stabilità ha anche obiettivamente creato un problema nella nostra credibilità anche a livello internazionale, nella continuità dei nostri progetti, della nostra interlocuzione. E perché quando si ha un orizzonte di legislatura molto breve, e cioè quando i governi vanno a casa mediamente dopo un anno e mezzo, questo produce una debolezza strutturale della politica, che diventa debolezza in rapporto alle concentrazioni economiche, che diventa debolezza in rapporto alle burocrazie, che diventa debolezza in rapporto agli interessi particolari.

Per questo io credo che questa sia una riforma fondamentale, lo voglio dire anche a chi ha detto in queste ore, in questi mesi, “che bisogno c'è”, “non è una priorità”, “questo è un governo stabile e quindi non è una priorità la riforma costituzionale”. Invece è una priorità e, proprio perché noi siamo un governo stabile e forte, abbiamo la responsabilità di cogliere questa occasione, di porci anche il problema di che cosa accadrà dopo, cioè di lasciare a questa nazione qualcosa che possa obiettivamente risolvere alcuni dei suoi problemi strutturali. Dopodiché, se non fossimo il governo politico che siamo non avremmo la responsabilità di realizzare quello che gli italiani ce ne hanno chiesto di realizzare, ma noi siamo un governo politico e intendiamo realizzare il nostro programma.
Il testo di riforma che noi abbiamo approntato prende in considerazione e tiene conto delle riflessioni, dei suggerimenti che sono anche stati raccolti durante il nostro confronto sia con i partiti dell'opposizione, sia con i partiti ovviamente della maggioranza, con la società civile - come sapete abbiamo fatto diversi incontri su questa materia. Per noi in buona sostanza erano e sono irrinunciabili gli obiettivi che vi ho raccontato, nella realizzazione del provvedimento ci siamo posti il problema di immaginare un provvedimento che potesse incontrare il più ampio consenso possibile: non vogliamo imporre una riforma, vogliamo provare a fare una riforma con la maggioranza sicuramente degli italiani, possibilmente con la maggioranza anche delle forze politiche. E quindi abbiamo preso alcuni elementi che erano ricorrenti nelle interlocuzioni che abbiamo avuto e li abbiamo garantiti all'interno del provvedimento.

Il primo di questi elementi che torna a 360 gradi è il ruolo del Presidente della Repubblica.
Il ruolo del Presidente della Repubblica viene da tutti considerato, anche dalla stragrande maggioranza dei cittadini, come un ruolo di assoluta garanzia e quindi come un totem. Noi abbiamo deciso di non toccare le competenze del Presidente della Repubblica, salvo ovviamente per quello che riguarda l'incarico che si dà rispetto a un Presidente del Consiglio che in questo caso viene eletto direttamente dai cittadini.
L'altro ruolo sul quale c'è stata molta attenzione nel mantenerlo inalterato è il ruolo del Parlamento, come contrappeso particolarmente rispetto al Presidente del Consiglio eletto. E anche questo è un elemento al quale ci siamo dedicati.
Vengono sostanzialmente, in questo provvedimento, modificati quattro articoli della Costituzione. Poi do la parola al Ministro Casellati che entra meglio nel dettaglio con la sua conoscenza anche costituzionale della materia. 

Il Presidente del Consiglio viene eletto a suffragio universale, diretto ovviamente; viene eletto contestualmente alle Camere con unica scheda; viene rinviata alla definizione della legge elettorale la responsabilità di garantire una maggioranza al Presidente del Consiglio eletto.  È prevista una norma anti ribaltone, cioè in caso di dimissioni, di impedimento, di sfiducia, il Presidente eletto può essere sostituito, in un unico caso, solo da un parlamentare - quindi fine dei governi tecnici - della maggioranza - quindi fine dei ribaltoni - e solo per realizzare il programma di governo e le dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio eletto. Quindi non c'è più la possibilità di costruire maggioranze arcobaleno per realizzare programmi che nessuno ha votato e c'è invece la previsione di una norma di garanzia sempre rispetto alla stabilità di continuità per quella maggioranza di portare avanti quel programma. Quindi un elemento che rafforza ulteriormente, secondo noi, la stabilità della legislatura. Questo può accadere però solamente una volta. In caso di ulteriori problemi o in caso in cui il parlamentare eletto non raggiunga la fiducia in Parlamento si torna alle urne. 

Vengono aboliti i senatori a vita, fatto salvo ovviamente per gli ex Presidenti della Repubblica e fatto salvo il fatto che rimangono in carica gli attuali senatori a vita. Abbiamo creduto che anche questa norma fosse necessaria, particolarmente dopo il taglio del numero dei parlamentari, perché l'incidenza dei senatori a vita è molto aumentata rispetto al numero dei parlamentari che oggi c'è. 
Questo a grandi linee poi, ripeto, il Ministro Casellati ci tornerà sopra. 

Voglio dire che sono molto fiera di questa riforma, che confido che possa esserci un consenso ampio in Parlamento, che, se invece quel consenso ampio in Parlamento non dovesse esserci, sarà agli italiani che chiederemo che cosa pensano con il referendum. Noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare, abbiamo fatto quello che ci siamo presi l'impegno a fare, mettendo l'Italia di fronte all'occasione storica di una semplice rivoluzione che ci porta nella Terza Repubblica, ma poi deve sempre decidere il popolo se vuole avere questa occasione oppure no.

Dopodiché, in continuità con la riforma costituzionale, abbiamo portato oggi in Consiglio dei Ministri anche il secondo provvedimento che riguarda il Piano Mattei. Dico “in continuità” perché parlavamo di strategia e di una stabilità che serve a costruire le strategie. Il tema del Piano Mattei del quale noi parliamo dal nostro insediamento è esattamente questo, è forse il più significativo progetto strategico di questo governo a livello geopolitico di un'Italia che vuole tornare protagonista nel Mediterraneo. Il Piano Mattei è una piattaforma programmatica operativa sulla quale costruire un partenariato equo, paritario con le nazioni africane, trasformando le crisi anche in una possibile occasione di centralità, di guardare lontano, di immaginare progetti di lungo termine. 
Noi abbiamo lavorato sodo in questi mesi, particolarmente con il Ministro Tajani, ma tutto il Consiglio dei Ministri è impegnato su questo progetto. 
Abbiamo lavorato a lungo sul piano, ora si tratta di finalizzarlo. Ora si tratta di finalizzare la stesura definitiva e il confronto definitivo con i Paesi coinvolti e con i Paesi terzi, per poi portare il Piano in Parlamento e al confronto con l'Unione europea, con la quale pure la materia l'abbiamo varie volte discussa e confrontata. 
E poiché è un progetto serio ed è un progetto che ha bisogno di mettere insieme tutto il Consiglio dei Ministri, di mettere insieme tutti i livelli istituzionali, di mettere insieme anche il livello delle nostre relazioni internazionali, di collaborare anche con la società civile, ha bisogno di una governance. E con il decreto che noi abbiamo definito oggi, abbiamo strutturato questa governance con la previsione dalla nascita di una cabina di regia che viene preseduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri o, in subordine, delegata al Ministro degli Affari esteri che è comunque Vice Presidente, da tutti i Ministri che sono competenti sulla materia, dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, dalle varie agenzie e società dello Stato che si occupano di cooperazione allo sviluppo, rappresentanti delle imprese a partecipazione pubblica, università, ricerca, terzo settore, esperti delle materie che verranno trattate. La cabina di regia ha come compito fondamentalmente quello di coordinare tutte le attività del Governo e i vari livelli, aggiornare costantemente il Piano, monitorare la sua attenzione e presentare la relazione annuale che deve essere presentata al Parlamento - perché abbiamo detto che avremmo portato questo Piano in Parlamento e portiamo questo piano in Parlamento. 
C'è ovviamente una apposita struttura di missione - poi anche qui il Ministro Tajani, che ne è competente, entrerà più nello specifico.
Quello che voglio dire è che questa accelerazione, questa strutturazione del tema del Piano Mattei è per noi propedeutica anche a una serie di altre attività che stiamo svolgendo. Come voi sapete il 28 e 29 gennaio 2024 è prevista la conferenza Italia-Africa, ma questo lavoro si lega anche ai seguiti della Conferenza su migrazioni e sviluppo che abbiamo tenuto qui a Roma nello scorso mese di luglio e alla Presidenza italiana del G7, che sarà nel 2024 e che avrà tra i suoi punti fondamentali proprio il tema del rapporto con il continente africano, del mediterraneo e delle migrazioni. E quindi tutto torna all'interno di un’unica strategia.

C’è poi qui il Vice Ministro Leo, che ringrazio, perché è arrivato in Consiglio dei Ministri oggi anche un ulteriore importante provvedimento sempre collegato al tema della riforma fiscale. Dopo quello sullo Statuto del contribuente, questo ulteriore decreto legislativo interviene sulla disciplina dell’accertamento, favorendo la partecipazione del contribuente anche in fase di accertamento, disegnando - come è nella nostra visione - un fisco più collaborativo con il contribuente, intervenendo anche dal lato della riduzione delle sanzioni, chiaramente senza abbassare la guardia sulla lotta all'evasione fiscale. La previsione più significativa è quella dell'introduzione del concordato preventivo biennale per i contribuenti di minori dimensioni, che è uno strumento che appunto aumenta la collaborazione con il fisco e rappresenta un segno di fiducia dello Stato verso i contribuenti perché con l'adesione al concordato preventivo il contribuente viene liberato dagli accertamenti per i successivi due anni. Quindi è un accordo che si fa a monte con lo Stato. Poi anche qui, il Vice Ministro, entrerà più nello specifico. 
Dall'altra parte interveniamo per rafforzare l'azione di contrasto, come dicevamo, all’evasione fiscale attraverso strumenti informatici digitali, soprattutto la capacità di far interoperare le banche dati per essere più efficaci, chiaramente sempre garantendo la tutela della privacy che è per noi sempre molto importante.

C'è poi un provvedimento, che pure considero estremamente importante, del Ministro Locatelli: una riforma molto importante sul tema della disabilità, che cambia sostanzialmente l'approccio alla disabilità - poi il Ministro Locatelli anche qui entrerà più nel concreto. Recepisce sostanzialmente i principi delle Nazioni Unite sulla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità: mette sostanzialmente la persona al centro con l'obiettivo di consentirle di vivere e partecipare alla vita sociale su un principio di uguaglianza con gli altri. Sono tanti provvedimenti molto precisi che disegnano, secondo me, una risposta estremamente efficace e voglio ringraziare per questo il Ministro Locatelli. 
E chiudo con l'ultimo provvedimento, pure molto importante, che è la deliberazione dello stato di emergenza che il Consiglio dei Ministri ha deciso per il territorio delle province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato in conseguenza degli eventi meteorologici eccezionali che si sono sviluppati nella scorsa notte e che hanno causato, come sapete, alcune vittime -  chiaramente la solidarietà e il cordoglio di tutto il Consiglio dei Ministri e dell'Italia intera per le famiglie di queste vittime -, ma anche l'allagamento, l'isolamento di diverse località -  diverse famiglie sono state costrette a evacuare dalle loro abitazioni. Stamattina, ovviamente ho sentito la Protezione Civile, il Ministro Musumeci, il Presidente Giani. Abbiamo deciso di deliberare lo stato di emergenza e abbiamo previsto un primo stanziamento di 5 milioni di euro che serve chiaramente a garantire le misure e gli interventi più urgenti.
Io mi fermerei qui. mi pare di aver detto tutte le cose più salienti, passo la parola ai Vice Premier e poi ai Ministri che ci racconteranno più nel dettaglio i provvedimenti dei quali sono competenti. Grazie. 

03 Novembre 2023

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 57

Il Consiglio dei ministri si è riunito venerdì 3 novembre 2023, alle ore 11.42, a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

٠٠٠٠٠