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13 Luglio 2023

ZES unica per le Regioni del Sud, dichiarazione del Presidente Meloni

Molto bene la luce verde della Commissione europea alla creazione di una Zona Economica Speciale unica per le Regioni del Sud Italia. Lo sviluppo dell'economia del Mezzogiorno è una priorità del nostro Governo. Siamo però convinti che questo obiettivo debba essere raggiunto abbandonando la logica assistenziale che non funziona, ma dando opportunità di lavoro e crescita e rendendo queste aree del Paese competitive e attrattive per investimenti ed imprese. La ZES unica va esattamente in questa direzione e costituisce un cambio di passo ...

13 Luglio 2023

Incontro del Presidente Meloni con Presidente dell'Emilia-Romagna Bonaccini

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Al centro del colloquio lo stato post alluvione che ha colpito i territori di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena. Meloni e Bonaccini hanno discusso anche del tema dell’utilizzo delle risorse dei Fondi Coesione e Sviluppo. Il presidente del Consiglio ha confermato la piena disponibilità a definire nei prossimi giorni le modalità di assegnazione delle risorse, ribadendo il positivo avanzamento del lavoro tra il ministero per le Politiche di coesione e la regione Emilia-Romagna.

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Vertice NATO a Vilnius, conferenza stampa del Presidente Meloni

Mercoledì, 12 Luglio 2023

Introduzione

Si è concluso, si sta concludendo per la verità con la conferenza stampa del Segretario generale Stoltenberg, questo Vertice NATO, che chiaramente non era un Vertice come gli altri. Particolarmente il tema dell'aggressione russa all'Ucraina e il domino di conseguenze che il conflitto ha provocato hanno, in questo anno e mezzo, messo in discussione molte delle nostre certezze. Però c'è da dire che in questo mondo sempre più incerto anche questo Vertice è riuscito a ribadire una delle certezze che abbiamo avuto in questo tempo: che è l'unità dell'Alleanza Atlantica, che è la determinazione di tutti gli alleati a difendere i propri valori, a difendere le regole del diritto internazionale, senza le quali nessuno di noi sarebbe al sicuro. Difendere il diritto internazionale, difendere la sicurezza comune è anche il modo migliore che abbiamo per difendere la sicurezza dei nostri cittadini.
Io voglio fare le mie congratulazioni al Presidente della Lituania, Gitanas Nausėda, che incontrerò a breve in un bilaterale, l'ultimo impegno che avrò a questo Vertice NATO. Voglio congratularmi con il Segretario Stoltenberg, anche per la proroga del suo mandato, che chiaramente racconta l'eccezionalità del momento ma racconta anche di una leadership che è stata, in un momento difficile, ferma e sicuramente equilibrata. Il Vertice, dicevamo, si tiene in un momento storico, eccezionale, non poteva non assumere decisioni che fossero all'altezza di questo tempo in tema di deterrenza e difesa, attraverso misure che includono nuovi piani di difesa regionale, relative forze in stato di massima prontezza. L'Italia ha sostenuto e sostiene gli adattamenti in corsa, come dimostrano gli importanti contributi che l'Italia offre in tutto il fianco orientale e nel Mediterraneo e che sono stati anche rivendicati, nel senso che noi abbiamo rivendicato il ruolo nell'Alleanza, abbiamo rivendicato l'attenzione che in questo momento va data particolarmente al fianco orientale, ma abbiamo anche chiesto maggiore attenzione nei confronti del fianco Sud. Perché noi viviamo in un mondo nel quale tutto è interconnesso e ogni cosa che accade si ripercuote anche negli altri quadranti. La guerra in Ucraina ha avuto, per capirci, pesanti ripercussioni soprattutto sui Paesi in via di sviluppo: penso all'Africa, torno all'Africa non perché il Governo italiano abbia una fissazione, banalmente perché è uno dei quadranti sui quali maggiormente si vedono ogni giorno le conseguenze del conflitto ucraino. Quelle conseguenze creano fattori di maggiore instabilità, in quella instabilità si inseriscono spoiler esterni e un'avanzata che noi continuiamo a vedere del fondamentalismo e inevitabilmente tutto si ripercuote anche da noi, si ripercuote in Europa e noi siamo particolarmente sensibili perché chiaramente siamo i vicini più prossimi. Viviamo in un contesto nel quale, essendo il mondo interconnesso, bisogna avere la capacità di vedere la “scacchiera” nel suo complesso; in un mondo nel quale le guerre sono sempre più ibride e noi dobbiamo tenere conto di questi fattori. Eravamo abituati che quando si parlava di difesa bastava dedicarsi ai settori che erano propri, tradizionali, della difesa, poi abbiamo piano piano aggiunto la cybersicurezza, poi lo spazio, il mare, i fondali marini. Oggi ci troviamo a parlare spesso del cosiddetto “sesto dominio”, che è quello della sistematica disinformazione che viene portata avanti nel tentativo di condizionare le nostre pubbliche opinioni. E l'approccio dell'Alleanza, questa è la posizione che l'Italia ha portato, una delle posizioni che l'Italia ha portato in questo dibattito, deve essere autenticamente a 360 gradi, sia in tema geostrategico, sia in tema di elementi che servono a garantire domini che servono a garantire la sicurezza dei nostri cittadini.
Noi abbiamo parlato oggi con i nostri partner dell'Indo-Pacifico, ad esempio di Cina. Ma parlare di un rivale sistemico come la Cina senza tenere a mente il tema delle catene di approvvigionamento, senza tenere a mente il tema del controllo delle materie prime critiche, è come, appunto, se in una partita a scacchi noi muovessimo la Regina senza accorgerci che dall'altra parte della scacchiera c'è l'Alfiere pronto a mangiarlo e quindi bisogna avere un approccio sempre più a 360 gradi. Chiaramente per noi il tema del rapporto e del dialogo con i Paesi del Sud globale, di una cooperazione non predatoria con questi Paesi, il tema delle catene di approvvigionamento, del controllo delle catene approvvigionamento strategico, così come il tema della salvaguardia di un vantaggio tecnologico in tema di difesa che l'Alleanza ha sempre avuto, sono aspetti fondamentali su quali bisogna lavorare, bisogna lavorare insieme. Così come è importante il continuare a investire per rafforzare la nostra industria, le nostre capacità nella difesa. È ovvio, lo condividiamo tutti, la nostra libertà ha un costo, questo vale la pena di ricordarlo a chi vorrebbe che smobilitassimo, perché quello che si investe in difesa torna dieci, cento volte tanto in termini di capacità di difendere i propri interessi nazionali e quelli che dicono che dobbiamo smobilitare e, allo stesso tempo, denunciano certe ingerenze devono capire che le due cose non stanno insieme. Noi vogliamo essere una Nazione e crediamo che l'Europa e i nostri partner debbano essere capaci di difendere il più possibile i loro interessi nazionali e questo si fa anche con la capacità che si ha di difendersi, ma non è solo un fatto di numeri. Per noi non è solo un fatto di numeri, è un altro tema che abbiamo portato all'attenzione dei nostri partner nella NATO, noi abbiamo come Italia sempre fatto la nostra parte, continueremo a fare la nostra parte, però crediamo che nell'impegno, ad esempio sul 2% di spesa dedicata alla difesa in rapporto al PIL, si debba tenere conto della progressione, della sostenibilità; e si debba tenere conto anche della responsabilità e della partecipazione al funzionamento dell'alleanza che ogni alleato assume. Lo dico da Presidente del Consiglio dei Ministri di una Nazione che con i suoi quasi 3.000 uomini è il principale contributore in termini di presenza nelle missioni di pace, nelle missioni dell'Alleanza Atlantica all'estero e credo che questo vada riconosciuto.
Ovviamente si è parlato molto di Ucraina, abbiamo oggi inaugurato questo nuovo importante Consiglio NATO-Ucraina con la presenza del Presidente Zelensky, abbiamo ascoltato l'aggiornamento del Presidente Zelensky, continuiamo a lavorare per favorire le condizioni per un processo negoziale che porti a una pace giusta, una pace duratura, una pace globale.
È evidente, per come la vediamo noi, che senza adeguate garanzie di sicurezza per l'Ucraina sia molto più difficile arrivare alla pace, atteso che, come noi sappiamo, la Russia in passato ha molto spesso violato i patti che aveva sottoscritto. Quindi il tema delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina è un tema propedeutico anche a favorire un processo di pace. Noi abbiamo lavorato come Italia, lavoriamo per offrire queste garanzie, abbiamo sostenuto, siamo stati tra i Paesi in prima fila nel sostenere l'ingresso dell'Ucraina nell'Unione europea.
Sono stati segnati alcuni passi in avanti molto importanti e concreti in questo Vertice per il futuro accesso dell'Ucraina nella NATO. Come dicevo, è nato il Consiglio NATO-Ucraina come forum principale per la consultazione e per il processo decisionale; è stato varato un pacchetto pluriennale di sostegno pratico, il Comprehensive Assistance Package; è stato snellito il percorso di adesione all'Alleanza Atlantica, pur ribadendo che l'Ucraina entrerà a far parte della NATO quando le condizioni lo permetteranno. 
Sempre in tema di Ucraina, a margine del Vertice NATO, come avete visto è stata firmata anche una dichiarazione congiunta dei leader del G7, che è una cornice plurilaterale per una rete di accordi bilaterali utili a rafforzare l'Ucraina; importante per noi perché, come sapete, noi il prossimo anno ospiteremo il G7 ed è un'occasione nella quale ovviamente intendiamo giocare un ruolo di primo piano anche sul tema della ricostruzione.
L'avete visto in passato, l'avete visto con le conferenze che il Governo italiano ha organizzato; e ho detto e ribadisco che io considero lavorare sulla ricostruzione dell'Ucraina anche un modo per scommettere sulla vittoria, anche un modo per scommettere su un futuro di pace, di libertà, di benessere, un futuro euro-atlantico per questa Nazione aggredita. I Paesi membri, dicevo, hanno avuto anche una sessione allargata ai quattro partner dell'Indo-Pacifico, alle istituzioni europee. Anche qui il partenariato strategico tra NATO e Unione europea è fondamentale perché si possano raggiungere questi obiettivi comuni, non deve esserci tra queste organizzazioni competizione, deve esserci complementarietà. Ed è fondamentale la complementarietà nelle strategie, perché nel momento nel quale - ad esempio - noi decidiamo come NATO di rafforzare la nostra industria della difesa, è evidente che quando in Europa, nell'Unione europea, trattiamo le regole della governance, le regole future che riguardano i nostri investimenti, non possiamo non tener conto, per esempio, nel rapporto tra deficit e PIL, di quelli che sono gli investimenti su scelte che insieme abbiamo considerato strategiche. A margine del vertice NATO e dell'iniziativa G7 ho avuto anche alcuni incontri, pull-aside e bilaterali. Dicevo, adesso vedrò il Primo Ministro della Lituania. Ho incontrato il Presidente Erdogan con il quale abbiamo parlato molto di Mediterraneo, di energia, di migrazione, di pace rispetto al conflitto. Ho parlato con il Primo Ministro Rishi Sunak. Con il Presidente Biden, che mi ha invitato alla Casa Bianca il prossimo 27 luglio. E quindi molti incontri anche bilaterali, durante questo importante Vertice. 
Sono complessivamente soddisfatta del segnale che l'Alleanza Atlantica ha fornito in questi giorni, del segnale di compattezza: credo che sia la cosa più preziosa che abbiamo in questa fase. È stato un lavoro ovviamente lungo, a tratti difficile, ma siamo credo tutti molto soddisfatti e credo che anche l'Italia possa essere soddisfatta del contributo che ha portato, sia nella redazione dei numerosi documenti, delle conclusioni, sia ovviamente nel dibattito di questi giorni.

Domande

[Domanda parzialmente inaudibile - sui risultati del Vertice e sui temi interni, cosa sta accadendo tra Governo e magistratura]

Presidente Meloni: Dunque, sui risultati del Vertice le ho detto che sono soddisfatta, perché intanto la cosa più importante, che era la più difficile, e cioè mantenere in una fase così delicata anche con molte nazioni, che hanno anche punti di vista diversi problemi interni diversi, mi pare che si sia centrato l'obiettivo di prendere decisioni che non erano scontate, di prendere decisioni importanti, di farlo tutti insieme. 
Dopodiché, io sono soddisfatta del modo con il quale riusciamo a farci capire, riusciamo a far capire quanto siano importanti anche i nostri punti di vista non solo per un fatto di interesse nazionale che è, comunque, per noi preminente e importante ma nell'interesse della coalizione. 
Incontravo il Segretario Stoltenberg mentre rientravamo in uno dei nostri meeting e mi sottolineava quanto anche lui ritenesse importante concentrare di più l'attenzione sul fianco sud, cioè non è un problema italiano, è un problema europeo e dunque è un problema dell'intera alleanza, quello che ad esempio sta accadendo in Africa. 
Io sono portatrice di questa visione in vari consessi, da vario tempo, e mi pare che rispetto all'attenzione che veniva data prima a queste materie oggi ci sia una consapevolezza maggiore, questo lo si deve all’Italia; esattamente come credo che appunto tutto il tema che riguarda il rafforzamento delle nostre strategie in tema di difesa, però tenendo conto anche dell'impegno che l’Italia -impegno non secondario- offre in termini di professionalità, in termini non solo economici. Dicevo prima non è solo un fatto di numero, è un fatto di considerare l'importanza che ogni Paese membro ha e questo viene riconosciuto.
Quindi io sono contenta così, come sono contenta dei passi avanti importanti che abbiamo fatto in tema di garanzie di sicurezza per l'Ucraina, appunto sono, lo ripeto, sostenitrice del fatto che questa è una precondizione per la pace. 
Se noi non capiamo questo, se noi non capiamo che gli ucraini tenderanno a non fidarsi mai completamente di quello che si può definire in un tavolo di trattative che quindi serve, che ci siano delle garanzie da questo punto di vista vuol dire che non siamo in grado di lavorare in tema di pace. 
Per quello che riguarda i temi di politica interna, ma guardi ovviamente me l'aspettavo questa domanda e approfitto per fare un po' di chiarezza perché chiaramente sono passati molti giorni, ci sono state molte polemiche e ho letto molte cose abbastanza curiose. 
Voglio dirle questo: non c'è dal mio punto di vista alcun conflitto con la magistratura, non c'è sicuramente da parte mia. Chi, diciamo così, confida nel ritorno dello scontro tra politica e magistratura che abbiamo visto in altre epoche, temo che rimarrà deluso.
Noi abbiamo un programma, abbiamo un programma chiaro, abbiamo un mandato che ci è stato dato dai cittadini, lo realizzeremo perché siamo persone che mantengono gli impegni e perché conveniamo, penso tutti, sul fatto che in Italia la giustizia abbia bisogno di correttivi che vada resa più veloce, che vada resa più efficiente, che abbia necessità di essere e di apparire imparziale. 
Mi ha sorpreso che in queste ore alcune dichiarazioni dell'Associazione Nazionale dei Magistrati, in cui si sono collegati questi obiettivi -che sono dichiarati, iscritti al nostro programma e che sono storicamente il nostro programma della giustizia - a uno scontro tra governo e magistratura. Quasi come se queste nostre posizioni, che sono appunto posizioni che portiamo avanti da sempre, avessero una sorta di intento punitivo da parte del governo nei confronti della magistratura e non capisco sinceramente se rafforzare la terzietà del giudice - che è il motivo che muove ad esempio il tema della separazione tra le carriere - è un modo per aggredire la magistratura?
Io su questo non sono d'accordo. 
Per noi e per me è un modo per garantire l'efficienza, una maggiore efficienza della magistratura per appunto difendere il principio di terzietà e aggiungo: qual è il nesso? Perché mi ha colpito che si dicesse in questi giorni, in base a polemiche che sono su fatti specifici che riguardano esponenti della maggioranza del governo, poi ci arrivo, ma qual è il nesso? Perché le due cose teoricamente non sono legate, cioè qual è il nesso di una polemica che può nascere su un fatto specifico e dire allora la separazione delle carriere è un fatto punitivo. 
Io credo che, insomma, si rischi di scivolare su un dibattito che non aiuta, perché io non penso che vada messo insieme quello che il Governo ha nel proprio programma in termini di riforma della giustizia con le scelte che i magistrati fanno su casi specifici.
Quindi consiglio prudenza, ma in ogni caso sono due materie completamente diverse, occorre distinguere e non c’è alcuna volontà da parte del Governo di aprire un conflitto, noi intendiamo mantenere gli impegni che abbiamo preso con gli italiani, questi sì, e non intendiamo farlo contro i magistrati, anzi. 
Speriamo di poterlo fare con il contributo dei magistrati, perché io sono convinta che la stragrande maggioranza dei magistrati in Italia sia consapevole del fatto che ci sono dei correttivi da portare avanti e voglia collaborare, dare una mano, offrire il proprio punto di vista, offrire le proprie proposte al governo come sempre accade nelle nazioni normali e penso che questo sia il modo giusto di procedere, non quello come si legge delle volte, o come sembra da alcune dichiarazioni un po' apocalittiche di alcuni esponenti dell'associazione, come una sorta di “noi siamo i guardiani del bene contro il male”, perché non mi pare insomma che sia questo il mondo nel quale vogliamo vivere, no? Il mondo nel quale vogliamo vivere è un mondo nel quale ognuno ha le proprie responsabilità, le assume e cerca di collaborare per il bene complessivo della Nazione, che è quello che cerco di fare io ogni giorno. 
Questo è il mio punto di vista sul possibile scontro, anzi, sull’ipotetico scontro tra governo e magistratura. 
Sui casi in oggetto del dibattito. 
In questi giorni io mi sono limitata a prendere atto di quelle che mi sono sembrate delle anomalie, ma sono ovviamente tre casi diversi, vanno valutati ciascuno a sé. 
La questione del Sottosegretario Delmastro è una questione che, obiettivamente, mi ha molto colpito, è sicuramente una questione politica, Delmastro è Sottosegretario alla giustizia, quindi, riguarda un esponente del governo nell'esercizio del suo mandato. Nei suoi confronti viene disposta una imputazione coattiva contro il parere del pubblico ministero, tra l'altro di una procura non esattamente abituata a fare sconti e per come la vedo io - intanto ho chiesto quanti fossero i casi di imputazione coattiva nel nostro ordinamento, mi è stato risposto che sono irrilevanti sul piano statistico - per come la vedo io in un processo di parti e terzietà del giudice, significa che il giudice non dovrebbe sostituirsi al PM imponendogli di formulare l'imputazione quando questi non intende esercitare l'azione penale, lo dico perché credo che queste siano il senso delle dichiarazioni del Ministero della Giustizia sul tema in questione, e questo per quello che riguarda la vicenda Delmastro. 
Sulla questione del Ministro Santanchè, la questione non è, invece, una questione politica nel senso una questione extra politica che riguarda la sua attività, il suo ruolo di imprenditore non il suo ruolo di Ministro, che tra l'altro sta secondo me svolgendo molto bene. È sicuramente una questione molto complessa che va vista nel merito quando il merito sarà complessivamente conosciuto, ma credo anche che il merito competa alle aule di tribunale e non alle trasmissioni televisive. 
Qui qual era l'anomalia? L'anomalia nella vicenda del ministro Santanchè sta nel fatto che al ministro non viene notificata l'indagine, ma quella stessa indagine viene notificata a un quotidiano nel giorno in cui il ministro Santanchè va a riferire in Aula. 
Io non penso che questo sia normale. Chiedo a voi, ipoteticamente, se pensiate che sia normale, perché se fosse normale noi avremmo un problema vero in tema di stato di diritto.
Questa è la questione che io ho posto, non è nel merito, il merito si vedrà, si valuterà quando si conoscerà nella sua complessità, ma sul piano della procedura qualcosa non funziona. E sa qual è il problema? Che quando qualcosa non funziona sul piano della procedura diventa anche più difficile valutare serenamente il merito. 
Quando la questione diventa politica, perché un ministro si ritrova su un quotidiano un’indagine che non le era stata notificata nel giorno in cui deve andare a riferire in aula, peraltro pubblicata sul quotidiano di proprietà di un imprenditore che secondo me non è esattamente nella posizione di fare la morale sui debiti, qualcosa non funziona.
Qualcosa non funziona e quindi io segnalo un problema di procedura. 
Ok? E questa è la questione 
Per quello che riguarda il caso di Leonardo La Russa è ancora completamente diversa, voglio dire qui che comprendo molto bene da madre la sofferenza del Presidente del Senato di Ignazio La Russa anche se non sarei intervenuta.
Nel merito della vicenda, io tendo a solidarizzare per natura con una ragazza che ritiene di denunciare e non mi pongo il problema dei tempi. 
Però, anche qui poi, bisogna andare nel merito, capire esattamente cosa sia accaduto e qui davvero mi auguro che la politica possa restarne fuori. 
Quello che posso fare io è ricordare che, come Governo, noi abbiamo approvato qualche settimana fa un disegno di legge sulla violenza contro le donne che è stato apprezzato come importante passo avanti nei confronti delle vittime e da sempre è il nostro lavoro che parla per noi. 
Spero di aver chiarito il mio punto di vista su questa materia per evitare di mandare avanti soprattutto presunti scontri che dal mio punto di vista non esistono. 
Cerco semplicemente di fare il mio lavoro nel migliore dei modi e per me il migliore dei modi è realizzare un programma che gli italiani ci hanno chiesto di realizzare.

Domanda: Buonasera Presidente. Lei ha detto che ha avuto un bilaterale con Erdogan che è stato probabilmente uno dei grandi protagonisti di questo Vertice anche per la svolta sulla Svezia, per la quale lui ha messo sul piatto l'ingresso della Turchia nell'Unione europea. Volevo sapere qual è la posizione del Governo italiano sull'ingresso della Turchia nella Ue, alla luce anche della questione della tutela dei diritti delle donne e in generale dei diritti umani in Turchia. 

Presidente Meloni: Guardi, intanto mi pare che la questione sia, diciamo, ancora abbastanza lontana nel senso che, al di là della nostra posizione che sicuramente oggi non la considera, diciamo, un fatto prioritario ci sono diverse difficoltà all'interno dell’Unione. Tra l'altro, come lei sa, noi lavoriamo ora per l'allargamento, “riunificazione”, come a me piace chiamarla, dei Balcani occidentali, della Moldova, dell'Ucraina, è un lavoro lungo che tra l'altro comporta di entrare molto nel merito delle regole di funzionamento, capire, secondo me più delle priorità che delle regole di funzionamento, ma sicuramente necessita di correttivi da parte l'Unione europea, di definire meglio quali debbano essere le competenze dell'Unione, quali sono le modalità di funzionamento, per cui direi che oggi la questione non è particolarmente all'ordine del giorno nell'attuale contesto.

Domanda: Tornerei sulla questione del Mediterraneo. La Wagner è in Libia, nel Sahel, in Africa… che risposte ha avuto? Perché abbiamo saputo per esempio che dal Presidente turco Erdogan c'è stato un riconoscimento del ruolo italiano nel Mediterraneo, che risposte ha avuto dei vari Paesi se magari questo può essere anche un tema che porterà a Washington...

Presidente Meloni: Guardi, questo è un tema che porto ovunque. L'ho portato in Consiglio Europeo, l'ho portato al G7, lo porteremo al G7 con forza il prossimo anno, il tema del Mediterraneo, della cooperazione diciamo così “non predatoria” con i Paesi del Sud globale segnatamente con l'Africa, sarà uno dei temi al centro della nostra Presidenza del G7. Il prossimo anno ne ho già parlato anche nelle occasioni che abbiamo avuto con il Presidente degli Stati Uniti e intendo riportare questo tema e, come dicevo al collega, mi pare che oggi anche grazie alla capacità che noi abbiamo di argomentare su questa materia, carte alla mano diciamo così, dell'opera di destabilizzazione che alcuni attori esterni possono giocare sia per interesse geopolitico sia per semplice interesse predatorio rispetto alle materie prime critiche, cioè quello che sembra non essere chiarissimo a volte è che non è vero che l'Africa è un continente povero. L'Africa è soprattutto un continente sfruttato. 
È un continente che detiene moltissime risorse, molte sono le più strategiche in questo tempo, anche per le varie transizioni che noi portiamo, ha una percentuale non secondaria di terre coltivabili, arriverà tra 25 anni a circa 2 miliardi e mezzo di abitanti. È un tema che va affrontato con forza. E se questa questione si sa argomentare, come noi abbiamo fatto in tutte le sedi possibili e immaginabili, io trovo ascolto da parte di tutti, cioè è capitato che diversi colleghi nelle riunioni di questi giorni citassero proprio l'esempio italiano, cioè quello che noi avevamo portato come elemento da aggiungere a questo dibattito. Quindi confido che questa attenzione aumenti e sono certa che l'Italia possa giocare su questo un ruolo di primo piano. Ci stiamo lavorando, ci stiamo lavorando a 360 gradi, lo avete visto, ormai sicuramente quando si parla di attenzione verso il Mediterraneo, l'Italia è un attore centrale di questo dibattito, non solo per posizione geografica, sarebbe abbastanza normale, ma anche per il tipo di approccio strategico che noi abbiamo tentato di portare. Io non sono convinta che l'approccio giusto anche da parte dell'Occidente sia quello di un Occidente che arriva e ti spiega come funziona il mondo, perché bisogna capire anche da dove gli altri partono e quali sono le loro difficoltà e quello che bisogna fare, da cui bisogna partire secondo me, è la cooperazione allo sviluppo seria, duratura, perché se è vero che la democrazia porta sviluppo è vero anche il contrario, che lo sviluppo avvicina alla democrazia. Quindi, bisogna avere secondo me un approccio più attento ai bisogni dell'altro di quello che magari c'è stato a volte negli ultimi anni. Questo messaggio mi sento di dire che sta passando, poi è un lavoro quotidiano perché ciascuno ha il suo quadrante e vede prioritario il suo quadrante, il punto che dobbiamo capire oggi è che sono tutti collegati. È quello che dicevamo prima sulla partita di scacchi perché è esattamente come una partita di scacchi, se non vedi tutta la scacchiera alla fine perdi. Ed è più o meno l'approccio che cerchiamo di raccontare da quello che è il nostro punto di vista che vede prioritariamente la materia mediterranea.

Domanda: Pensavo di fare un'altra domanda, però c'è una cosa rispetto a quello che prima diceva sulla giustizia che non mi è chiarissimo, quindi vorrei insistere su quel punto. Se non sbaglio, la scorsa settimana, forse 4-5 giorni fa, è uscita una nota sulle agenzie chiamata “Fonti Chigi”, in cui si parlava in realtà di una parte della magistratura pronta a fare campagna elettorale per le europee. Il tono era quello di uno scontro tra la Presidenza del Consiglio, se era “Fonti Chigi”, e quella parte della magistratura. Intanto mi chiedo, lei si riconosce in quella nota, è una nota della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, o è una nota che lei adesso disconosce. In secondo luogo, quella nota si riferiva a un'azione politica di quella parte della magistratura in riferimento ai casi Santanchè e La Russa oppure no? Le chiedo un'ultima cosa, se in caso di un avviso di garanzia al ministro Santanchè lei ritiene che la ministra si debba dimettere? Grazie. 

Presidente Meloni: Guardi, il tema della nota Chigi non è riferibile al tema La Russa in alcuna misura. È riferibile a due cose che io le ho detto qui, credevo di aver già risposto, e cioè al combinato disposto tra l'imputazione coattiva nei confronti del Sottosegretario Delmastro che secondo me è obiettivamente una cosa che io guardo con stupore, ripeto, di fronte a una richiesta di archiviazione di un Pubblico ministero, di una Procura che di solito è molto precisa, giuridicamente lecita ma è una scelta, è una scelta e quindi io la valuto come scelta. È giuridicamente lecita ma è, come le dicevo, perché questo ho chiesto e questo mi hanno risposto, che è un fatto che non avviene quasi mai. Nel momento in cui avviene nei confronti di un Sottosegretario, per un atto che comunque riguarda anche l'esercizio del suo mandato, io ne assumo la consapevolezza, è quello che ho fatto, esattamente come quello che le ho detto rispetto all'avviso di garanzia nei confronti del ministro Santanchè, perché in uno stato di diritto di solito, chi è indagato scopre prima dei giornali di esserlo. E il fatto, guardi, che sia già accaduto in passato, perché è già accaduto, non lo rende normale. Il punto è che noi ormai siamo arrivati a considerare normali cose che non dovrebbero esserlo in uno Stato di diritto. Ma questo è il tema. Io non entro nel merito dei singoli casi, posso entrare più nel merito di quello di Delmastro, perché conosco meglio la vicenda, è un fatto più politico, poi io non entro nel merito. Parto dal presupposto che le cose devono funzionare secondo determinate regole, perché se saltano quelle regole uno si deve interrogare sul perché. E se il tema di una questione di merito diventa tema politico, non aiuta nessuno, non aiuta chi deve giudicare politicamente, non aiuta chi deve giudicare nelle aule dei tribunali, questo le sto dicendo.
E le rispondo alla domanda. Secondo me, diciamo, un avviso di garanzia non determina in automatico le dimissioni di un ministro, a maggior ragione con queste modalità, per cui rende più difficile tutto per tutti. 

[Domanda inaudibile]
Presidente Meloni: Mi identifico con la nota di “Fonti Chigi”, certo. 

Domanda: Buonasera Presidente, ieri ha avuto un colloquio con il Presidente turco Erdogan, ha detto che ha affrontato i temi del Mediterraneo, del fronte sud. Ecco, per il particolare riferimento alla (non udibile) e considerando l'indebolimento che ha la Wagner in questo momento, è possibile pensare a un'azione comune per far sì che i mercenari della Wagner possano lasciare il Paese Nordafricano? Grazie.

Presidente Meloni: Guardi, sicuramente il modo migliore per operare in questo senso è avere una presenza diversa e maggiore. Mi sono andata a rileggere Machiavelli, qualche secolo fa Machiavelli cercava di spiegare a chi governava una Nazione che privarsi del controllo della sicurezza per affidarlo a soggetti esterni poteva essere una scelta molto pericolosa. Oggi confido che molti possano aprire gli occhi su quello che è accaduto in Russia perché chiaramente delle milizie che si rivoltano verso la loro capitale, a maggior ragione, bisogna fare attenzione di quello che può accadere quando sono in una Nazione straniera, ma io credo, ripeto, che il modo migliore per operare sia avere una presenza che non costringa queste nazioni, come delle volte può accadere, a doversi rivolgere a soggetti che possono non avere interesse alla stabilizzazione. Interesse alla stabilizzazione lo abbiamo noi ed è quello su cui io lavoro ogni giorno perché capisco che è il fulcro di ogni problema, ma stabilizzazione vuol dire anche investimenti, vuol dire benessere, vuol dire avere delle opportunità, immigrazione, vuol dire avere un'alternativa, perché, sì, c'è un approccio securitario e lei sa che noi lo perseguiamo con convinzione, ma non risolverà mai il problema completamente, particolarmente in questo tempo nel quale noi abbiamo come dicevo un domino di conseguenze che partono dall'Afghanistan e arrivano al Sahel, al Corno d’Africa e diventa difficile fermare masse di milioni, potenziali di persone che si muovono con un approccio unicamente securitario. Chiudi una rotta se ne apriranno altre dieci, per cui l'approccio deve essere diverso ed è il motivo per il quale sicuramente agli occhi di molti italiani non siamo risolutivi ad oggi sull'immigrazione, perché io preferisco metterci di più ma trovare una soluzione che sia strutturale piuttosto che fingere di trovare delle iniziative spot. 
È quello a cui sto dedicando forse quotidianamente il mio tempo, è una delle materie alle quali mi dedico con maggiore attenzione, si cominciano a vedere i risultati, spero che ci saranno nelle prossime settimane, nei prossimi mesi anche concretamente dei risvolti importanti, ma vedo dei segnali.
Quando la Commissione europea, per dire, il tema della dimensione esterna non ci tocca, ma abbiamo detto tante volte, ma quando ad esempio la Commissione europea nella revisione di metà mandato del bilancio pluriennale parla di un investimento che può arrivare a 15 miliardi sulla dimensione esterna, sta parlando di quello che noi abbiamo proposto, cioè di un approccio che deve trovare una cooperazione diversa, particolarmente con i paesi mediterranei e del Nord Africa, ma su questo bisogna cercare anche partnership allargate, cioè il tema del Mediterraneo è un tema che coinvolge il Mediterraneo, vuol dire i paesi che hanno bisogno di aiuto ma anche quelli che possono dare una mano e noi stiamo cercando di coinvolgerli tutti e spero su questo insomma che riusciremo anche a portare avanti iniziative concrete alle quali lavoriamo.

Domanda: Buonasera Presidente, torno sulla riforma della giustizia, volevo chiedere se il Governo andrà comunque avanti con la riforma delle separazioni delle carriere tra PM e giudici, se la ritiene una riforma giusta e con quali tempi e poi in riferimento al caso Delmastro se il Governo riformerà anche l'Istituto dell'imputazione coattiva e vuole cancellarlo. 

Presidente Meloni: Guardi, sul tema dell'istituto dell'imputazione coattiva ne parlerò col ministro Nordio, conosce la materia molto meglio di me e credo che sia giusto confrontarsi con chi è più competente su questo tema. Sul tema della separazione dalle carriere come le ho detto è nel nostro programma e con quali tempi, questo dipende dalle priorità che ci sono sempre, ogni giorno c'è un'emergenza, ogni giorno c'è una priorità, questo rende molto difficile fare il lavoro di programmazione che per un carattere come il mio sarebbe molto più tranquillizzante, ma è sicuramente uno degli obiettivi di legislatura che abbiamo. 

Domanda: Buonasera Presidente. La porto sul PNRR. Ieri c'è stata la Cabina di regia che ha deciso le modifiche che comunque richiederanno una trattativa con la Commissione. In caso di slittamento ai primi mesi dell'anno prossimo questo le creerà problemi per il bilancio dello Stato e per la Legge di Bilancio e poi la terza rata se invece arriva perché ormai è ritardo di inversi mesi?

Presidente Meloni: Sono contenta di questo ottimismo, sono più ottimista di lei. Sono più ottimista di lei sia sul pagamento della terza rata sia sulle modifiche alla quarta. Noi stiamo continuando a lavorare con la Commissione, ho parlato anche con la Presidente von der Leyen che pure ringrazio, il Ministro Fitto sta facendo secondo me un ottimo lavoro, la Commissione ha dichiarato oggi che il lavoro col Governo italiano è proficuo, va avanti, sta dando i suoi frutti, quindi diciamo che, se posso dire con sincerità, vedo molto più allarmismo sul fronte italiano che fuori dai nostri confini europei. Non so quanto aiuti francamente questa polemica, non so quanto aiuti la polemica dell'opposizione, capisco, per carità io ho fatto opposizione una vita, ho grande rispetto, però bisogna ricordare che noi lavoriamo, nel caso particolarmente della terza rata, ma anche in tema di modifiche alla quarta, su un Piano che non avevamo scritto noi, che era stato scritto due governi fa, ci sono alcune cose che per la Commissione non vanno bene, ma non credo si possano imputare a noi, quindi noi stiamo cercando di risolvere, di fare il nostro meglio e ogni tanto piacerebbe vedere che si dà una mano invece di fare questo allarmismo che sicuramente non ci aiuta non tanto agli occhi della Commissione ma magari agli occhi di altri osservatori che sono comunque importanti.

Domanda: La riporto ai temi del Vertice, le volevo chiedere sulle spese della Difesa, nel senso che noi attualmente spendiamo l'1,5%, quindi siamo sotto l'obiettivo del 2%, e questo 1,5% vale quasi 28 miliardi di euro. Lei prima ha parlato di una scelta che deve essere progressiva in relazione anche alle disponibilità, allora le chiedo se ci sono disponibilità nella prossima Legge di bilancio per aumentare le risorse a sostegno della difesa e quanto ritiene che possa intervenire l'Italia per un ulteriore sforzo. Grazie. 

Presidente Meloni: Grazie a lei, non è una risposta che sono nella condizione di darle ora perché ovviamente il tema della legge di bilancio non è ancora stato aperto e bisogna valutare ovviamente il quadro del quale si dispone che come lei sa non è in questa fase un quadro facilissimo, dopodiché quando ovviamente avremo le possibilità faremo le scelte che secondo noi sono giuste e corrette, come dicevo per difendere l'interesse nazionale, per garantire la nostra autonomia e la nostra serietà e affidabilità, ma credo che l'attuale previsione della percentuale di spese di difesa in rapporto al PIL sia per il caso italiano da considerare in maniera più ampia. 
Non è solo un tema di quanto spendi, è anche un tema di quanto garantisci in termini di sforzi che fai con i tuoi uomini, che fai con le tue energie, che fai con la tua professionalità, che fai con la tua centralità, con la tua disponibilità.
Questo è un tema che noi abbiamo portato anche all'attenzione dell'Alleanza, ma chiaramente a condizioni date, in un contesto che facile non è, sicuramente politicamente, io sono dell'idea che bisogna fare del nostro meglio per rafforzare complessivamente la nostra autonomia, la nostra indipendenza, la nostra capacità di difenderci. 
Buon lavoro, grazie.

12 Luglio 2023

Vertice dei Capi di Stato e di Governo della NATO

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato a Vilnius, in Lituania, al Vertice dei Capi di Stato e di Governo della NATO. Al termine ha tenuto una conferenza stampa.

11 Luglio 2023

PNRR, conferenza stampa del Ministro Fitto

Il Ministro agli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, ha tenuto una conferenza stampa al termine della riunione della Cabina di Regia sul PNRR, con all’ordine del giorno le modifiche della quarta rata.

11 Luglio 2023

Press conference to present ‘Dedicata a te’ initiative

Minister of Agriculture, Food Sovereignty and Forestry Francesco Lollobrigida, Minister of Economy and Finance Giancarlo Giorgetti and Minister of Labour and Social Policies Marina Elvira Calderone held a press conference today to present ‘Dedicata a te’ [‘Dedicated to you’], the card for the purchase of basic foodstuffs.

11 Luglio 2023

Conferenza dei Capi di Gabinetto di tutti i Ministri, riunione a Palazzo Chigi

Si è riunita oggi pomeriggio a Palazzo Chigi la Conferenza dei Capi di Gabinetto di tutti i Ministri prevista dall’art. 7 del Dpcm del 1° ottobre 2012. Al centro della riunione, convocata e presieduta dal Sottosegretario per l’Attuazione del programma di governo Giovanbattista Fazzolari, il punto sullo stato di adozione dei provvedimenti attuativi previsti dalle disposizioni legislative dell’Esecutivo in carica e dei precedenti, anche in vista dell’imminente pubblicazione dell’ultimo report trimestrale sul monitoraggio normativo effettuato dal Dipartimento per il programma di governo.

12 Luglio 2023

Vertice dei Capi di Stato e di Governo della NATO a Vilnius

Il Presidente Meloni ha partecipato oggi alla Riunione dei Capi di Stato e di Governo del Consiglio Atlantico e successivamente Riunione dei Capi di Stato e di Governo della Commissione NATO-Ucraina. Nel corso della prima giornata, a margine dei lavori, gli incontri con il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, e con il Primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak. In serata, la partecipazione alla cena al Palazzo presidenziale della Repubblica lituana.

11 Luglio 2023

PNRR, conferenza stampa del Ministro Fitto

Il Ministro agli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha tenuto una conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine della riunione della Cabina di Regia sul PNRR, con all’ordine del giorno le modifiche della quarta rata.

11 Luglio 2023

PNRR, conferenza stampa del Ministro Fitto

Il Ministro agli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha tenuto una conferenza stampa al termine della riunione della Cabina di Regia sul PNRR, con all’ordine del giorno le modifiche della quarta rata.